37° Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano 2015 - Pagina 7

Stampa
PDF
Indice
37° Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano 2015
Pagina 2
Pagina 3
Pagina 4
Pagina 5
Pagina 6
Pagina 7
Pagina 8
Pagina 9
Pagina 10
Pagina 11
Pagina 12
Tutte le pagine

L-accompagnatoreEl acompañante (L’accompagnatore) di Pavel Giroud ha toni da piacevole commedia uniti a drammaticità ben costruita ma con alcune cadute nel melò. Il quarantatreenne regista cubano dimostra di conoscere bene il mestiere tanto da riuscire anche a fare sorridere con temi molto difficili. La scelta del personaggio principale, figlio di un generale senza cuore, è un po’ forzata ma, probabilmente, è funzionale per il pubblico dell’isola che sicuramente saprà riconoscere nei personaggi figure ben precise. Il regista conosce perfettamente tutti i mestieri del cinema e riesce ad ottenere dai suoi collaboratori un prodotto di livello internazionale. Racconta di quanto avevano fatto le autorità cubane agli inizi degli anni ottanta per tentare di arginare il diffondersi del AIDS, sistemi costrittivi e strutture chiamate sanatori ma con molte caratteristiche di un carcere. Horacio Romero, il più grande pugile cubano del momento, è trovato sieropositivo ad un test per la droga. La sua punizione è iniziare a lavorare a Los E arrivata mia figliaCocos, un sanatorio in cui i pazienti di AIDS vengono ricoverati obbligatoriamente e dove una volta la settimana possono uscire con un accompagnatore. Il pugile diventa uno di loro e, in particolare, deve funzionare come angelo custode di Daniel – figlio di un ufficiale che si vergogna di lui - che contesta chi lo ha inviato a combattere in Congo considerandolo un eroe per poi togliergli i suoi diritti di essere umano. I loro interessi si scontrano perché il carceriere potrà essere reintegrato nel mondo sportivo solo se il giovane si comporterà bene mentre Daniel vuole vivere i suoi ultimi giorni in libertà ed è disposto a tutto pur di realizzare il suo sogno. Belli tutti i personaggi, anche la dottoressa a capo del progetto ed il perfido medico lui stesso contagiato dalla malattia. I rapporti umani tra queste persone che vogliono arrivare vive alla morte sono molto belli, con amori impossibili, liti furiose, amicizie vere. I protagonisti Yoyuel Romero e Armando Miguel Gomez sono perfetti, bravi gli altri. Gli sceneggiatori a tratti esagerano sugli effetti speciali visivi dei dopo pestaggi e rendono i volti delle persone grottesche macchie di sangue, ma, tutto sommato, sono peccati veniali.
Que horas ela volta? (Uscito in Italia nel giugno scorso con il titolo E' arrivata mia figlia) ha ricevuto applausi convinti e, con buona probabilità, potrà vincere il premio per la migliore interprete femminile. Diretto dalla bravissima cinquantunenne Anna Muylaert, questo film brasiliano poggia su di una sceneggiatura quasi perfetta in cui si uniscono commedia, gap generazionale, crisi di coppia, desiderio di un’amante giovane, figli segreti e così via.