Cirano ···

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Cirano ···

ImageDopo la Compagnia Gang, il Teatro della Tosse dedica ai Teatri Possibili il secondo dei quattro focus riservati, nella programmazione di quest’anno, a realtà teatrali di particolare interesse.  La compagnia Teatri Possibili nasce nel 1996, distinguendosi fin da subito per la particolarità delle messinscena di grandi testi classici tratti da Brecht, Camus, Ibsen, Rostand e Shakespeare. Il primo dei due spettacoli portati sulla scena a Genova da Teatri Possibili è Cirano, reinterpretazione del Cyrano De Bergerac di Edmond Rostand, che lo ha messo in scena per la prima volta nel 1898; l’immensa fortuna di Cyrano è probabilmente legata all’opposizione alle regole e alle convenzioni sociali portata avanti dal personaggio, che lo ha reso da sempre affascinante agli occhi di chi desidera un mondo diverso.

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La locandiera ··

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La locandiera ··

ImageLa locandiera è un pilastro della produzione teatrale di Carlo Goldoni (1707 – 1793). Questo copione è stato messo in scena, per la prima volta, nel 1752 e rappresenta uno dei momenti più alti della poetica di questo autore del quale rappresenta in modo mirabile quel realismo psicologico che, di lì a poco, troverà nella Trilogia della Villeggiatura (Le smanie per la villeggiatura, Le avventure della villeggiatura, Il ritorno dalla villeggiatura), uno dei punti più alti. Giancarlo Corbelli rovescia questi indirizzi, proponendo una versione segnata da esagerazioni grottesche, nei costumi e nella recitazione, e da un’atmosfera cupa che si sposa con una misoginia dai toni funerei.

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Quando meno te lo aspetti ··

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Quando meno te lo aspetti ··

ImageUn anno di politica, calcio, televisione e gossip raccontato nell’arco di tre ore di sketch comici, alternati a balletti audaci e a canzoni beffarde: questo è la rivista goliardica della Baistrocchi, che non ha mancato l’abituale appuntamento a cavallo tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo anno. La celeberrima compagnia calca ormai da 94 anni le scene della Superba, scherzando con i genovesi sui fatti di cronaca dell’anno passato e i concittadini non si astengono dal partecipare numerosi all’evento.

Quest’anno i bersagli preferiti della Compagnia sono stati Mortadella Prodi, accusato di avere oltrepassato l’orlo del baratro su cui Berlusconi ha trascinato l’Italia, Calciopoli, da cui però la Bai non ha avuto modo di trarre spunti per la solita mordace satira contro le squadre genovesi, e il Comune di Genova, bersaglio abituale della Compagnia, soprattutto nelle persone del sindaco Giuseppe Pericu, criticato per i depuratori malfunzionanti (Rete Fognaria Pericu) e dell’Assessore alla Viabilità Arcangelo Merella, a cui i goliardi non hanno perdonato il piano del traffico urbano messo a punto qualche anno fa.

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La classe III B ···

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La classe III B ···

Image Nel 1993 Claudio Rufus Nocera ideò uno spettacolo apparentemente fatto di niente, in realtà un terreno privilegiato per l’esercizio della maestria attoriale e un’occasione quasi unica per evocare ricordi sopiti nella memoria di generazioni di spettatori. S’intitolava Classe III B e si basava su una struttura relativamente semplice: due file di banchi su cui una ventina di spettatori, debitamente rivestiti di grembiuli e collari bianchi, era chiamata a rivivere gli anni della scuola media prendendo lezioni da professori d’inglese, matematica, storia, italiano, educazione fisica, religione e canto, tutti introdotti da un bidello svagato e compiacente, lo stesso Rufus, che fungeva da collegamento fra le varie lezioni. In poche parole uno spettacolo basato du un canovaccio abbastanza elastico – basti pensare al ruolo svolto dagli scolari nelle varie serate – che lasciava ampio spazio all’improvvisazione e all’istrionismo degli attori.

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Prigioniero della seconda strada ··

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Prigioniero della seconda strada ··

Image Prigioniero della seconda strada è fra i testi di maggior forza del drammaturgo newyorchese Neil Simon. Scritto nel 1972, in piena guerra vietnamita e in un momento in cui l’opinione pubblica americana s’interroga, con sempre maggiore inquietudine, sulla sorte del paese, il copione racconta sei mesi nella vita di una coppia della classe media che, improvvisamente, precipita nel panico a causa di un concatenarsi d‘incidenti che ne mettono in discussione lo status di relativa sicurezza e benessere. La scintilla da cui parte l’incendio è il licenziamento del marito, un cinquantenne dirigente di una società di pubblicità che, dalla sera alla mattina, si trova a dover fare i conti con un mercato del lavoro che lo considera poco più di un rottame.

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Enrico V ····

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Enrico V ····

Image Capita raramente di assistere ad uno spettacolo in cui si respira autentica passione per il palcoscenico, unita ad intelligenza nella costruzione della proposta. E’ una felice circostanza che si coglie sin dalle prime battute di Enrico V (1599), il testo più patriottico fra quelli shakespeariani, un’opera in cui si celebrano le glorie dell’inglesità bellica, pur senza trascurare abbondanti dosi di satira sia nei confronti dei nemici francesi, sia in direzione degli stessi britanni.

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Io e Mickybo ····

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Io e Mickybo ····

ImageIl teatro genovese è ben rappresentato, negli ultimi anni, da una serie di giovani attori e registi, che hanno intrapreso la propria attività presso la scuola del Teatro Stabile. Tra questi, Juri Ferrini, Antonio Zavatteri e Alberto Giusta risaltano per avere portato sulla scena, da una decina di anni a questa parte, spettacoli di indiscusso interesse e successo sia presso la critica, sia presso il pubblico. La Compagnia Teatrale Gang è il felice risultato del Progetto U.R.T., nonché uno dei fenomeni più interessanti del teatro italiano contemporaneo. Ferrini e compagni si confrontano con il testo di un giovane autore irlandese, Owen Mc Cafferty, vincitore del premio Total Theatre 1999 all’Edimburgh Fringe Festival, considerato uno dei nomi di spicco del panorama del teatro anglosassone contemporaneo.

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Delitto perfetto ···

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Delitto perfetto ···

ImageUn omicidio studiato con cura minuziosa dei particolari, senza ombra di prove né di indiziati: tanta precisione potrebbe indurre a parlare di delitto perfetto. Ma esiste veramente il delitto perfetto? Mark Hallliday, giallista americano e amante della moglie di Tony Wendice in questa commedia, composta per la scena da Frederick Knott e resa celebre dalla versione cinematografica di Alfred Hitchcock del 1954 (con Grace Kelly e Ray Milland), assicura che sia realizzabile solo in letteratura, e l’intreccio sembrerebbe confermarlo.

Tony Wendice è un ex tennista ed è sposato con Margot, grazie alle cui ricchezze ha la possibilità di condurre una vita agiata. Ma i debiti, la fine della sua carriera sportiva e la scoperta che la moglie ha un amante, che potrebbe quindi mettere mano al patrimonio di Margot, lo inducono a progettare l’omicidio della stessa, al fine di accaparrarsene l’eredità; Tony studia il delitto con precisione estrema: contatta il suo vecchio compagno di college Swan, che vive in costante difficoltà, e lo convince a commettere l’omicidio promettendogli un ricco compenso in denaro, gli spiega che dovrà entrare in casa, nascondersi dietro la tenda e strangolare Margot, mentre risponde ad una telefonata che lui stesso le farà ad una determinata ora. Apparentemente tutto sembra ineccepibile, ma qualcosa non funzionerà.

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Antigone non abita più qui ···

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Antigone non abita più qui ···

ImageDicono che è un dovere sporco, ma se non lo si fa, chi lo farà?: così Creonte parla del potere a chiusura della rilettura di Antigone composta da Jean Anouilh nel 1942, confermando l’impressione diffusa nel testo del drammaturgo francese, in cui il re tebano non ha più i tratti negativi che caratterizzano il personaggio nella maggior parte delle numerose rivisitazioni della tragedia, a partire dal testo originale di Sofocle. Qui Creonte risulta piuttosto un vecchio e stanco governante costretto a prendere provvedimenti drastici contro la ribelle nipote Antigone, incapace di seguire le regole perchè ancora troppo giovane: ci si trova quindi di fronte a un conflitto generazionale più che allo scontro tra diritto umano e diritto divino, che ha reso celebre la tragedia sofoclea.

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Le storie del Signor Keuner ··

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Le storie del Signor Keuner ··

ImageLe storie del Signor Keuner sono una serie di brevi scritti composti da Bertolt Brecht a partire dal 1929 fino agli ultimi anni della sua vita e incentrati sul personaggio immaginario di Keuner, che è in realtà l’alter ego dello stesso drammaturgo tedesco. Le storie e i dialoghi di Keuner hanno un’impronta esplicitamente didattica e, attraverso una costante e profonda riflessione, rivivono momenti del percorso poetico e ed esistenziale di Brecht. Moni Ovadia e Roberto Andò hanno riletto i brani di Keuner e li hanno portati sulla scena ricavandone una disquisizione sul teatro brechtiano, sul senso della drammaturgia, sulla società contemporanea e sulla politica.

Privo di qualsiasi traccia narrativa, lo spettacolo è interpretato da Moni Ovadia nei panni del curatore di un’esposizione immaginaria, rappresentata da visioni, colori, canti, musiche, personaggi grotteschi; filo conduttore della farsa è il personaggio di Keuner, quindi Brecht, ma molteplici sono gli argomenti e gli spunti che irrompono nell’insolita messinscena.

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