53° Semana Internacional de Cine 2008 - Pagina 4

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53° Semana Internacional de Cine 2008
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Fiamma & Limone
Fiamma & Limone

Inizio interessante e di buona qualità per la seconda giornata del festival. Flammen og Citronen (Fiamma & Limone), diretto da Ole Christian Madsen con mano particolarmente felice, è ispirato a fatti realmente accaduti e che hanno lasciato un segno nella storia della Resistenza danese. Fiamma é un ragazzo della buona borghesia, 23 anni e nessun problema di uccidere a sangue freddo collaborazionisti e tedeschi; suo amico e perfetta spalla Limone, sui quarant’anni con una moglie che non ha saputo vivere senza un uomo al fianco e che ha trovato un nuovo padre per la loro figlia. Uno é un entusiasta, l’altro un uomo che sa essere convinto partigiano ma che non accetta freddamente gli ordini del loro capo diretto, il ricco Aksel Winther. Assieme, i due eliminano decine di persone, ma ad uccidere é sempre il più giovane fino a quando non capita una situazione drammatica in cui Limone lo sostituisce per la prima volta lo sostituisce. Tra doppi giochi, talpe all’interno dell’organizzazione, l’amore del giovane verso una bella informatrice si giunge al terribile finale. Ottimamente diretto da Ole Christian Madsen e interpretato con sofferta partecipazione da Thure Lindhardt e Stine Stengade, il film racconta senza inutili agiografia un periodo importante per la storia della Danimarca evitando di omettere quanto di marcio ci fosse anche nella resistenza.

Una certa verità
Una certa verità

Una cierta verdad (Una certa verità) é un documentario, ma forse é meglio definirlo docufilm,  di oltre due ore che racconta della vita all’interno di un servizio di igiene mentale. I pazienti, i medici che discutono tra loro su come curare i pazienti, uomini e donne che accettano con difficoltà questa malattia invisibile che li rende rifiutati dalla società e da se stessi. Diretto dal catalano Abel Garcia Roure (alcuni dei pazienti si esprimono in quella lingua) il film non ha una costruzione drammaturgica realmente ben congegnata, e sembra più un insieme di immagini che non una denuncia o, quantomeno, un’inchiesta su di una realtà che colpisce, così almeno dicono le statistiche, almeno una famiglia ogni 12. Il regista, per raccontare la normalità, inserisce lunghissime scene con camion che scaricano medicine, infermiere che preparano le terapie, medici che discutono tra loro sulla schizofrenia e altre gravi malattie psichiche. Quello che manca é un effettivo interesse per quello che si vede e si dice, per una realtà di cui, alla fine, non sappiamo certo di più dopo la visione di un prodotto sicuramente più adatto alla televisione che non al cinema. C’é un personaggio di un’ironia e saggezza incredibile, Javier, ma é poco per sopportare la lunghezza di un’opera che appare spesso assolutamente inutile.

I tre re magi
I tre re magi

Kolme viisasta miestä (I tre re magi) é un pretenzioso film diretto da Mika Kaurismäki ambientato durante la vigilia di Natale. Un uomo di mezza età porta in ospedale la moglie che gli regala una bella bambina, un fotografo decide di suicidarsi perché malato terminale abbandonato dalla moglie, un attore torna a Helsinki per incontrare il figlio ventinovenne, lo raggiunge in ospedale dove scopre che la moglie é appena morta. I tre sono amici e, tutti soli in quella notte felice ma non per loro, decidono di ubriacarsi in un karaoke che tiene aperto per ospitarli. Confidenze, viltà, la scoperta di terribili segreti (il neo padre sa che il vero genitore é uno dei suoi amici), in un gioco in cui si alternano risate, umiliazioni, coraggio, paura, amicizia, autentico odio. Alla fine giunge nel locale una signora bella ma molto strana, e.... Che dire, film verboso, inconcluso, con sconti nella sceneggiatura e finale di comodo in cui attori sicuramente validi quali Irina Björklund, Tommi Eronen, Peter Franzén, Pirkko Hämäläinen e Riitta Havukainen tentano di salvare il salvabile inventandosi loro stessi le caratteristiche dei propri personaggi. Il film é stato malamente accolto anche dal pubblico presente alla proiezione.