76ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia - Pagina 7

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76ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia
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anderssonRoy Andersson è un regista svedese che ha caro in tipo di cinema del tutto particolare: scene girate con macchina ferma, staccate le une dalla altre e con un audio quasi indipendente dalle immagini. I suoi film descrivono in modo impietoso una società un cui la rispettabilità si incrocia con il degrado, l’immoralità con una cura ossessiva degli aspetti esteriori. Anche Om det oandliga (Sull’infinito) condivide questo metodo narrativo rivolto alla descrizione, sono parole dell’autore, di una riflessione sulla vita umana in tutta la sua bellezza e crudeltà. Ne risulta un film inusuale, a tratti di un’ironia spiazzante non disgiunta da una malinconia sprezzante.
1920px-Guest of honour thewlisGuest of Honour (Ospite d’onore) di Atom Egoyan mette in scena il rapporto fra un padre e una figlia, insegnate di musica in un liceo, detenuta per una colpa che non ha commesso ma che è convinta di meritare. È un film complesso che nasce da uno scherzo finito male e si conclude tragicamente. È uno sguardo complesso su una società, quella canadese, tutt’altro che rappacificata e priva di conflitti. Il regista pinta il dito sul complesso rapporto fra padre e figlia che agiscono stranamente per ragioni che nessuno dei due riesce a comprendere.

U.R.