59ma SEMINCI - Semana Internacional de Cine - Valladolid - Pagina 2

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59ma SEMINCI - Semana Internacional de Cine - Valladolid
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WhiplashIn un clima ancora estivo il festival ha dato il via alla sezione ufficiale con Due giorni, una notte di Jean Pierre e Luc Dardenne. I due registi belgi, giá applauditi a Cannes, hanno ricevuto calorosi omaggi sul tappeto rosso. Secondo film in concorso, invece, l’inedito Whiplash (Colpo di frusta) del trentenne statunitense Damien Chazelle, che era stato premiato al Sundance Film Festival l’anno scorso con un corto dallo stesso titolo. Evidente e dichiarato sviluppo del corto, il lungo dura 105 minuti, ed è interpretato da J. K. Simmons nella parte di un direttore d’orchestra jazz che insegna in maniera tirannica e aggressiva in un importante istituto della East Coast. Andrew (Miles Teller) è un batterista del primo anno che attira la sua attenzione e che si misurerá con lui durante tutta la durata del film. Lotta durissima tra chi detiene il comando e un diciannovenne determinato e giá segnato dal fallimento del padre, scrittore di insuccesso, che insegna in un istituto superiore. Più concerto che film - le performance dell’orchestra occupano piú di due terzi della durata - s’inserisce nella durissima lotta per emergere nella societá americana dove il gioco è nelle mani di un direttore d’orchestra che insulta gli allievi e si comporta come un sergente addetto all’addestramento delle reclute. Probabilmente un regalo per gli appassionati di jazz, meno intrigante per lo spettatore comune.
DplomatieDuro confronto anche quello tra il generale Dietrich Von Choltitz, governatore militare tedesco di Parigi nell’agosto del 1944, e il console svedese Raoul Nordling. Superbamente interpretato da Niels Arestrup e André Dussolier, Diplomatie (Diplomazia) di Volker Schlöndorff, giá alla Berlinale, nasce dal dramma di Cyril Gély che i due attori avevano recitato in teatro in almeno trecento repliche. Il regista, che si è formato a Parigi e che giá aveva girato un film sull’occupazione nazista, La mer à l’aube (Il mare all’alba, 2011) ha racchiuso in ottantotto minuti il serrato confronto - nel giorno in cui gli americani stanno per entrare a Parigi - tra l’ufficiale che ha ricevuto l’ordine di distruggere la città - e il console che tenta di dissuaderlo. Sorta di teatro da camera, (si svolge per intero in una stanza d’albergo), il racconto è una finzione sullo sfondo di avvenimenti storici. Apprezzabili i dialoghi che mettono in risalto le psicologie dei due contendenti e che rendono vivace e a volte curiosa la disputa. In altre parole un omaggio alla ville lumière e come un imbroglio ben riuscito.
La gran invenci n C-449436620-largeE se Hitler avesse avuto un piano due per l’occupazione dell’Europa? Lo stigmatizza il catalano Fernando Trías de Bes nel corto di venti minuti La gran invención (La grande invenzione). Tra realtá e fantascienza il regista celebra, nel 2027, i dieci anni dalla dissoluzione dell’Unione Europea e dell’abbandono dell’euro e mostra Hitler, alla vigilia della disfatta, che consegna gli studi del suo staff per l’occupazione economica del vecchio continente qualora non fosse riuscita la conquista militare. E’ un pamphlet, ma con tanto senno e con tanta arguzia che il pubblico ha riso e applaudito. Il regista afferma che dietro la finzione filmica, esistono documenti rintracciabili su Internet ove si può consultare il piano di Hitler.