11ma Festa del cinema di Roma - Pagina 6

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11ma Festa del cinema di Roma
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4a4b25b272Mattinata piacevole alla Festa con l’opera prima di una cineasta romana e col terzo film di un regista di Bruxelles. Maria per Roma, scritto, diretto e interpretato da Karen Di Porto dura 93 minuti ed è un omaggio alla città eterna ripresa sullo sfondo delle peripezie di una dinamica e giovane aspirante attrice. Dall’alba al tramonto, e anche fino a notte inoltrata, Maria e la sua cagnolina Bea vanno avanti e indietro su un motociclo per le vie della città per accudire turisti che hanno scelto di trascorrere una vacanza in appartamenti storici. Gli amici le inviano messaggi in continuazione, il datore di lavoro le sta col fiato sul collo. Petulante la madre che vorrebbe vederla sposata, dolce il ricordo del padre che le suggeriva massime di vita. Giornate intense dunque ed è facile capire che Maria è sempre in ritardo. Il film racchiude una giornata tipo di Maria, sempre intenta a ritagliarsi piccoli spazi per prove di recitazione, e con una notte particolare, quella di una festa alla Casa del Cinema dove è stata invitata da un giovane regista dopo un provino ritenuto eccellente. Assumono quasi un ritmo da cardiopalma gli andirivieni per la città, smussati da spunti ironici sul comportamento dei vacanzieri, da curiosi quadretti che romani intraprendenti offrono ai turisti, dalle cure di Maria per Bea. Non nuovo il soggetto: l’eterna lotta dell’artista per la sua affermazione, ma l’interpretazione spigliata e sorridente della protagonista, la misurata partecipazione di alcuni personaggi di contorno e la peculiarità di alcune vedute di Roma ne fanno un film da consigliare. La fotografia è di Maura Morales, il montaggio di Mirko Garrone.
Poster 203293Drammatica, invece, l’impostazione di Noces (Nozze) di Stephan Streker, film basato su un fatto realmente accaduto in Belgio nel 2007. Si svolge all’interno della comunità pakistana e ha come protagonista una ragazza di diciotto anni, Zahira, studentessa di liceo che vive con i genitori, che gestiscono un negozio, col fratello maggiore e la sorellina. La giovane è rimasta incinta da una relazione con un ragazzo pakistano che però non vuol sapere del bambino e neanche di lei. Superato un angosciante problema di coscienza, la ragazza abortisce in una ASL e torna a vivere secondo l’educazione europea pur praticando la fede musulmana. Nella tradizione pakistana, però, una donna nubile è la vergogna della famiglia e i genitori le propongono tre giovani residenti in Pakistan ai quali hanno inviato la sua fotografia. Lei non vuole sposarsi e quando mostra le foto dei pretendenti all’amica del cuore li criticano e ne ridono. La ragazza si ribella allontanandosi da casa e andando a dormire dall’amica. Senonché i genitori invitano la sorella maggiore, sposata a un pakistano e residente a Barcellona, per convincere la figlia. Tessono una tela di ragno, forti della tradizione, e la convincono a sposarsi con una cerimonia via Internet. Lei accetta credendo che dopo la cerimonia avrà ancora tempo prima di incontrare il marito, ma i genitori hanno già preparato biglietti e passaporto e tutto è pronto per la partenza. La ragazza si ribella di nuovo, ma alla fine la tradizione avrà la meglio. Casi del genere, e con finali tragici, si sono avuti anche in Italia. Il regista descrive la vicenda con rigore mettendo in risalto l’incomprensione tra una ragazza educata in Europa e cresciuta con coetanei europei e la mentalità delle vecchie generazioni che pur vivendo in Occidente continuano a comportarsi secondo la tradizione del paese. Gli attori sono Lina El Arabi, Sébastien Houbani, Babak Karimi e Neena Kulkarni.