70ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica - Pagina 10

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70ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica
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Le terrazzeLa sfilata dei film in concorso si è chiusa con Es-Stout (Le terrazze) dell’algerino Merzak Allouache, un vasto mosaico della realtà del paese letta attraverso ciò che capita sui tetti e nelle baracche costruite sopra le case di Algeri. Il tutto cadenzato dalle cinque preghiere che un buon mussulmano deve recitare ogni giorno ad orari precisi che vanno dall’alba alla notte. In altre parole è il quadro di una giornata nella capitale del paese, con storie che riflettono, in varia maniera, ciò che sta accadendo in tutta la nazione e, più in generale, nel mondo arabo. Ci sono gli agenti dei servizi segreti che torturano e uccidono sospetti terroristi e persone che hanno attraversato per caso il loro cammino, ci sono i giovani che non riescono a trovare uno spazio per presentare la loro musica, ci sono le donne omosessuali che preferiscono uccidersi che sottostare alle violenze familiari, ci sono gli imbroglioni che traggono vantaggio dall’ingenuità della gente semplice. C’è tutto questo e molto altro in un film complesso e bello, capace di dare un ritratto impietoso e terribile delle contraddizioni che segnano il mondo arabo e non solo questo. Tutto questo rinforzato da una bellissima fotografia che trae dalla immagini della capitale ripresa dall’alto dei tetti un quadro particolarmente inquietante.
posterFuori concorso i sono visti due titoli variamente importanti.  Yurusarezarumono (Gli spietati) del giapponese Lee Sang-li rifà in terra del sol levante il film di Clint Eastwood (Gli spietati, 1998) senza aggiungere una riga alla forza di quel modello. Ora il samurai costretto a riprendere in mano le armi per vendicare un prostituta sfregiata da un contadino agisce negli anni finali dell’ottocento, quando il Giappone riuscì a trovare unità nazionale sotto l’imperatore che aveva sconfitto i molti signori feudali che controllavano il territorio. Signori che si avvalevano di eserciti personali composti da guerrieri privati che tiranneggiavano i contadini a vantaggio dei loro padroni. Il film sposa in pieno l’immagine romantica di questi guerrieri, coraggiosi e retti, che si trovarono di colpo a coltivare la terra o, in non pochi casi, a vivere d’elemosine o di rapine. La storia ricalca passo dopo passo la vicenda raccontata dal regista americano, senza aggiungervi un briciolo d’originalità. Vengono in mente quei prodotti taroccati e, spesso, mal imitati che sono uno dei punti di forza delle industrie orientali.
che fortuna 1Diverso il giudizio su Che strano chiamarsi Federico, Scola racconta Fellini omaggio che Ettore Scola ha rivolto all’amico e collega. Erano molti anni che questo cineasta non realizzava un film, aveva smesso per protesta contro un inverecondo attacco fatto contro di lui da parlamentari del PDL. Il ritorno alla regia avviene con un’opera che è, allo stesso tempo, documento e film narrativo. Ciò che Ettore Scola riesce a restituirci è il clima ottimista ed economicamente miserabile di un’epoca in cui i sogni superavano di gran lunga i quattrini in tasca o a disposizione. Ci sono sequenze, come quelle delle lunge peregrinazioni in auto dei due colleghi nella notte romana, che sono veri prezzi di bravura capaci di commuovere e spiegare molte cose, molte di più di un qualsiasi saggio sociologico. In definitiva un’opera originale e molto bella, un testo di grande forza firmato da un cineasta che rimane fra le migliori forze vive del nostro cinema.
28SIC-LAS ANALFABETAS -01La Settimana Internazionale della Critica (SIC) ha chiuso il cartellone presentando, fuori concorso, Las analfabetas (Le analfabete) che Moisés Sepúlveda ha tratto dal testo teatrale omonimo di Pablo Paredes E’ la storia dell’amicizia, con venature omosessuali, fra due donne. Ximena fa tutto il possibile per mantenere il segreta la sua condizione di analfabeta. Jackeline è un’insegnate disoccupata che si offre di leggerle le notizie della giornata. Vorrebbe anche insegnarle a leggere, ma la cosa sembra impossibile fino a quando non compare una lettera che l’allieva ha ricevuto dal padre anni addietro e che non ha potuto mai leggere. Questo scritto creerà tra le due donne un rapporto molto intenso, in cui i ruoli spesso risulteranno invertiti. E’ un film di forte impatto teatrale, con prevalenza delle atrici sullo sviluppo della storia. Un testo abbastanza statico e molto tradizionale.