76ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia - Pagina 13

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76ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia
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Imagen-27-7-19-a-las-9.52La pellicola Madre del giovanissimo ma già pluripremiato cineasta spagnolo Rodrigo Sorogoyen è la continuazione in chiave drammatica dell’omonimo cortometraggio che tra 2017 e 2018 ha impressionato le giurie dei maggiori festival internazionali ottenendo riconoscimenti ovunque. Nella versione, in concorso nella sezione Orizzonti della 76° kermesse veneziana, in forma di lungometraggio, una convincente Marta Nieto riveste i panni di Elena a dieci anni dalla scomparsa del figlio, il piccolo Ivan, abbandonato dal padre in una spiaggia del sud della Francia e mai ritrovato. Elena è ormai una quarantenne che a fatica si è ricostruita una vita nonostante i segni indelebili che quella vicenda ha lasciato: ha una nuova casa, un nuovo lavoro ed anche un nuovo partner; tutto sembra volgere al meglio, quando improvvisamente un giorno incontra l’adolescente Jean (Jules Porier), in vacanza con la famiglia, che nei tratti somatici gli ricorda l’amato figlio. I tentativi per Elena di mettersi il passato alle spalle falliscono miseramente. Jean, questo il nome del ragazzo, ovviamente non è il figlio scomparso, eppure Sorogoyen riesce a mantenere per l’intera durata della pellicola, la suspense a instillare il dubbio, l’idea di uno spiraglio nella direzione di un epilogo a lieto fine, che non ci sarà ma che sarà comunque inaspettato. Madre è un bel film, pieno di umanità, attento alla fragilità delle persone e che riesce a coniugare abilmente, grazie ad una robusta sceneggiatura e da una buona fotografia, dramma e commedia agrodolce, emozioni e turbamenti ma anche qualche sorriso.

A.S.