Festival di Cannes 2006 - Pagina 2

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Festival di Cannes 2006
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Una delusione ha accompagnato, anche, The wing that shaker the barley (Il vento che scuote l’orzo) di Ken Loach. Il famoso regista di film sociali si è rivolto alla storia irlandese d’inizio ‘900 per raccontare i soprusi di cui si sono macchiate le truppe inglesi, durante la repressione della lotta indipendentista, e la guerra civile, successiva al riconoscimento di sovranità da parte di Londra, fra nazionalisti, favorevoli al rispetto dell’accordo di pacificazione, e l’ala più rivoluzionaria che voleva proseguire la lotta sino alla costruzione di una nazione totalmente indipendente e socialista. Ovvio che il regista parteggi per questi ultimi, ma lo fa in modo politicamente grossolano ed espressivamente greve, dando spazio ad immagini orripilanti (le torture che i britannici infliggono ai patrioti) e usando un andamento melodrammatico che cerca di inumidire il ciglio dello spettatore, ma gli fa capire ben poco di quanto è storicamente accaduto. Se non ci fosse il forte rispetto per il lavoro passato di quest’autore, verrebbe da dire che si tratta di un’opera di pura propaganda. Molto più realisticamente Ken Loach si è lasciato trasportare dalla passione per lo stare a fianco ai vinti, visti come vittime di una congiura universale che vuole tutte le rivoluzioni tradite.