Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2008 - primo giorno

Stampa
PDF
Indice
Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2008
primo giorno
secondo giorno
terzo giorno
quarto giorno
quinto giorno
sesto giorno
settimo giorno
ottavo giorno
nono giorno
decimo giorno
undicesimo giorno
I premi
Tutte le pagine
Mercoledì 27 agosto – Primo giorno
A prova di spia
A prova di spia
La sessantacinquesima edizione della Mostra di Venezia si è aperta alla grande con un film, presentato fuori concorso, capace di riconciliare gli spettatori delusi da decine di titoli costruiti in modo superspettacolare, ma del tutto vuoti di reale contenuto innovativo. Intelligenza e originalità che, invece, abbondano in questo Burn After Reading (Bruciare dopo aver letto, ma che sui nostri schermi s’intitolerà, molto più banalmente, A prova di spia), ultima fatica dei fratelli Joel e Ethan Coen. Si sa che questi registi amano mescolare, in varia misura, ironia e dramma, non tirandosi indietro neppure davanti alle situazioni più grandguignolesche. Questa volta i toni sono quelli della commedia, con l’ironia che sgorga copiosa e continua. A fare le spese di questa satira è la C.I.A. (Central Intelligence Agency), uno degli organismi spionistici più esaltati e odiati, non solo dagli autori di film. Un analista di lungo corso è rimosso dall’incarico con la motivazione che ama troppo la bottiglia. Si arrabbia, fa una scenata, va via sbattendo la porta. A casa ha una moglie che ha un’amante (uno degli amici di famiglia, a sua volta cornificato da un altro del giro) e aspetta solo un pretesto per divorziare. Sobillata dall’avvocato cui si è rivolta, la donna gli ruba, assieme ai resoconti della situazione patrimoniale, gli appunti che lui ha preparato in vista della confezione di un libro di memorie. Il c.d. con questi materiali finisce casualmente nelle mani di una matura assistente di palestra, che sta cercando disperatamente i denari necessari per una serie di operazioni di chirurgia estetica. Da questo groviglio di adulteri, scambio di persona, pasticci vari nasce una storia complessa che i vecchi datori di lavoro dell’analista tentano vanamente di tenere sotto controllo. Pochi film come questo hanno sferzato con tanta ferocia e lucidità la stupidità dei burocrati di quest’agenzia, la cui immagine ne emerge con le ossa rotte, bollata senza appello d’incapacità e stupidità. Un ritratto impietoso e divertente in cui sangue e revolverate, ci sono anche vari morti ammazzati, sono impiegati in modo sobrio e originale. Davvero un bel film cui danno un contributo straordinario Frances McDormand (la matura signora nell’attesa di liposuzioni varie), George Clooney (l’amante stupidotto e salutista), Brad Pitt (il fessacchiotto istruttore della palestra) e Tilda Swinton (la moglie adultera e avida). Sopra di tutti svetta John Malkovich, nel ruolo dell’analista che non accetta il licenziamento e diventa una furia, quando scopre che la moglie gli ha vuotato le tasche prima di chiedere il divorzio.
Dal visibile all’invisibile
Dal visibile all’invisibile
Assieme al film è stato presentato anche il cortometraggio diretto dal maestro portoghese (quasi cento anni d’età e una settantina d’attività cinematografica) Manoel de Oliveira. Due amici s’incontrano in un’affollata strada di Sāo Paulo, il film è prodotto dal festival cinematografico di quella città, e tentano vanamente di scambiare due chiacchiere, costantemente interrotti dagli squilli dei rispettivi telefonini. L’unica soluzione sarà quella di telefonarsi reciprocamente e di parlare guardandosi in faccia, ma attraverso gli infernali cellulari. Il corto, spiritoso e divertente, s’intitola Do visível ao invisível (Dal visibile all’invisibile) e fa parte del lungometraggio Mundo invisível (Mondo invisibile) cui sono stati chiamati vari autori di fama internazionale.