Urlo ····

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Urlo ····

ImageDefinire il lavoro di Pippo Delbono non è cosa semplice. Le sue proposte fanno sicuramente parte di quello che si suole catalogare come teatro d’avanguardia, ma hanno forti agganci anche con le performance degli artisti figurativi, così come non gli sono estranei gli interventi diretti sulla struttura sociale. Lo conferma questo Urlo in cui si mescolano marce militari, processioni, signore che rispondono a linee di telefono erotico, crocifissioni, scene da musical ambientato in una spiaggia anni cinquanta, citazioni delle poesie d’Allen Ginsberg (autore del poema da cui lo spettacolo prende il titolo) e dalla Ballata del carcere di Reading d’Oscar Gilde. Il tutto riversato su un vasto palcoscenico contornato da una scenografia che richiama qualche cosa a mezzo fra la bidonville e il quartiere popolare. Il filo conduttore è nella ferocia del potere colto nelle sue varie forme politiche, religiose, famigliari. La scena è popolata progressivamente da figure mostruose: religiosi, militari, re e regine da baraccone, sinistri personaggi partoriti dal mondo dei media.

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La lunga vita di Marianna Ucrìa ····

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La lunga vita di Marianna Ucrìa ····

ImageLa lunga vita di Marianna Ucrìa è fra le opere più importanti di Dacia Maraini e sicuramente è quella più conosciuta. Pubblicata nel 1990, vince subito molti premi, ad iniziate da Campiello, nel 1992 diventa testo teatrale e, nel 1997, Roberto Faenza ne trae un film. La vecchia versione teatrale ritorna sul palcoscenico con nuovi interpreti ed è una buon’occasione per verificarne la tenuta. La storia è quella della nobildonna Marianna Ucrìa, impersonata da tre attrici che ne colgono varie età, resa sorda e muta da un trauma infantile, quando fu violentata, ancora bambina, da uno zio squilibrato che poi le sarà dato, forzatamente, in marito. Gli anni sono quelli della seconda metà del ’700, quando l’oscurantismo nobiliare inizia a subire i primi colpi per merito delle idee illuministe. Di quest’epoca di transizione il testo riflette con efficacia e fedeltà gli scontri culturali e il mutare dei costumi, il fascino della pompa aristocratica e la miseria della società.

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A Sud dell'alma ····

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A Sud dell'alma ····

ImageMaddalena Crippa è uno straordinario animale da palcoscenico. Sia che reciti o canti la sua presenza sulla scena ha la capacità di catalizzare l’occhio e l’orecchio dello spettatore prima ancora, verrebbe da dire, delle parole o della canzoni che propone. Sarebbe oltremodo riduttivo definire A Sud dell’Alma un semplice recital di canzoni e poesie latinoamericane. Intanto è più vicino ad una seduta di poesia che non alla classica parata di canti e brani di prosa. Poi c’è la straordinaria unione d’elementi limpidamente poetici e grida politiche, una miscela da cui trasuda sia una raffinata espressività, sia il dolore per un’oppressione e un orrore quasi senza limiti. Brani come El problema non es (Non è il problema) o Alfonsina y el mar (Alfonsina e il mare) innescano sensazioni di drammatico, dolcissimo strazio che la cantante ingigantisce con la sua voce calda sensuale, bellissima nonostante la poca cura della metrica e dei ritmici classici.

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Chiamatemi Kowalski. Il ritorno ···

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Chiamatemi Kowalski. Il ritorno ···

ImagePaolo Rossi è, fra i comici italiani, quello che ha subito la maggiore evoluzione, passando da una forma aggressiva e ricca di parolacce ad un periodare più riflessivo e ricco di sfumature poetiche. La prova si ha in questo nuovo spettacolo, che prende le mosse da un precedente di diciotto anni or sono (Chiamatemi Kowalski, 1987 per la regia di Gabriele Salvatores) di cui recupera intere parti, integrate da brani nuovi e da momenti musicali in cui ha un ruolo fondamentale la cantante Syria. La formula è sempre quella della miscela fra note autobiografiche e notazioni di cronaca politica, ma la novità sta nel tono, complessivamente più dolente e riflessivo, con cui sono poste. Un dato a parte è offerto dalla capacità comunicativa di quest’attore, vero animale da palcoscenico capace di trasformare in spettacolo persino piccoli incidenti di scena o di suscitare un frizzante dialogo con gli spettatori.

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La donna del mare ··

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La donna del mare ··

ImageHenrik Ibsen scrisse La donna del mare nel 1888, al ritorno da un lungo soggiorno in Italia. Il dramma ruota attorno alla figura d’Ellida, seconda moglie del dottor Wangel, che vive con il marito e le due figlie, che lui ha avuto dal primo matrimonio. I quattro abitano una bella casa vicino al mare, elemento che attrae fortemente la donna. Una delle ragioni di questa passione è da ricercarsi in un Forestiero a cui lei si è legata, prima del matrimonio, e del quale attende il ritorno. Il misterioso personaggio compare e le chiede di seguirlo, il marito prima si oppone, poi la lascia libera di decidere. Proprio quest’improvvisa assunzione di libertà la induce a rifiutare la proposta del Forestiero e a restare con la famiglia. E’ una storia cupa e ricca di significati simbolici, da cui traspare la polemica dell’autore in favore del diritto delle donne a decidere la propria sorte, ma anche una sottile diffidenza verso il sesso debole. E’ un testo datato, da un punto di vista tematico, e aggrovigliato sul versante della complessità psicologica.

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Le troiane ····

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Le troiane ····

ImageEuripide scrisse e rappresentò Le troiane nel 415 avanti Cristo, come parte di una trilogia sulla guerra di Troia, di cui facevano parte anche Alessandro e Pelamede e Sisifo. E’ uno dei testi che denunciano in modo particolarmente doloroso e violento gli orrori della guerra e le sofferenze inflitte a donne e bambini. Tutto si svolge nel campo greco, dopo la conquista della città sottoposta a venti anni d’assedio. Ora si tratta di dividere il bottino, in particolare le donne ridotte in schiavitù. Ecuba, l’anziana regina, finirà serva ad Itaca nella reggia d’Ulisse. Andromaca, vedova d’Ettore, andrà ad arricchire l’harem di Nettolemo, figlio di quell’Achille che uccise e straziò l’eroe troiano. Cassandra, che ha la maledizione di profetare il vero, ma di non essere creduta, sarà schiava d’Agamennone. Serena Sinigaglia parte dal testo d’Euripide e v’innesta alcuni momenti dell’Iliade di Omero, in particolare la descrizione del duello fra Achille ed Ettore e la fase finale dell’assedio con la conquista e il saccheggio della città. E’ un modo per collocare nella giusta dimensione la tragedia delle donne divenite bottino bellico e gli infiniti oltraggi a cui sono sottoposte.

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Cercivento ····

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Cercivento ····

ImageNel luglio del 1916, la Prima Guerra Mondiale si è già trasformata in quell’orribile carneficina che andrà sotto il nome di conflitto in trincea: serie interminabile d’inutili massacri per conquistare qualche metro di terreno, spesso destinato ad esser perso qualche ora dopo. Lo Stato Maggiore italiano, reso furioso dalla propria incapacità, scorge tradimento e codardia in ogni angolo. Per questo emana direttive feroci e ingiuste, sollecita la decimazione e la fucilazione di reparti e soldati che osano avanzare qualche dubbio sulla condotta d’ufficiali e generali stupidi e impreparati. E’ quando capita a quattro alpini della 26ma divisione, attiva in Carnia, che tentano inutilmente di far capire ad un ottuso capitano che l’ordine d’assalto frontale alle posizioni austriache non può che tradursi in un inutile massacro. Meglio, suggeriscono, fare una manovra d’accerchiamento e sorprendere gli imperiali alle spalle.

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Piccoli crimini coniugali ··

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Piccoli crimini coniugali ··

Piccoli crimini coniugali del francese Eric-Emmanuel Schmitt è un classico testo di teatro di parola, come lo erano, per restare ai testi di quest’autore presentati sui palcoscenici italiani, Il visitatore – dialogo, nella Vienna del 1938 fra Sigmund Freud e un misterioso visitatore, che potrebbe anche essere Dio - e Variazioni enigmatiche, in cui il confronto è fra un famoso e irascibile Premio Nobel della letteratura e una misteriosa intervistatrice. Al centro di quasi tutti queste opere c’è il tema dell’amore e del rapporto fra le persone, come dire dialoghi sofisticati, con venature intellettuali e sprazzi brillanti. E’ così anche per quest’ultimo testo, presentato per la prima volta nel 2003, interpreti Charlotte Rampling e Ibernare Giraudeau.

Cast, Crew, Infos - Teatro

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Di Goldene Medine ····

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Di Goldene Medine ····

ImageMoni Ovadia è uno dei grandi fabulatori della scena italiana. La sua formula, sperimentata e consolidata, è quella di unire canzoni, poesie, ricordi della cultura yiddish a storielle autocritiche sul mondo ebraico. Si può anzi affermare che le barzellette sulla sua gente siano, ad un tempo, quanto più critico e intelligente si possa immaginare sul popolo eletto. In questo l’attore – autore si allaccia alla grande tradizione autoironica ebraica che ha nel cinema americano – Woody Allen, Mel Brooks, Lenny Bruce, passando per i fratelli Marx, Danny Kaye e Jerry Lews – le punte più alte e note. Di Goldene Medine (La nazione d’oro) nasce dalla medesima formula, con un sovrappiù d’ironia e gioia che sorprendono piacevolmente.

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La metamorfosi ····

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La metamorfosi ····

ImageFranz Kafka (1883 - 1924) è una delle figure più indicative della letteratura moderna centroeuropea, una personalità talmente importante da aver originato un aggettivo, kafkiano, comunemente usato come sinonimo di misterioso, incubico. Scrisse molti racconti e alcuni libri, vari dei quali rimasti incompiuti e pubblicati dopo la sua morte. La metamorfosi (Die Verwandlung, 1916) è fra i suoi racconti più noti, vi si narra del giovane commesso viaggiatore Gregor Samsa che, una mattina, si sveglia trasformalo in insetto immondo. I familiari lo rinchiudono in una stanza e lo nascondono a tutti. Solo la sorella Rita, nello spettacolo Grete, prova ancora affetto e pietà per lui. Il padre deve rimettersi a lavorare per sostituire il reddito che prima veniva dal figlio, la madre lo abbandona progressivamente. La soluzione – liberazione verrà con la domestica che lo schiaccia e getta nella spazzatura.

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