53° Semana Internacional de Cine 2008 - Pagina 2

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53° Semana Internacional de Cine 2008
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I premi
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Il capitano Abu Read
Il capitano Abu Read

La 53 SEMINCI di Valladolid ha iniziato l’avventura guidato dal nuovo direttore artistico Javier Angulo che, dopo le dimissioni del predecessore per incompatibilità con gli enti pubblici locali, ha avuto solo cinque mesi per rendere questa edizione di livello pari o superiore alle precedenti. Il film di apertura, Captain Abu Read (Il capitano Abu Read) candidato all’Oscar nella sezione dei film non in lingua inglese, è la prima produzione giordana da cinquanta anni a questa parte e vorrebbe dare inizio a una nuova realtà cinematografica che dovrebbe portare all’apertura di due scuole di cinema e alla realizzazione di almeno tre lungometraggi all’anno e di svariati corti. C’e’ da dire che Amin Matalqa vive negli Stati Uniti dall’età’ di 14 anni, che ha sempre lavorato oltreoceano e che molti dei suoi collaboratori provengono proprio dagli Usa. Quindi, non c’e’ da stupirsi se sembra di assistere più a una commedia americana che non a un film mediorientale. Comunque, siamo di fronte a un valido prodotto commerciale con qualche mira intellettuale. La storia è semplice. Un anziano addetto alle pulizie dell’aeroporto di Amman trova nella spazzatura un logoro berretto da capitano, se lo pone in testa e, quando giunge ad Amman antica, dove vive nel popolare quartiere della Cittadella, un ragazzino gli chiede insistentemente se lui è un pilota; dapprima dice di no ma poi, data l’insistenza di un nugolo di ragazzini, inizia a raccontare storie inventate di lui intrepido comandante.

 

Luis Buñuel
Luis Buñuel

Il giorno precedente e’ stata inaugurata una mostra fotografica con immagini che provengono dalla collezione privata e dalla Fondazione di Caldana Luis Buñuel; l’idea, concretizzatasi in una splendida mostra con oltre cento foto restaurate in maniera perfetta, è di ricordare l’opera del grande maestro a 25 anni dalla sua morte. Alcune foto erano di e con Carlos Saura, amico da sempre di , presente all’apertura per parlare degli aspetti più umani del grande regista. Per dare un’idea del valore del lavoro fatto dai realizzatori, basterà dire che questo evento è ospitato all’interno del Patio Herreriano, il noto museo di arte contemporanea considerato il secondo per importanza in Spagna. A sorpresa, il direttore artistico del Festival ha annunciato che il 2009 sarà l’anno di Carlos Saura, con una mostra che comprenderà i suoi disegni, le foto, i dipinti e che occuperà varie sale del Museo,  non solo, vi sarà una retrospettiva di tutta l’opera cinematografica del grande cineasta spagnolo oltre alla presentazione di due inediti docufilm, ancora in  lavorazione, sul flamenco e sulle tradizioni spagnole. 

 
 

Ritono a Hansala
Ritono a Hansala

La prima giornata di proiezioni, ricchissima anche nei cicli paralleli, ha presentato tre film in concorso. Lo spagnolo Retorno a Hansala (Ritono a Hansala) di Chus Gutierrez, racconto del dramma degli immigrati clandestini, attraverso il naufragio di una barca della speranza marocchina sulle spiagge spagnole e del viaggio di un impresario di pompe funebri assieme alla sorella di un ragazzo fino allo sperduto paese sulle montagne per riportarne il cadavere. Chus Gutierrez cerca di fare vedere ogni cosa con occhio distaccato e così facendo racconta in maniera anche commovente una realtà di cui tanto si parla ma che in  pochi conoscono realmente.

 
 

La moglie dell’anarchico
La moglie dell’anarchico

 

Die Frau Des Anarchiste (La moglie dell’anarchico) e’ una produzione tedesco/austriaca realizzata da Meter Sehr e Marie Noelle che racconta la storia di Justo Alvarez, un anarchico che dedica tutta la vita alla lotta contro Franco, attraverso anche i drammi della sua famiglia, dal 1937 fino alla fine degli anni cinquanta. Lungo, farraginoso, a tratti agiografico, ha come protagonista la brava Maria Valverde, tra i compagni di lotta la sempre convincente Laura Morante.

 

I momenti eterni di Maria Larssons
I momenti eterni di Maria Larssons

Sicuramente il film più interessante della prima giornata e’ stato Maria Larssons eviga ögonblick (I momenti eterni di Maria Larssons) di Jan Trell, uno splendido spaccato d’inizio del ventesimo secolo in una realtà molto povera dove questa donna, realmente esistita, nonostante il marito manesco e ubriacone, madre di sette figli, arrivò a crearsi un proprio mondo attraverso la fotografia, divenendo una buona ritrattista e riuscendo a mantenere la famiglia anche quando il marito era in carcere o in sciopero. Splendidi gli interpreti, da Jesper Christensen a Michael Persbrandt, in un film che, secondo molti colleghi, ha più di una chance per concorrere a qualche premio.