30° Festroia Setubal - Pagina 7

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30° Festroia Setubal
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Hitac plakatSono del 1975, il croato Robert Orhel e il finlandese Jan Forsstrom, ambedue sono in concorso per la migliore opera prima del festival. Il primo firma Hitac (Lo sparo), la cronaca di un incontro tra due destini paralleli. Petra, studentessa con una vita complicata dalla madre separata e alcolista, sta studiando da un’amica quando andando sul balcone con una pistola trovata in casa le parte un colpo. Purtroppo colpisce qualcuno. Convocata dalla polizia è interrogata da Anita, una giovane ispettrice, ma lei nega persino di essere andata sul balcone. Petra è incinta. Nel bagno del commissariato incontra Anita che accusa gli stessi sintomi. L’ispettrice ha una relazione con un collega sposato che però non vuole lasciare la moglie. Del compagno di Petra non si sa niente. Le due donne sono sole, e malgrado la diffidenza della studentessa sta per nascere un sodalizio. Quando la madre di Petra viene ricoverata d’urgenza, la ragazza decide di rivolgersi ad Anita. E decide di confessarle di essere stata in terrazza e che il colpo le è partito incidentalmente. Storia concisa e breve, 76 minuti, che illustra l’approccio tra due differenti caratteri: quello duro e diffidente di Petra, e quello cordiale e comprensivo di Anita. Brave le attrici: Ecija Ojdanic (Anita) e Iva Babic (Petra).
Silmatera 2Una madre in affanno anche nel film finlandese Silmatera, il cui titolo internazionale suona La principessa d’Egitto. In questo modo Marja, 27 anni, chiama la figlia Julia di sette. Madre single, Marja è tanto attaccata alla figlia da farle tardare l’inizio della scuola per tenerla con sé. Quando poi incontra per strada il curdo Kamaran col quale aveva avuto una breve relazione tende ancora di più a tenere in casa la bambina. Lui ha saputo soltanto ora della bambina, e pur essendosi sposato e avendo due figli vuole sapere se anche Julia è sua figlia. E’ la cronaca di una lunga follia, il film mostra le preoccupazioni crescenti di Marja, che lavora di notte e che al mattino consegna quotidiani a domicilio. Ha tanta paura di essere separata dalla figlia, da procurarsi illegalmente una pistola. E compra anche una tanica di benzina che sparge sull’uscio con l’intenzione di appiccare il fuoco nel caso Kamaran tentasse di entrare. La follia rischia anche di farle perdere l’affetto della bambina che comincia a sentirsi reclusa. Tra suspense e follia, circa novanta minuti in apprensione per la sorte di madre e figlia.
Un accenno merita anche l’unico film italiano in concorso tra le opere prime, Il mondo fino in fondo di Alessandro Lunardelli, già presentato al Festival del Cinema di Roma nella sezione Alice nelle città.

R.F.