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Cercivento ···· Cercivento ···· Hot

Cercivento ····

ImageNel luglio del 1916, la Prima Guerra Mondiale si è già trasformata in quell’orribile carneficina che andrà sotto il nome di conflitto in trincea: serie interminabile d’inutili massacri per conquistare qualche metro di terreno, spesso destinato ad esser perso qualche ora dopo. Lo Stato Maggiore italiano, reso furioso dalla propria incapacità, scorge tradimento e codardia in ogni angolo. Per questo emana direttive feroci e ingiuste, sollecita la decimazione e la fucilazione di reparti e soldati che osano avanzare qualche dubbio sulla condotta d’ufficiali e generali stupidi e impreparati. E’ quando capita a quattro alpini della 26ma divisione, attiva in Carnia, che tentano inutilmente di far capire ad un ottuso capitano che l’ordine d’assalto frontale alle posizioni austriache non può che tradursi in un inutile massacro. Meglio, suggeriscono, fare una manovra d’accerchiamento e sorprendere gli imperiali alle spalle.

L’ufficiale tentenna, sembra considerare favorevolmente la proposta, ma è solo un espediente per attendere l’arrivo dei carabinieri, l’arresto dei contestatori, la corte marziale, il processo per chi osa obiettare. Quattro alpini, condannati a morte, saranno fucilati poche ore dopo. Cercivento (è il nome del paese nella sacrestia della cui chiesa si svolge il dramma) di Riccardo Maranzana e Massimo Somaglino, registi e interpreti, racconta le ore che precedono l’esecuzione, facendo emergere due figure umanissime che ben sintetizzano l’universo delle vittime di un immane massacro. Ciò che più colpisce è il forte spirito contadino dei condannati, l’accettazione, pur nell’ingiusto martirio, una gerarchia sociale di cui occupano gli ultimi posti. Il testo si dipana attraverso una recitazione nervosa, sofferta, naturalistica nel migliore senso del termine. Un calvario e un percorso di sofferenza che trasforma i condannati in agnelli sacrificali di un potere ingiusto, feroce, tirannico.
valutazione: 1 2 4 5

Testo: da Prima che sia giorno di Carlo Tolazzi, regia e interpretazione: Riccardo Maranzana, Massimo Somaglino; luci e fonica: Claudio Parrino.

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