52° Semana Internacional de Cine - Pagina 3

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52° Semana Internacional de Cine
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Per il ciclo Tiempo de Historia e' stato presentato uno dei titoli piu' attesi, il documentario-inchiesta American Psyche (Psiche Americana) 2007 delll'olandese Paul van den Boom. Trasferitosi alla fine degli anni '90 a Montreal dopo avere girato un po' il mondo maturando esperienze di lavoro sia nel cinema - ha lavorato anche come assiste¡nte di Martin Scorsere in The Aviator (idem – 2004), con Richard Donner per Timeline (idem – 2003) - che in televisione, ha creato una sua piccola casa di produzione. Imbarcatosi con l'amico e filmaker Francois Le Goarant su una scassatissima macchina con oltre 500.000 chilometri di vita, ha traversato gli States da New York a Los Angeles cercando di carpire dalle persone intervistate cosa significava per loro il dopo 11 settembre, valutando anche cosa stesse facendo di positivo o negativo il governo Bush. Attraversati quattordici stati, intervistate oltre 150 persone, con un girato di oltre 100 ore, il risultato finale e' stato questo piacevole lavoro ridotto a trenta interviste e a 55 minuti di durata, montato con grande bravura da Paul Raphael, giovane ma con buona esperienza nei corti. La differenza principale che esiste tra il modo di narrare del suo illustre collega Michael Moore e il suo e' che il primo, con astuzia e gran mestiere, scrive praticamente una sceneggiatura che avvalori senza contraddittorio la sua teoria mentre Paul lascia giudicare lo spettatore senza imporre nulla. Tra gli intervistati, meritano di essere ricordati l'ex professore ultraottantenne Clare Martin con una saggezza e distacco notevoli, la leggenda del giornalismo Ida Lewis con oltre 50 anni di attivita' in prestigiosi giornali e nota per essere stata la prima donna di colore ad avere fondato nel 1971 una sua rivista (Encore: American & Worldwide News), l'esperto produttore e scrittore televisivo Peter Koper in grado con poche parole di dipingere il quadro di una societa' solo apparentemente in evoluzione, il reverendo con trascorsi da assicuratore che vive di sicurezze dettatigli forse da Dio, Wally Brown dal nome molto americano ma che non dimentica mai di essere un Navajo che debe tenere conto delle prorie radici etniche, Monhnaz M. Shabbir vista con sospetto dai suoi compatrioti per il fatto che lei e' di religione islamica in una societa' che identifica con questa solo il terrorismo, l'Amish Steven E. Clutter forte delle convinzioni imposte dal suo credo senza dubbi e che vive nel Ohio con moglie e dieci figli, Rene Doria filippino entrato nel businness word americano con un credo incrollabile per la religione dei Mormoni che a 18 anni lo avevano convertito. Queste sono solo alcune delle persone che esprimono il loro parere su vari argomenti. Le interviste vengono spezzate seguendo il divenire dei vari temi e in questa maniera il dialogo mai risulta essere noioso e, alle volte, e' anche involontariamente divertente anche perche' spesso la gente non capisce di rasentare il limite del ridicolo. Per il trentaquattrenne di Berkel-Enshot la soddisfazione dell'invito a Valladolid dove e' piu' che sicuro che il premio per il migliore dovumentario presentato in questo ciclo dedicato alla storia non gli scappera'. La speranza e' che qualche Festival italiano non si lasci scappare questo titolo di grande interesse e piacevolezza.