30° Festroia Setubal - Pagina 3

Stampa
PDF
Indice
30° Festroia Setubal
Pagina 2
Pagina 3
Pagina 4
Pagina 5
Pagina 6
Pagina 7
Pagina 8
Pagina 9
Tutte le pagine

marina-01Di Marina, il film diretto dal belga Stjn Coninx e dedicato al cantante Rocco Granata autore della canzone del titolo che furoreggiò in mezzo mondo alla fine degli anni cinquanta, ha già parlato Renzo Fegatelli dal festival di Valladolid. Il film è comparso anche nel programma del FESTROIA e questo offre l’occasione per riconsiderarlo seppure brevemente. Quella di Rocco Granata, figlio di emigranti calabresi spediti a lavorare nelle miniere di carbone da un accordo fra il governo italiano e quello belga che barattava il prezioso minerale con la forza delle braccia e costringeva i nostri emigranti e i loro figli a vivere per anni in condizioni di semi schiavitù, è stata una parabola felice, partita dal Limburgo, nel Belgio Fiammingo, e conclusa con la scrittura e l’interpretazione di una canzone che fece il giro del mondo. Non a caso il film si conclude con l’esibizione, nel 1959, dell’italiano alla Carnegie Hall di New York, a coronamento di un successo nato dal basso, più dalle scelte dei clienti dei jukebox che non da quelle dei promotori musicali. E’ un testo d’impianto romantico, un classico film biografico in cui, dopo non pochi ostacoli, gli eroi trionfano nel migliore dei modi. Un testo forse troppo facile e non sufficientemente approfondito sul versante dell’analisi storica e politica (le baracche in cui sono costretti a vivere i minatori che prima avevano ospitato i prigionieri di guerra russi e poi quelli tedeschi!) ma risulta coinvolgente per il pubblico.
the-dinner-Non molto più soddisfacente Het diner (La cena) dell’olandese Menno Meyjes in cui seguiamo il desinare di Paul e Claire che vanno al ristorante con Serge, fratello di Paul, e sua moglie Babette. I conversari e il susseguirsi delle portate sono alternate alle immagini, riprese con un telefonino, della bravata criminale compita dal figlio della coppia che, assieme al cugino e a un altro ragazzo, uccide e da fuoco a una poveraccia che dorme nella cabina di un bancomat. Paul è in politica e potrebbe diventare Primo Ministro, per lui l’idea di uno scandalo è devastante. Altrettanto accade alla moglie del protagonista che appare legata da un sentimento quasi incestuoso con il figlio ed è decisa a proteggerlo ad ogni costo. Il film sviluppa due piani paralleli, quello della brutalità di questi giovani ricchi e quello delle manovre e dell’ipocrisia necessarie a insabbiare il gesto criminale che hanno commesso. Tutti i salmi finiranno in gloria e Paul rimarrà solo a macerarsi con il suo senso di colpa, mentre tutti gli altri troveranno una scusante e una (falsa) giustificazione per ciò che è successo. Il film gronda buone intenzioni, ma le annega in un profluvio di discorsi che danno all’opera un taglio più teatrale che cinematografico. E’ un’occasione perduta in quanto le cose dette appaiono decisamente di più di quelle mostrate o dimostrate. Vale a dire che, ancora un volta le buone intenzioni fanno premio sulla natura reale dell’opera, conferendo al film più il tono di un comizio filmato che non quello di un testo correttamente raccontato e originalmente esposto. Gli attori, da parte loro, non aiutano la regia a rendere meno verboso il testo, anzi aggiungo un sovraccarico di teatralità con un recitazione a volte enfatica e, più spesso, inutilmente sotto tono. 

U.R.