11°Sevilla Festival de Cine Europeo - Pagina 4

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11°Sevilla Festival de Cine Europeo
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BetoniyöE’ un brillante osservatorio sulla vita dei giovani quello delle sezioni parallele del Festival. Sono molti i film e spesso girati da giovanissimi. Cominciamo tuttavia con una signora di sessantasette anni, la finlandese Pirjo Honkasalo, non solo regista, ma anche attrice, fotografa e produttrice, premiata a Venezia nel 2004 per The 3 Rooms of Melancholia (I tre stati della melanconia). Qui ha presentato Betoniyo (Notte palpabile), un elegante film in bianco e nero di novantasei minuti che racchiude in un notte l’esperienza più profonda di un ragazzo di quattordici anni. In una casa fatiscente, nella periferia di Helsinki, Simo trascorre il fine settimana con la madre e con Ilka, il fratello maggiore che il lunedì dovrà entrare in carcere. Persona di poche parole, ma di forte impatto sul fratello, Ilka è un duro che, insegna a essere duri. Non sa, né si preoccupa di come il suo comportamento possa incidere sul ragazzo. Ne farà le spese un giovane colto e raffinato, considerato il gay del condominio, e lo stesso equilibrio mentale dell’adolescente salterà. In un ambiente degradato, e con un bianco e nero che rimanda a quello di Un tram che si chiama desiderio (A Streetcar Named Desire, 1951) di Elia Kazan, il film mostra immagini originali della notte e della periferia abbandonata. Descrive i silenzi e i guizzi del ragazzo, l’azione moderatrice della madre, e l’addensarsi dell’atmosfera prima del dramma che nessuno aveva previsto. I quattro protagonisti sono Johannes Brotherus, Jari Virman, Juhan Ulfsak, Anneli Karppinen.
334678Non storia di famiglie, ma cronaca della vita di due giovani nel film svedese Nånting måste gå sönder (Qualcosa deve rompersi), premiato al Festival di Rotterdam. Regista il giovane Ester Martin Bergsmark, ex studente di Belle Arti, già coronato nel 2012 col documentario Pojktanten (Lei lumaca maschio). Sebastian, che vorrebbe chiamarsi Ellie, è un androgino che frequenta le discoteche di Stoccolma. Selvaggiamente aggredito in un bagno pubblico, viene soccorso da Andreas, un eterosessuale che mostra simpatia per il malcapitato. I due avranno occasione di rincontrarsi in una notte di sbornie e avranno un rapporto sessuale. Il mattino seguente, Andreas se ne andrà alla chetichella, a disagio per quanto accaduto. Sebastian lo cercherà ancora, e lo seguirà per capire se la loro relazione ha un futuro. Interpretato da Saga Becker e Iggy Malmborg, il film prende il titolo dalla canzone di Joy Division che dice: davanti al filo del rasoio, resta dietro o buttati avanti. Opera lineare di ottantun minuti, descrive con rigore e con sentimento il possibile idillio tra due giovani essenzialmente soli nella grande città.
Bande-de-fillesDi adolescenti si parla nel francese Bande de filles, (Banda di ragazze), terzo film di Céline Sciamma, premiato al Festival di San Sebastiàn. Periferia parigina, in un quartiere abitato in maggioranza da immigrati, Marieme vede chiudersi la possibilità di continuare gli studi. Sola, succube di un fratello autoritario, aiuta la madre, donna delle pulizie. L’incontro con tre ragazze determinate, la cui quarta compagna, diventata madre, ha cambiato vita, le permette di fare amicizia. Dapprima timida e indecisa, la giovane apprende presto a vestirsi in maniera più disinvolta, a cambiare pettinatura e a farsi rispettare. Dedite a piccoli furti e a trucchi che le permettono di vivere al di sopra delle loro possibilità, le ragazze formano una banda che spesso si scontra con altre del quartiere. Marieme s’innamora, viene brutalmente redarguita dal fratello e decide di rendersi indipendente. Non sarà facile.  Dovrà trattare con persone poco raccomandabili, ma alla fine riuscirà a essere se stessa. Interpretato da Idrissa Diabaté, il film dura centododici minuti e procede spesso con momenti di suspense ma è soprattutto una celebrazione del coraggio, dell’amicizia e del rispetto.