09 Ottobre 2012
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7mo Festival Internazionale del Film di Roma |
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Il Festival Internazionale ha presentato oggi due film italiani nella sezione ufficiale. In concorso il film di Pappi Corsicato Il volto di un’altra, e, fuori concorso, il film di Michele Placido Il cecchino (Le guetteur). Va detto subito che non è stata una grande giornata. Per quanto fuori concorso il film di Placido sembra un’estensione dei thriller americani e tedeschi che hanno invaso i programmi televisivi anche se è molto più violento di tante serie Tv. Girato a Parigi e interpretato da Daniel Auteuil nei panni del capitano di polizia Mattei, narra di una banda di rapinatori guidati da un ex militare (Mathieu Kassovitz) e da un italiano (Luca Argentero). Protetti da un cecchino che gli copre la fuga dopo le rapine in banca, i banditi l’hanno fatta sempre franca. Questa volta però qualcosa va storto. Prima ci scappa un ferito. Poi le cose si complicano perché tra loro c’è un delatore che li tradisce per impossessarsi di tutta la refurtiva. Questo è soltanto l’inizio, cruento e sanguinario, ma dopo si scopriranno peggiori infamie. Inutile e controproducente raccontare tutta la vicenda che lo spettatore appassionato del genere scoprirà in sala, ma va detto che il film non ha niente da spartire con Romanzo criminale (2005). Rimane infatti dalla parte delle serie Tv proprio quando la televisione è inflazionata da troppi programmi cosiddetti polizieschi. Per la cronaca, la sceneggiatura è firmata da Cédric Melon e Denis Brusseaux. Protagonista femminile, Violante Placido.
Il volto di un’altra, secondo film italiano in concorso, sembra un incontro tra gli Heimatfilm della tradizione tedesca e il cinema americano degli anni Trenta. Si potrebbe trovare anche qualche attinenza col cinema dei telefoni bianchi, se non ci fossero spunti ironici a chiarire l’intento di fare un omaggio al cinema sofisticato. La vicenda, tuttavia, è la cronaca di una e altre truffe. Bella (Laura Chiatti) è la famosa conduttrice di un programma Tv sulla chirurgia estetica, al quale collabora anche René, (Alessandro Preziosi), suo marito e chirurgo. Quando il produttore decide di sostituirla, lei ha un incidente d’auto che le deturpa il viso. Il marito dichiara che è completamente sfigurata per ottenere i soldi dell’assicurazione, e lei sta al gioco apparendo col volto completamente fasciato. In realtà Bella ha riportato soltanto qualche scalfittura. Imbrogliato in qualche modo il medico inviato dall’assicurazione, i due si preparano a riscuotere dieci milioni di euro, ma un idraulico scopre l’inganno e li ricatta. Si giunge a un accordo: divideranno in tre. Ma le cose stanno diversamente e presto Bella le scoprirà. Anche se non è un thriller, lasciamo allo spettatore il finale del racconto. Per la cronaca va ribadito che il film fa il verso al cinema sofisticato anni Trenta con musiche, movenze di danza, costumi e ambienti variopinti. Spunti umoristici sono legati alla presenza di Iaia Forte nei panni di una suora del centro di cura.
Un accenno merita anche l’altro film in concorso, Marfa Girl di Larry Clark. L’enfant terrible che aveva esordito nel 1995 con Kids adopera ancora un linguaggio esplicito, ma la sua descrizione della vita di alcuni adolescenti in un paese del Texas, Marfa (1.800 abitanti), sembra nutrire pretese sociologiche. In parte ci riesce seguendo i passi di giovani in larga parte di origine ispanica in un paese dove vige per loro il coprifuoco alle 23.00. Il limite del film sta nella presenza di un giovane agente, violento e paranoico, che scompiglia tutti i rapporti sociali. Il protagonista, Adam, ha sedici anni. Ha una ragazza carina, ma non si sottrae alla corte di una ventitreenne col marito in galera, e accetta anche le iniziazioni sessuali di una giovane arrivata a Marfa con una borsa di studio per corsi di pittura. Gli adolescenti del paese si ritrovano a scuola, dove vigono ancora regole severe, e in uno spazio dove alcuni suonano strumenti, altri si occupano dì pittura. E la vita del paese scorrerebbe tranquilla, se l’agente violento, illuso di piacere alla madre di Adam, non combinasse un pasticcio dal quale non uscirà più. Il regista da spazio a rapporti sessuali e a rituali new age in una comunità dove la differenza etnica ha un peso.
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