10°Sevilla Festival de Cine Europeo - Pagina 5

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10°Sevilla Festival de Cine Europeo
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lilyLa sezione Resistencias del Festival è stata creata quest’anno per concedere spazio a giovani ed esordienti del cinema spagnolo. Qui sono stati proiettati gli ultimi film della manifestazione. Yonai Boix, che tra il 2008 e il 2010 aveva esordito con Amanecidos, ha presentato Las aventuras de Lily ojos de gato (Le avventure di Lily occhi di gatto), una movimentata notte a Madrid imbastita di incontri e di bevute. Lily, la protagonista, si occupa di pubbliche relazioni in un bar. Passata la mezzanotte, sulla via di casa incontra un giovane ubriaco. Prima lo evita, poi l’aiuta nella notte affollata delle vie madrilene. E torna al bar per sottrarre una giovane cameriera dalle grinfie del capo. Incontrati gli amici della ragazza, vanno in un bar dove Lily s’impone cantando. Ancora un bicchiere, una relazione con un amico, poi il sonno. Ed è già mattina: la sveglia, la colazione e di corsa al lavoro. Interpretato da Ana Adams, 86 minuti di vacillamenti, chiacchiere e sbornie sullo sfondo delle luci delle stradine di Madrid.
un ramoPablo Llorca, invece, nel cinema da circa trent’anni e con sette film indipendenti alle spalle, tenta di illustrare in maniera non didattica un gap generazionale. Protagonista di Un ramo de cactus (Un ramo di cactus) è Alfonso (Pedro Casablanc), agricoltore ecologico di mezz’età che si batte per continuare una vita che ritiene giusta, mentre i parenti seguono l’onda della modernità e del profitto. Quando la nuora dà alla luce un bambino, chiede ai fratelli di poter far educare da lui il bambino. Sette anni dopo lo vediamo insegnare al nipote la cura dei campi. Alfonso tuttavia non si rende conto delle esigenze del bambino di vivere le mode del suo tempo, dall’Ipad a Disneyland. Un diverbio col figlio lo separa dal nipote. Isolato nei campi, avrà una bambina dalla sua nuova compagna, ma non il tempo di prendersene cura. Novantaquattro minuti con incontri in famiglia che mettono in evidenza il carattere antico di Alfonso e le piccole gioie quotidiane dei familiari. Precaria la battaglia di uno contro tutti, quando gli altri rappresentano il nuovo che sradica il passato e invade il presente.
il triste odoreDopo l’anteprima al Festival di Karlovy Vary, si è visto in concorso il singolare film spagnolo del regista cileno Cristóbal Arteaga Rozas, El triste olor de la carne (Il triste odore della carne). Secondo film del trentaquattrenne regista di Santiago del Cile, mostra l’affannosa e movimentata giornata di un dirigente disoccupato. Mentre i suoi lo credono al lavoro, lui impegna i beni di famiglia. Sembra che voglia salvare le apparenze, ma in realtà ha in mente un progetto molto più drammatico. Interpretato in maniera strepitosa da Alfredo Rodríguez, il film coinvolge lo spettatore in un tour de force perché la cinepresa a braccio segue passo dopo passo le azioni del protagonista nella sua fuga dalla realtà che lo incalza. Una scommessa di ottantasette minuti che vale la pazienza dello spettatore.