43º Sitges Festival Internacional de Cinema de Catalunya 2010

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43º Sitges Festival Internacional de Cinema de Catalunya 2010
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 A Barcellona, Rambla Santa Mònica 8, nella Sala de Actos del Palau Marc, sede del Departament de Cultura de la Generalitat, si è tenuta la conferenza stampa della 43° edizione del più importante Fantafestival del mondo che si tiene a Stiges. A dispetto della crisi economica, il 43° Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya occuperà undici giorni: dal 7 al 17 ottobre, presenterà più di 200 titoli, e si avvarrà di un collegamento speciale di treni Sitges - Barcellona fino alla 1.30 del mattino.

Primo anche per numero di film in concorso, più di quaranta, si espande su sezioni parallele, quali Anima’t, Midnight X-Trem, Casa Asia, Seven Chances, Brigadoon, Corti, Panorama, Focus 3D, Sitges Clàssics, e Noves Visions che, a sua volta, si divide in Ficciò, No Ficciò, Dark Ficciò e Discovery.  Molte le sezioni speciali e gli omaggi, da Paul Naschy al Mondo Macabro. Il festival che presenterà l’anteprima europea del thriller di John Carpenter The Ward e un gran numero di nuovi film firmati da registi spagnoli, fra cui la prima mondiale del secondo film di Paco Cabezas, il violento ma con humour Carne de Neòn (Carne al neon) interpretato da Angela Molina e Darìo Grandinetti, e prima mondiale del documentario El hombre que viò llorar a Frankenstein (L’uomo che vide piangere Frankenstein) di Angel Agudo. Presentato da Mick Garris, parla della vita di Paul Naschy, leggenda del fantaterrore spagnolo, con ll'omaggio al regista di John Landis, Joe Dante, Caroline Munro, Nacho Cerda, Jordi Grau e molti altri. Prima europea per Secuestrados di Miguel Angel Vivas che lavora con la stessa troupe di Cella 211; Los ojos de Julia (Gli occhi di Giulia) di Guillem Morales con Belén Rueda e Lluis Homar. Titolo d’inaugurazione: La sombra proibida (L’ombra proibita) di José Luis Alemàn con Silvia Abascal e Daniele Liotti.

A questo seguiranno Agnosia di Eugenio Mira con Eduardo Noriega e Martina Gedeck, Lo màs importante de la vida es no haber muerto (La cosa più importante della vita è non essere morto) di Olivier Pictet e Marc Recuenco, tragicommedia sulla dualità della percezione, interpretato da Emilio Gutierrez Caba e Marcé Montalà, 14 Days with Victor (14 giorni con Victor), dramma di Romàn Parrado con Ferran Audì e Guillermo Ayesa, La posesiòn de Emma Evans (L’ossessione di Emma Evans) di Manuel Carballo con Doug Bradley e Sophie Vavasseur su una famiglia che riprende segretamente l’esorcismo della figlia. Se ne potrebbero citare altri, sempre restando nell’ambito della produzione spagnola, da Dispongo de barcos (Ho delle navi) di Juan Cavestany a Finisterrae di Sergio Caballero. Tuttavia il fiore all’occhiello del Festival è il libro di Angel Sala, critico, scrittore e direttore di Sitges 2010, intitolato Profanando el sueño de los muertos (Profanando il sonno dei morti), un libro di 352 pagine con oltre 650 fotografie e manifesti a colori che percorre, in modo approfondito, la storia del cinema fantastico spagnolo, compito non facile se si pensa che, per decenni, questo tipo di film è stato considerato un genere minore di cui non sempre valeva la pena di conservarne i materiali.