76ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia - Pagina 2

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76ma Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia
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La settantaseiesima Mostra del Cinema di Venezia si è aperta in un piacevole clima di festa popolare quasi che artisti e frequentatori della rassegna volessero manifestate la lo gioia per la caduta del governo giallo-verde che non ha perso occasione per manifestare la sua ostilità all’impostazione di questa manifestazione, che, ancora una volta, si è aperta con un film, The Perfect Candidate  (Il candidato perfetto) della saudita Haifaa Al Mansour che denuncia la terribili condizioni in cui sono costrette le donne di quel paese. Mariyam è Una dottoressa di vaglia che opera in un pronto soccorso a cui si accede da una strada perennemente infangata a causa dei lavori di discutibile qualità messi in opera da un imprenditore amico dei politici locali. Oltre a questo deve vedersela con pazienti che non voglio essere toccati da una donna anche se è la migliore e la più motivata tra i medici del servizio. Quando deve andare a Dubai per seguire un corso professionale si vede bloccata all’aeroporto in quanto il permesso di viaggio rilasciato da suo padre, un musicista che sta facendo una tournée, risulta scaduto. Cercando un parente maschio che possa rilasciarne un altro documento s’imbatte in un funzionario governativo che, equivocando, la iscrive come candidata nella campagna amministrativa che sta per aprirsi. Con l’aiuto delle due sorelle che formano la sua famiglia dopo la morte della madre, accetta la sfida elettorale. Ne uscirà sconfitta anche perché l’imprenditore edile vanifica il punto di forza delle sue promesse alla cittadinanza asfaltando la strada che porta al pronto soccorso proprio pochi giorni prima del voto. Apparentemente una sconfitta, in realtà la prova che molte cose devono e possono essere cambiate.
AdAstraStorie parentali anche in Ad Astra dell’americano James Gray dove un cosmonauta inviato dalla Nasa su Marte scopre che suo padre, pure lui astronauta, non era morto eroicamente come l’Agenzia aveva fatto credere a tutto il mondo, ma si era scomparso dopo essersi ribellato agli ordini quando aveva scoperto che la missione di cui era al comando consisteva nel far esplodere una bomba atomica destinata a distruggere un’ipotetica civiltà spaziale in conflitto con quella terrestre. Il film ruota attorno alla meraviglia del pilota sia per la scoperta dell’esistenza in vita del padre, sia per la malvagità dell’ente a cui anche lui soggiace. La forza del film è, in primo luogo, nella maestria tecnologica che rende accettabili e realistiche immagini e azioni proiettate nello spazio. Poi c’è la bravura degli attori, Brad Pitt e Tommy Lee Jones, che assecondano alla perfezione l’intento del regista di mostrare che lo spazio è un luogo tremendamente ostile per l’uomo.
MarriageAncora rapporti interpersonali, questa volta tra maglie e marito in Mariage Story (Storia di un matrimonio) in cui Noah Baumbach racconta il difficile divorzio fra un’attrice sull’onda televisiva (Scarlett Johansson) e un regista di teatro sperimentale (Adan Driver) che l’ha lanciata quando era una sconosciuta. I due hanno avuto un figlio che ora è uno delle difficoltà della separazione, vista che entrambi se ne contendono l’affido. Niente di molto originale dopo che Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman aveva affrontato con ben maggiore maestria.

U.R.