49°Thessaloniki Film Festival 2008

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49°Thessaloniki Film Festival 2008
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Image Il Festival Internazionale del film di Salonicco ha raggiunto la 49ma edizione con alle spalle una storia piuttosto complicata. Nato nel come rassegna nazionale, a cui si è affiancata ben presto una sezione informativa dedicata alle produzioni di altri paesi, ha subito una sorta di quasi letargo durante il settennio in cui la Grecia dovette subire la feroce dittatura della giunta militare (1967 – 1974). Chiusa quella tragica parentesi e ritornata la democrazia, anche questa manifestazione subì una profonda trasformazione, mutando in passerella della produzione nazionale senza alcuna sezione estera. Quegli anni, in cui la direzione era espressa dalle grandi organizzazioni sindacali del settore, sono stati caratterizzati da polemiche e clamorose esclusioni, come quella dell'intera produzione di Stavros Tornes, uno dei grandi nomi del nuovo cinema greco, escluso perché, novello Jean Marie Straub, girava i suoi film in assoluta povertà e, quindi, non rispettava i minimi sindacali di troupe.
La svolta arrivò con il ritorno alla dimensione internazionale, voluta da Michael Demopoulos, che riorganizzò la rassegna e la portò a fama internazionale. Mutati gli equilibri politici, con la vittoria dei partiti di destra e il cambio di governo, anche il Festival cambiò volto e alla presidenza arrivò un famoso attore d'origine greca, ma residente in Francia, Georges Corraface, mentre la direzione artistica fu affidata ad una produttrice di film di successo, Despina Mouzachi. Negli ultimi anni la manifestazione ha ricevuto sostanziose sovvenzioni pubbliche, tanto che il bilancio 2008 ha all'attivo ben 9 milioni di euro, fra contributi statali e sponsorizzazioni. L'obiettivo annunciato dalla nuova direzione è stato quello di puntare su due direttrici: allargamento dei momenti celebrativi, con omaggi e tributi a autori famosi quest'anno è stata la volta di Oliver Stone, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Takeshi Kitano, Diablo Cody, Terence Davies, William Dafoe, Gustavo Santaolalla, Richard Jobson, Michael Ondaatje, Manos Zakharias – e riservare un occhio di riguardo al mondo della produzione, con la speranza di creare (anche qui!), un florido mercato dei film. E' una scelta politica che, almeno nelle intenzioni, mira a salvare capra e cavoli, a non buttare alle ortiche il prestigio e i meriti culturali delle rassegne precedenti - è stato mantenuto, ad esempio, un concorso internazionale riservato alle opere prime e seconde - aggiungendovi qualche spezia in più a livello di evento. Stando a quanto si è visto in queste ultime edizioni l'obiettivo è stato raggiunto in modo piuttosto parziale, tanto che continua ad aleggiare sul Festival una consistente nube di rimpianto per le gestioni passate.