22 Agosto 2012
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Festival Des Films Du Monde |
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Karakara di Claude Gagnon (Québec 1949) è il film canadese in concorso al festival. Questo cineasta è un produttore e regista che negli anni ‘70 ha vissuto in Giappone. Questa volta é sceso a Okinawa per narrare il tramonto di un uomo tranquillo, un professore sulla sessantina. Lasciato dalla moglie, considerato noioso dai due figli, chiamato Fabule dagli allievi, Pierre va in pensione e ne approfitta per un viaggio alla ricerca di sé. A Okinawa cerca pace, maestri e scorci di natura dove poter riflettere. Durante la prima settimana ha la sensazione di provare le sensazioni giuste, poi incontra Junko, dinamica quarantenne in rotta col marito, e ha una relazione. Il giorno seguente crede che sia tutto finito. Invece la donna é la’, inseguita dal marito che l’ha percossa, pronta a seguirlo. E fara’ un viaggio movimentato, non privo d’insegnamenti. Primo fra tutti quello di una signora di 86 anni che consiglia di non guardare mai al passato, ma di preoccuparsi del futuro che si vuol vivere. Interpretato da Gabriel Arcand e Youki Kudoh, il film dura cento minuti, si avvale di musiche che permettono di apprezzare paesaggi, albe e tramonti, e invita all’ottimismo. Gli anziani in sala hanno calorosamente applaudito.
82 minuti dura l’unico film italiano in concorso: L’innocenza di Clara di Toni D’Angelo, (Napoli 1979), secondo film dopo Una notte del 2007. Girato nelle cave di marmo di Carrara e nei boschi della Lunigiana, narra di due quarantenni, Giovanni e Maurizio. Il primo é sposato e ha una figlia adolescente; il secondo, che dirige la cava, é celibe e si sposa in apertura di film. Lei é Clara, giovane, bella, e affettuosa, ma da sola a casa si annoia. L’ex amante l’assilla, e qualche volta lei cede. Giovanni scopre la relazione e minaccia di morte l’uomo. Poi gli aventi precipitano, e durante un battuta di caccia ci scappa il morto. Interpretato da Chiara Conti, Alberto Gimignani e Luca Lionello, il film descrive guasti della vita di provincia, frustrazioni e tradimenti, in un paesaggio senza speranza.
Altra anteprima mondiale, quella del film fuori concorso La moglie del sarto di Massimo Scaglione. Interpretato da Maria Grazia Cucinotta e Marta Gastini, narra di madre e figlia che hanno una sartoria al centro di un paese in Calabria. Siamo negli anni ’50. La morte del sarto scatena l’avidita dei potenti che della sartoria vogliono fare un albergo per incrementare il turismo. Le due donne resistono, ma devono affrontare minacce, insulti e il boicottaggio del sindaco. In qualche maniera se la caveranno. Tra saga paesana, dramma e commedia, un invito a visitare il sud in un film di donne battagliere.
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