43º Sitges Festival Internacional de Cinema de Catalunya 2010 - Pagina 6

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43º Sitges Festival Internacional de Cinema de Catalunya 2010
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Di mercoledì 13 arriva il film Twelve di Joel Schumacher. Non si tratta di un numero, ma di una droga alla moda fra i ragazzi bene di Manhattan, meglio conosciuto come Upper East Side, dove ci sono gli appartamenti più cari di New York. E’ tratto dal romanzo omonimo di Nick McDonell, ex figlio di papà che ha voluto dire la sua sui figli privilegiati di persone famose della Grande Mela. Dal bestseller del 2003, quando l’autore aveva diciassette anni, il film descrive alcuni giorni della vita dorata di studenti che vogliono divertirsi e soprattutto apparire. E’ primavera, momento di vacanze scolastiche, e i ragazzi hanno soldi da spendere. Va controsenso White Mike, un giovane sobrio che ha appena perso la madre, ma che si guadagna da vivere spacciando droga leggera, e muovendosi tra bassifondi e quartieri alti. Ha un debole per Sara, sedicenne semplice e pulita, ex amica d’infanzia alla quale nasconde la sua attività. Muovendosi tra colleghi del liceo, modelli e ragazze alla moda, conduce una vita tranquilla mantenendosi al margine dell'esistenza brillante degli altri. Le cose precipitano quando l’amico Charlie muore durante una disputa con lo spacciatore di Twelve, e l’altro suo amico, Hunter, è incolpato del delitto. Frattanto abbiamo assistito al degrado di Jessica, ricca figlia di papà alla quale la madre (Ellen Barkin) ha deciso di non dare soldi. Sedicenne illibata, la ragazza si offre allo spacciatore in cambio di Twelve. Lo fa durante una festa nella villa di Christopher, che approfitta dell’assenza dei genitori, lì è stata invitata anche Sara, e lì corre White Mike quando il padre lo informa della morte di Charlie. Vuole che la ragazza non cada nella pratica di sesso, alcol e droga, ma prima di incontrarla scopre l’omicida di Charlie, che lo ferisce e scappa. Fuga breve perché è ucciso dal fratello reietto di Christopher, scacciato dalla madre e momentaneamente chiuso in una stanza della villa. Colto da follia, scende le scale sparando all’impazzata e ferendo molti invitati. Sarà eliminato dalla polizia, mentre White Mike è ricoverato in ospedale e riceve la visita di Sara. Racchiuso in circa novanta minuti, con la voce fuori campo di Kiefer Sutherland, il film assume i toni di una cavalcata epica tra giovani sbandati, dove in mezzo allo smarrimento totale si affacciano e si cercano Sara e White Mike che anelano a una vita normale. Fra i protagonisti, Chace Crawford (Gossip Girl), Curtis Jackson, Emma Roberts, Billy Magnussen, Rory Culkin.

Altre le atmosfere di Insidious (Insidioso), prima europea del giovanissimo James Wan, regista di origini malesi, cresciuto in Australia e affermatosi a livello mondiale nel 2004 col film Saw. Questa volta il cineasta, applauditissimo dal pubblico di Sitges, si è cimentato con un tema noto e sfruttato, quello dell’esorcismo, in un film calibrato e non violento. Con stile che si potrebbe definire classico, riesce a catturare l’attenzione del pubblico durante novantasette minuti narrando di un bambino che cade apparentemente in coma, ma scopriamo che gli è stata rubata l’anima dal maligno. Dopo infiniti tentennamenti i genitori accettano di lasciar praticare un esorcismo che lo richiami in vita. Interpretato da Patrick Wilson, Rose Byrne, Barbara Herschey, Lyn Shaye e Ty Simpkins, il film è un thriller cadenzato con echi del cinema di terrore che ha la capacità di accattivarsi il pubblico con un racconto completamente fantastico che si segue come fosse la cronaca di un fatto quotidiano. Superba l’americana Lyn Shaye nel ruolo di un medium. Il film uscirà in Italia nel 2011. Tra i molti ospiti del Festival, Roger Corman che ha parlato a lungo col pubblico ricordando il periodo nel quale girava film dai libri di Edgar Allan Poe. La notizia riguarda la chiamata di Nicolas Cage, che gli ha inviato una sceneggiatura su fenomeni paranormali, chiedendogli di farne un film. Il cineasta ha affermato che non gli dispiacerebbe per niente tornare dietro alla cinepresa a ottantadue anni.