49mo Karlovy Vary International Film Festival

Stampa
PDF
Indice
49mo Karlovy Vary International Film Festival
Pagina 2
Pagina 3
Pagina 4
Pagina 5
Pagina 6
Pagina 7
Pagina 8
Pagina 9
Tutte le pagine

karlovy-vary-iff4 giugno12 luglio 2014

sito web:http://www.kviff.com/en/news/

(U.R.) Il Festival di Karlovy Vary apre la 49ma edizione, una cifra bugiarda in quanto non segnala, come avviene per la stragrande maggioranza delle altre manifestazioni cinematografiche, una sorta di parallelismo fra il numero degli anni trascorsi dalla prima edizione e la cifra che compare sul cartellone. Questa rassegna è nata nel 1946, nell’immediato dopoguerra, ma per oltre quarant’anni ha dovuto darsi scadenza biennale, questo causa i rapporti politici e militari che legavano la Repubblica Ceca all’Unione Sovietica. Dall’inizio degli anni novanta le cosa sono cambiate, anche in coincidenza dell’assunzione alla presidenza del noto attore Jiří Bartoška che, con l’aiuto della direttrice artistica Eva Zaoralová, ha ridato vita alla manifestazione trasformandola in una iniziativa ad alto valore culturale che ha assunto rapidamente un ruolo di primo piano fra le rassegne cinematografiche e non solo fra quelle europee .

In questomodo Karlovy Vary è diventato, durante i giorni del festival, un luogo d’incontro privilegiato per giovani cinefili della Repubblica Ceca e dei paesi vicini. Qui ogni anno, nonostante la proverbiale inclemenza del tempo che prevede sistematicamente pioggia e freddo, convergono qui migliaia di ragazze e ragazzi avidi di conoscere opere che difficilmente entreranno nei normali circuiti distributivi o di vedere da vicino, anche di questo si tratta, famose star hollywoodiane. Il programma di quest’anno comprende molti titoli, elenchiamo di seguito quelli che compaiono nelle due sezioni principali competitive, quella del concorso per l’assegnazione del trofeo principlale e quella, East of the West, rivolta alla cinematografie dei paesi che un tempo facevano parte del cosiddetto blocco socialista.


Concorso


Priklyuchenie (Avventura) di Nariman Turebayev (Kazakhstan)
Je suis à toi (Io sono tuo) di David Lambert (Belgio, Canada)
Simindis kundzuli (L’sola del granoturco) di George Ovashvili (Georgia, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Kazakhstan)
Fair Play di Andrea Sedláčková (Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Germania)
Szabadesés (Caduta libera) di György Pálfi (Ungheria, Francia, Corea del Sud)
Low Down (Depresso) di Jeff Preiss (USA)
Díra u Hanušovic (Da nessuna parte in Moravia) di Miroslav Krobot (Repubblica Ceca)
Paris of the North (La Parigi del Nord) di Hafsteinn Gunnar Sigurðsson (Islanda, Francia, Danimarca)
Du goudron et des plumes (Catrame e piume) di Pascal Rabaté (Francia, Germania)
Rocks in My Pockets (Rocce in tasca) di Signe Baumane (USA, Lettonia)
La tirisia (Malinconia triste) di Jorge Pérez Solano (Messico)
Welkome Home (Bentornato a casa) di Angelina Nikonova (Russia)

East of the West

Utóélet (Dopo la vita) di Virág Zomborácz (Ungheria)
Varvari (Barbari) di Ivan Ikić (Serbia, Montenegro, Slovenia)
Bota di Iris Elezi e Thomas Logoreci (Albania, Italia, Kosovo)
Klass korrektsii (Classe di punizione) di Ivan I. Tverdovsky (Russia, Germania)
Rozkoš (Delizia) di Jitka Rudolfová (Repubblica Ceca)
Axınla Aşağı (Giù al fiume) di Asif Rustamov (Azerbaijan)
VAN valami furcsa és megmagyarázhatatlan (Per alcune ragioni inesplicabili) di Gábor Reisz (Ungheria)
Kirsitubakas (Tabacco di ciliege) di Katrin Maimik e Andres Maimik (Estonia)
Kebab & Horoscope (Kebab e oroscopi) di Grzegorz Jaroszuk (Polonia)
Spomenik Majklu Džeksonu (Il monumento a Michael Jackson) di Darko Lungulov (Serbia, Germania, Macedonia, Croazia)
Norviyia (Norvegia) di Yiannis Veslemes (Grecia)
Drevo (L’albero) di Sonja Prosenc (Slovenia)