75ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia - Pagina 4

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75ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia
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eromSecondo lungo metraggio della Sezione Oizzonti è il film Erom, letteralmente Strappato del quarantacinquenne cineasta israeliano Yaron Shani.  Qui a essere messe a confronto sono due figure: la trentaquattrenne Alice e il diciassettenne Ziv. La prima, insegnate di disegno, scrittrice impegnata nel sociale, la cui esistenza apparentemente tranquilla, è turbata da inquietanti stati d’ansia e incubi invasivi di abusi sessuali che la ossessionano e la costringono a rifiutare qualsiasi contatto esterno; il secondo un giovane talentuoso, che ancora vive con i genitori e che sogna, di diventare un musicista professionista a discapito di una obbligata carriera militare. Due storie solo apparentemente distinte che si incrociano quando entrambi scoprono di essere vicini di casa, alla periferia di Tel Aviv, e una chiamata casuale di Alice consentirà a Ziv, inesperto sentimentalmente, di incontrare il desiderio delle sue fantasie di giovane adolescente. Un buon lavoro quello di Yaron Shani, che orchestra con destrezza le storia, rivelando solo alla fine, quasi avvolgendo pellicola per tornare alle prime sequenze, la causa delle ossessioni di Alice.

L-enkasIl terrzo titolo della sezione è LEnKas, opera prima, della giovanissima cineasta francese Sara Marx che ha il merito di aver assemblato in modo diligente una storia ordinaria. Il protagonista è Ulysse che appena uscito da prigione, in libertà vigilata, ha un solo obiettivo: fare soldi. Davanti a sé ha da affrontare la depressione di sua madre, ottimamente interpretata da Sandrine Bonnoire, le bollette che non smettono mai di accumularsi, un matrimonio fallito alle spalle e il desiderio inappagato di voltare le spalle ad una esistenza senza prospettive. Per farlo decide, complice un suo amico, che l’aiuterà nell’impresa di una notte, un veterinario ed un fattore corrotti, che forniranno la ketamina, un anestetico dissociativo che può produrre stati di esaltazione, di andare a vendere ad un rave in cui girano bevande miscelate con la sostanza incriminata. La serata sembra scorrere liscia, quando il servizio sicurezza corrotto del rave, taglieggia i due malcapitati pretendendo l’incasso della serata; ne segue una fuga precipitosa e il fermo della gendarmeria per un controllo di ruotine, che fa presagire l’epilogo.  E’ una parabola discendente, quella di Ulysse, che non è in grado di assicurare alla madre le cure sperimentali, il caso vuole, a base di ketamina per la cura della depressione; non ha di ché pagare i debiti e non gli rimane che presentarsi spontaneamente al commissariato di polizia.

(A.S.)