52° Semana Internacional de Cine - Pagina 5

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52° Semana Internacional de Cine
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Via da lei

L'apertura del 30 ottobre è stata affidata a un film di sicura professionalita', con ottimi interpreti e temi di presa popolare; l'unico difetto, e non di poco conto, è che non riesce a emozionare. Away from Her (idem) dell'attrice trentottenne Sarah Polley qui al suo debutto in un lungometraggio, racconta di una affiatatissima coppia di anziani in cui la moglie, a causa del Altzeimer, sta perdendo la memoria. Con grande dispiacere, il marito la ricovera in elegantissimo pensionato e lei, piano piano, peggiora e quasi si dimentica di essere sposata. Si innamora di altro paziente e, quando quest'ultimo torna a casa, si spegne intellettualmente. Interpretato da una splendida e sofferta Julie Christie, da Olivia Dukakis moglie del paziente innamorato, da Gordon Pinsent convincente come marito disposto a tutto pur di donare la felicita' alla moglie, il film e' splendidamente ambientato in Canada ma e' freddo come l'inverno in cui si svolge.

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Tre di cuori

Tres de Corazones (Tre di cuori) diretto dal bravo attore, ma mediocre regista Sergio Renán (unico film uscito in Italia a suo nome La soledad era esto) ha limiti sia nella sceneggiatura che nell'interpretazione di attori che urlano i loro personaggi fornendo loro solo vacua esteriorità. Un camionista a cui hanno rubato la merce mentre dormiva, ormai senza lavoro, decide di tornale al suo paese. A una fermata del pullman conosce bella bionda e durante la notte, mentre viaggiano verso la meta, hanno un rapporto intimo. Riesce a trovare limpiego come taxista perchè il malavitoso capo vede in lui una forte somiglianza con il fratello morto. Tutto andrebbe per il meglio se non incontrasse nuovamente la ragazza che lavora come spogliarellista per lo stesso suo capo. Non solo, lei ha quasi accettato di sposarlo. Lo sviluppo narrativo e' quello tipico della sceneggiata con personaggi e situazioni eccessive, con macchiette che non riescono a sopportare il peso del film.

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Piazza del Salvatore

XXY (2007) di Lucia Puenzo, film pretenzioso ottimamente interpretato ma diretto in maniera discontinua, e' gia' uscito in Italia e ha ottenuto un certo successo per la figura dei due adolescenti, lui omosessuale e lei ermafrodita. Data la presenza degli interpreti in sala, il film ha ottenuto applausi. Plac Zbawiciela (Piazza del Salvatore) dei coniugi registi Krzysztof Krauze e Joanna Kos racconta della crisi di una coppia con figli che hanno investito tutti i soldi, compresi quelli che non avevano, in una casa in costruzione e il cui titolare dell'impresa scappa con tutti i soldi. Si sono sposati che lei era incinta, lui voleva farla abortire, la suocera non voleva sposasse il figlio, lui e' un violento mai divenuto adulto che va via di casa per andare a vivere con un'altra. Che dire, i due registi ci sono sembrati molto simpatici e ironici, il loro film no, privo com'e' di lievita', di ritmo, di interesse. Un mediocre melodramma con personaggi che si odiano fin dall'inizio per le stupidita' che compiono.  

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Il meglio di me

Lo mejor de mi (Il meglio di me – 2007) di Roser Aguilar e' una commedia spagnola in cui la protagonista, quando era bambina, sentiva tutti parlare d'amore e non riusciva realmente a capirne il significato. Divenuta adulta, andando a vivere con un uomo... Questo film fa parte dell'enorme schiera di titoli 'carini', ben fatti ma rigorosamente privi di interesse. Marian Alvarez e Juan Sanz sono quanto di piu' inespressivo si possa immaginare, gli altri cercano di non farli sfigurare tentando di fare ancora peggio, e ci riescono.