11º Festival Internacional de Cine – Las Palmas de Gran Canaria 2010

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11º Festival Internacional de Cine – Las Palmas de Gran Canaria 2010
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11º Festival Internacional de Cine Las Palmas.

 
sito web:  www.festivalcinelaspalmas.com

Se la crisi immobiliare ha colpito pesantemente la Spagna, ma anche quella del turismo non scherza. Si puó constatare nelle Isole Canarie, e soprattutto nella capitale, dove il Festival del cinema giunto alla 11ª edizione ha tagliato la presenza delle star internazionali e ha limitato gli inviti per  la stampa. Tuttavia non ha impedito che l’inaugurazione fosse dedicata al regista canadese Atom Egoyan, presente insieme con la moglie, l’attrice Arsinée Khanjian. La retrospettiva di tutti i suoi film, (lunghi, corti e lavori televisivi), è stata completata da un libro edito dal Festival. Divi a parte, il Festival è stato inaugurato in grande spolvero, con un‘importante Giuria internazionale presieduta da Francesco Maselli, e della quale fa parte anche lo scrittore italiano Claudio Rizzo. Quattordici i film in concorso, e sei sezioni omaggio dedicate a Philippe Grandieux, Cao Guimaraes, Akira Kurosawa, Mark Rappaport, Jan Svankmajer e al cinema portoghese. Molte le sezioni parallele: informativa, panorama, nuovi registi, déja vu, foro canario, the freakiest night, magic lantern.

La notte bianca
La notte bianca

La sezione ufficiale, quella che maggiormente ripropone film visti in grandi festival, ha privilegiato i film meno commerciali: storie di giovani, di disadattati, di sentimenti e delle periferie del mondo. Tra spunti di commedia, romantica e sentimentale, finisce in dramma la storia d’amore e di solitudine del giapponese Masahiro Kobayashi, Byakura (Notte Bianca), sull’incontro di due giovani a Lione.  Giapponese lei che su un ponte spera di incontrare l’amante conosciuto a Tokio; giapponese lui,  giramondo squattrinato, incuriosito dalla presenza della ragazza. Superata la diffidenza, i due si confidano. Lui tenta di rintracciare l’uomo della ragazza. A sera, peró, non si hanno notizie, mentre tra i due è spuntato un flirt. Lontani da casa e senza persone che li stiano aspettando decidono di vivere da bohémièn a Parigi. Sembra fatta, ma all’ultimo minuto lui si sente spiazzato, e scompare.

La fine dell'alba
La fine dell'alba
 

Giovani anche i protagonisti del malese Sham Moh (Alla fine dell’alba) di Ho Yuhang. Tuck Chai ha 23 anni e vive con la madre separata in periferia. Lei ne ha sedici, vive nel lusso di una villa, con genitori oziosi. Viziata ed egoísta, la ragazza snobba le compagne di scuola, e ne sparla. Quando i genitori trovano a casa dei profilattici, scoprono che intrattiene rapporti sessuali con Tuck Chai, e invitano la madre per discutere la situazione. Lei si scusa, ma i genitori della ragazza chiedono una somma di denaro per non denunciare lo stupro di minore. Con grandi sacrifici la donna riesce a versare il denaro. Non si accontentano. Ne vogliono ancora, e provocano la reazione di Tuck Chai. Narrato in maniera moderna, con frequenti cambi di scene e con attori convincenti, il film imbroglia le carte nel finale trasformandosi in una sorta di film noir.

Saturno ritorna
Saturno ritorna
 

Giovani sbandati si muovono anche tra Berlino, Ashkelon e Gerusalemme, in Saturn returns (Saturno ritorna) dell’israeliano Lior Shamriz. Si direbbe un pamphlet sulla vita di alcuni punk nella capitale tedesca. Narra, in realtá, la sbandata di Lucy, figlia di un diplomatico statunitense, in rivolta contro l’establishment. Vive a Berlino con Derek, punk gay, tra alcohol, feste, e droga. L’amicizia con Galia, ragazza arrivata da Israele in cerca di sé e del suo posto nella societá le fanno capire le ragioni del padre e della “borghesia”. Tra progetto e improvvisazione, un film a piccolissimo budget che non aggiunge molto sulla vita della gioventú dei nostri giorni.