24 Maggio 2005
Indice |
---|
Festival di Cannes 2005 |
Pagina 2 |
Pagina 3 |
Pagina 4 |
Pagina 5 |
Un Certain Regard |
Pagina 7 |
Pagina 8 |
Pagina 9 |
Varie cose |
Tutte le pagine |
Pagina 6 di 10
Festival di Cannes 2005: Un Certain Regard
Cos comè avvenuto per la sezione principale, anche Un Certain Regard ha presentato vari buoni film, ma, tranne che in un caso, nessun rimarchevole per originalità e forza. Facciamo una radiografia di questa parte del cartellone procedendo per raggruppamenti geografici.
Asia
Il cinema asiatico ha presentato alcuni titoli di ottimo rilievo, ad iniziare da Hwal (Larco) del sudcoreano Kim Ki-duk. Lopera conferma linteresse di questautore per le storie sentimentali, anche in direzione mistica (Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera, 2003) o di un amore che riesce a sopravvive, magari in modo tortuoso, allinterno di rapporti mercenari (Samaria La samaritana, 2004). Nel titolo presentato questanno a Cannes troviamo molti elementi cari al regista, come lacqua e gli spazi limitati circondati dal vuoto (Seom Lisola, 2002). Un sessantenne raccoglie una bambina di sei anni e la porta a vivere con se un barcone, ancorato poco distante dalla riva e usato da pescatori dilettanti, che lo stesso anziano traghetta. Con il passare del tempo, luomo sinnamora della ragazza, che si sta facendo donna, e decide di sposarla, quando compirà diciassette anni. A sconvolgere il progetto è un giovane studente, capitato per caso sul natante, di cui la ragazza sinnamora. Stravolto dalla gelosia lanziano distrugge i piccoli regali che il giovane le ha fatto, innestando in lei una rabbia profonda. Quando luomo si presenta con le prove che i genitori della fanciulla non hanno mai smesso di cercarla, il vecchio compie un gesto estremo: si lega una corda attorno al collo e tenta così di fermare, a prezzo della propria vita, la barca che la sta portando via. La ragazzina, commossa, decise di sposarlo quale ultimo gesto di riconoscenza. Compiuta la cerimonia, lanziano si uccide, non prima di aver scagliato verso il cielo una freccia, usando larco che utilizza anche come strumento musicale. Ricadendo a terra il dardo deflora simbolicamente la ragazza; ora ogni debito è pagato e i due giovani possono allontanarsi in pace. Il film ha molti punti di grande rilievo: un utilizzo straordinario del paesaggio e degli spazi in cui sinseriscono le figure umane, spesso in silenzio. La passione dellanziano, anche innaturale, è vista con affetto e compassione. E unopera dai toni lenti e bellissimi, respiro poetico e riflessione umanissima.
Con Yek shab (Una notte) lattrice iraniana Niki Rarimi esordisce nel lungometraggio. Lo fa con un fortemente ispirato a Ten (2002) di Abbas Kiarostami. Unimpiegata ventenne è messa fuori casa dalla madre, che sta aspettando lamante. Dovrà stare lontana il più a lungo possibile, meglio lintera notte. La cosa non facile, visto che, a Teheran, una ragazza che cammina sola dopo il tramonto, è facilmente trattata come una prostituta, controllata dalla polizia, insultata di ragazzi. E' un piccolo calvario in cui la giovane sperimenta sulla propria pelle il peso dessere donna in una società maschilista e bigotta. Neppure i tre uomini che incontra, e che le danno un passaggio in macchina, la aiutano molto. Il primo, un intrallazzatore amico di pezzi grossi, la tratta da meretrice e le offre denaro in cambio di prestazioni sessuali. Il secondo, un medico in crisi, non sa darle alcun vero aiuto. Il terzo, un marito abbandonato dalla moglie, rischia di metterla ancora più in difficoltà. Si è ricordato che il cinema iraniano continua ad interpretare al meglio i problemi della società. Questa volta il catalogo delle questioni riguarda lemarginazione femminile, anche se non manca un eccesso di didascalismo e zoppica la costruzione stilistica.
< Prec. | Succ. > |
---|