33° Festival Internacional de Cine de Guadalajara - Pagina 7

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33° Festival Internacional de Cine de Guadalajara
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donde se quedan las cosasDonde se quedan las cosas (Dove stanno le cose, 2018) di Daniela Silva Solórzano in realtà è stato realizzato nel 2015 ma solo ora, dopo montaggi e rimontaggi, riesce ad arrivare agli spettatori. Pur essendo un prodotto realizzato con discreto budget – ottimo l’autore delle immagini buon professionista messicano – è privo di qualsivoglia interesse, con una scelta di inserire tutto il possibile per allungare un po’ il brodo e superare gli indispensabili 60 minuti per ottenere un certo tipo di contributi. È vero, racconta il personaggio del nonno, persona sicuramente ricca che ha passato tutta la sua vita a raccogliere e collezionare qualsiasi cosa lo incuriosisse, che potremmo definire originale e che nulla buttava, ma la regista di lui ha la voglia di usare qualsiasi cosa abbia tra le mani ma l’originalità, quella no, proprio non ce la ha. Ed allora inquadrature artistiche - poco consoni ad un documentario – in cui conta l’estetica e non il contenuto, miriadi di esibizioni della nonna, foto di famiglia in cui non si specifica chi sia rappresentato, le cose su cui puntare – ad esempio l’impossibile polvere della luna o denti che lui ritiene preistorici – sono viste in maniera marginale. Vacanze estive in famiglia, la Pentolaccia e quant’altro per raccontare la sua vita più che omaggiare il nonno. È vero, la regista lo intervista varie volte, ma gli pone domande che poco aiutano a capire meglio il personaggio. Lui si sottopone felice all’interrogatorio della nipotina preferita, ma risponde in maniera convenzionale a domande banali. Il finale con una band – mai vista nelle altre immagini – che si esibisce nel salotto di casa, è il tocco perfetto per chiudere in maniera ancora più incoerente un documentario da dimenticare. Probabilmente è stato selezionato anche perché la famiglia è nota e vive in questa regione. Racconta dell’ultranovantenne Federico Solórzano, collezionista che si reputa paleontologo, e i suoi ultimi mesi di vita nella casa a Guadalajara. La sua collezione comprende oltre 500 mila oggetti di ogni tipo. Sua nipote cerca di capire il suo mondo ricco di fantasie poco scientifiche senza riuscire a trasmettere le sue eventuali scoperte. Uniche immagini interessanti gli oggetti che si disperdono alla morte dell’uomo, venduti per pochi spiccioli a rigattieri.
Poster TheOpenReel CUERNAVACA-960x1266Cuernavaca (2017) è opera prima di Alejandro Andrade Pease, attivo da anni nel mondo dei corti e nelle produzioni televisive. Coinvolge anche una grande attrice quale Carmen Maura, ha tra gli interpreti alcuni tra i più amati attori messicani ma non riesce mai a creare un film interessante, capace di coinvolgere o, quantomeno, che non urtare troppo. Immagini in carta patinata che raccontano il nulla, imbarazzanti scene di Carmen Maura che si dibatte ubriaca sul pavimento, personaggi assolutamente mal disegnati e, a tratti, tragicamente divertenti per la loro grottesca presenza. Prodotto e scritto dal regista, è stato visto lo scorso anno alla Festa del Cinema di Roma in prima mondiale. Girato nel 2015, ha avuto bisogno di una post produzione di un paio di anni per conquistare una forma narrativa accettabile: ma il cinema è un’altra cosa. Oltretutto, la sua scelta di unire attori di buon livello a gente presa dalla strada e con un protagonista, il ragazzo, alla sua prima interpretazione cinematografica, ha reso ancora più difficile il compito di assembramento. La vita di Andy, dieci anni, cambia improvvisamente quando sua madre rimane ferita in una rapina all’interno di shopping center. Ora non ha più nessuno che possa prendersi cura di lui ed è costretto a trasferirsi a Cuernavaca, nella casa della nonna paterna. Mentre la donna fa di tutto per tenerlo a distanza e sembra nascondere molti segreti, il ragazzo entra in contatto con il mondo tanto attraente quanto pericoloso del figlio del giardiniere. Decide di iniziare a cercare suo padre da solo, lo rintraccia attraverso un vecchio cellulare che trova in un cassetto e scopre in lui un uomo che gli vuole bene ma inaffidabile sperperatore di denaro al gioco. Tuttavia, è suo padre e lui lo accetta anche così.