Festival Des Films Du Monde - Pagina 5

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Festival Des Films Du Monde
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altIl festival è arrivato al giro di boa con la presentazione in concorso di un film cinese e uno spagnolo.  Wings (Ali) porta due firme: Yazhou Yang, cinquantasei anni, autore di cinque film; Bo Yang, esordiente che ha studiato in Nuova Zelanda. Insieme hanno realizzato a un film composito, un dramma spesso accompagnato da musica d’opera e da passi di balletto, imperniato sul sostegno ai disabili. Xiaobei, studentessa a Pechino, viene da una zona rurale. Senza soldi, pentita di aver firmato un contratto per accogliere in grembo il figlio di una coppia sterile, tenta il suicidio. Ospitata dalla madre di due ragazzi disabili, collabora col più grande, suo coetaneo, che lavora in un orfanatrofio. Si chiama GongPing, é privo di braccia, ma riesce a suonare il piano con i piedi. Dapprima Xiaobei prova repulsione per il giovane, ma conoscendolo meglio lo apprezza. Insieme vivranno alcune avventure, tra le quali una fuga per sfuggire alla coppia che rivuole i soldi pagati per avere un figlio. Quando la madre di GongPing, autista di autobus urbani, paga il debito della ragazza, torna il sereno. Il film dura novanta minuti, e in questo é perfetto.  Lo svolgimento del racconto, ora fracassone, ora trionfante, a volte confuso, ha spinto alcuni spettatori a lasciare la sala.
altDi taglio notevolmente narrativo, genere cinema americano anni ’50 e ’60, é Miel de naranjas (Miele d’arance) di Imanol Uribe, autore di una dozzina di film negli ultimi trent’anni, spesso premiato. Tornano sugli schermi le nefandezze della dittatura del caudillo, quelle commesse in tempo di pace, e che allora in Europa erano minimizzate. Da fatti reali, documentati da lettere ritrovate, e su sceneggiatura di Remedios Crespo, il regista spagnolo ci porta nell’Andalusia degli anni ’50 per descrivere l’attivita’ di gruppi clandestini di opposizione al regime, e le esecuzioni sommarie praticate da esercito e polizia. Protagonisti due giovani, Enrique e Carmen che s’innamorano a prima vista. Lo zio della ragazza, ufficiale della milizia, offre a Enrique, soldato, un posto in tribunale. Lui vorrebbe insegnare in una scuola. Quando riceve una grande casa requisita e Carmen lo prega di accettare, la restaurano. Sennonché Enrique é scosso dalle fucilazioni alle quali deve assistere, e quando mettono a morte lo psichiatra della casa di anziani dove é ricoverata sua madre, accetta di collaborare con una cellula che opera nell’ospizio. Le sorprese saranno molte. Una volta in contatto con i clandestini scopre che molti sono sue vecchie conoscenze. Poi una spiata fara’ precipitare gli eventi, ma il giovane avra’ un colpo di fortuna. Atmosfere, ricostruzioni d’epoca e un attento lavoro di attori (Iban Garate, Blanca Suarez, Karra Elejalde, Eduard Fernandez, Angela Molina) offre cento minuti d’intrattenimento assicurato. Niente cinema nuovo. Il taglio del racconto é tradizionale, ma vale la pena ricordare crimini e misfatti di un regime del quale alcuni documentari, circolati in Festival di cinema circa dieci anni fa, testimoniavano che oppositori di Franco erano ancora in prigione nel 1974 ed erano impiegati in lavori forzati.