46° SITGES Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya

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cartell sitges 215Sito del festival: sitgesfilmfestival.com

 46° SITGES Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya

Al 46 Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya si avverte meno la crisi che ha colpito molti FilmFestival. Ieri, nel moderno auditorio dell’Hotel Melia, il direttore artistico, Angel Sala, ha ribadito che quest’anno i film in catalogo sono ben 333. Di cui ventiquattro in concorso! Il La serata di gala – alla presenza di Elijah Wood, Terry Gilliam e Eli Roth - ha offerto la prima mondiale del film di Eugenio Mira, Gran Piano. Nuova testimonianza della collaborazione fre le factory spagnole di cinema fantastico e il cinema USA.

Un’opera interpretata da Elijah Wood, John Cusack, Kerry Bishé. Scritto da Damien Chazelle il film si configura come una gara mortale contro il tempo. Tom Selznick, giovane e celebre pianista che ha smesso di dare concerti da alcuni anni dopo una disastrosa performance, torna a Chicago per un’ attesissima esibizione dedicata all’amico e maestro. La sua compagna, famosa attrice e cantante, lo attende trepidante nel foyer del teatro. Giunto appena in tempo dall’aeroporto, il musicistya, ripetutamente in contatto telefónico con l’amata, trova un messaggio nel suo camerino. E’ una minaccia. Un cecchino tiene nel mirino la sua donna: se lui sbaglia una sola nota, lei è morta. Chiarita la posta in gioco, il film si sviluppa come un thriller nel quale il pianista non solo dovrá produrre una performance perfetta, ma soprattutto dovrá impiegare gli spazi di tempo tra le varie esibizioni per tentare di neutralizzare chi lo minaccia. Elijah Wood, nei panni di Tom Selznick, dovrá correre molto durante novanta minuti, tenuto sotto scacco dallo sconosciuto attraverso comunicazioni via auricolare sempre piú minacciose. gran pianoAl terzo film dopo The birthday (2004) e Agnosia (2010), Eugenio Mira ha girato un film professionalmente corretto sostenuto da attori in stato di grazia, offrendo tra l’altro una affascinante esibizione canora di Kerry Bishé e un brillante repertorio pianístico. Debole invece lo sviluppo dell’intreccio che si concretizza in corse tra le quinte del teatro e in scontri rituali.
Provocatorio, o volutamente demente, invece il film in concorso di Eli Roth, The green inferno (L’inferno verde). Siamo dalle parti di Ruggero Deodato (Cannibal Holocaust, 1980) circa 50 anni dopo.  Giá noto per le sue macellerie cinematografiche (Hostel, 2005), Roth sembra mettere in scena la lotta di un gruppo di studenti americani per salvaguardare i diritti degli indigeni dell’Amazzonia. In realtá il giovane promotore ha altri piani. Dopo aver condotto una the-green-inferno-nuove-immagini-ufficiali-del-nuovo-cannibal-horror-di-eli-roth-5dozzina di ragazzi a incatenarsi agli alberi dinanzi ai bulldozer di un’impresa privata per trasmettere alle televisioni immagini di repressione, e dopo essere stati imbarcati su un piccolo aereo per tornare a casa, il velivolo prende fuoco in volo e si schianta tra gli alberi. Due o tre muoiono, ma gli altri si salvano. Li attende una fine mostruosa. Secondo Roth, una tribú di cannibali li cattura e li tiene in cattivitá insieme ai maiali. Ne macellano uno, senza preoccuparsi di ucciderlo prima, e lo cucinano. Gli altri sono terrorizzati, un paio muoiono durante un tentativo di fuga, una ragazza si suicida. I sopravvissuti la riempiono di droga sperando di stordire i selvaggi che la mangeranno. Quando altri due riescono a fuggire, il promotore della protesta svela il suo piano. Interpretato da Lorenza Izzo, Ariel Levy, Daryl Sabara, il film, se preso sul serio, potrebbe provocare proteste dei paesi amazzonici, ma resta soltanto un demente esercizio di macelleria.


mindscapeMindscape è una coproduzione ispano-americana per l’esordio di un regista madrileño Jorge Dorado, trentasette anni, dopo due corti superpremiati, debutta in un lungometraggio in inglese girato negli Usa. Il titolo del film e il nome di un’agenzia d’investigazione, è interpretato da Taissa Farmiga, Mark Strong, Brian Cox. E tutto gira intorno alla mente di un esperto che si introduce nei ricordi di persone disturbate. L’esperto è John Washington, inattivo da un paio d’anni dopo aver perso moglie e figlia. Il direttore di Mindscape lo chiama per risolvere un caso urgente. Un’adolescente, con madre ricca e risposata, non mangia da una settimana. John accetta a malincuore, ma poi si lascia coinvolgere dal caso perchè ritiene che la ragazza sia stata vittima di abusi e che corra il pericolo di essere internata tra malati di mente. E un thriller psicologico che mostra le sedute in cui l’esperto riesce a far affiorare il passato della paziente e il travaglio del protagonista tra ricordi familiari e indagini sul nuovo caso. Impresa non facile introdursi nella mente degli altri, quando non si è sicuri della loro sincerità e quando non se ne conosce la forza. Avvincente durante un’ora, il film perde colpi nella mezz’ora finale quando la ricerca psicologica lascia spazio all’indagine di polizia in seguito a insospettati sviluppi criminosi.
capitam hIn concorso anche l’imponente Space Pirate: Captain Harlock di Shinji Aramaki che ha richiesto cinque anni di produzione e che ha utilizzato 806 dispositivi per realizzare 1400 piani. Il famoso manga di Leiji Matsumoto è rappresentato in un universo tridimensionale. Durante un paio d’ore, gli sceneggiatori Harutoshi Fukui e Kyoto Takeuchi narrano in chiave epica e romantica il ritorno del capitano Harlock a bordo della nave spaziale pirata Arcadia. Non se ne aveva notizia dagli anni Ottanta, quando il capitano si ritiró dopo aver coraggiosamente difeso la Terra. Ora il pianeta corre nuove pericoli e Harlock si lascia coinvolgere in una pericolosa avventura di guerre stellari e di intrighi. Alla fine troverá un giovane intrepido al quale lasciare la guida dell’Arcadia. Scenografie ed effetti speciali permettono allo spettatore di penetrare in un mondo sontuoso e fantastico, e di assistere anche a intriganti litigi di famiglia, presenti in tutte le grandi dinastie. Il 3D, che introduce all’interno del mondo virtuale, adombra tuttavia leggermente i colori, molto piú vivaci se ci si toglie le lenti 3D.


locandinaThe Call di Brad Anderson è stato accolto da novantacinque minuti di tensione e di silenzio dell’affollato auditorio di millecinquecento poltrone, sede del Festival di cinema fantastico. E nessuna defezione come a volte succede con altri film. Lo statunitense Anderson, noto per Il macchinista e Transiberiana, ha trattato un tema spesso frequentato nella fiction, passando anche attraverso situazioni note, riuscendo tuttavia ad accattivarsi l’attenzione del pubblico. Magistralmente interpretato da Halle Berry, il film è imperniato su un centralino della polizia di Los Angeles. Una ragazza è morta perché richiamandola, lei ha messo l’assassino sulle sue tracce. E non se ne dá pace. Sei mesi dopo, peró, in una situazione analoga, sará la voce amica e la donna intrepida e ostinata che metterá in gioco sé stessa per salvarla. Sequestrata in un parcheggio, e chiusa nel bagagliaio da uno psicopatico, una ragazza chiama il numero d’emergenza della polizia ed entra in contatto con lei. Metà on the road, e metà al telefonino, il film descrive i tentativi di identificazione del sequestratore e di inseguimento della macchina in fuga. Puntando su due cose irrinunciabili, l’auto e il telefonino, e su una crisi di coscienza, il regista ha diretto un thriller che tutto cerca tranne l’originalitá, a parte il finale politicamente scorretto e liberatorio, ma che incontra ampio favore da parte di un pubblico subissato da anni di serie TV poliziesche.
patricksalesposter dcf211676a827b90a90da37b2914e1d2Involontari spunti comici nel thriller Patrick dell’australiano Mark Hartley hanno reso accettabili anche scene prive di senso. Remake del film del 1978 di Richard Franklin, il thriller è interpretato da Charles Dance, al quale il direttore del Festival ha consegnato La macchina del tempo, premio alla carriera. Con l’attore, sul palco, anche Pino Donaggio, autore delle musiche del film, il quale ha offerto al pubblico una simpatico omaggio canoro. Cronaca di una follia, il film narra l’ostinazione di un anziano chirurgo in esperimenti su pazienti in coma. Tra questi il giovane Patrick, che sembra possedere poteri eccezionali. Trattato brutalmente, Patrick riceve invece attenzione e affetto da parte di una giovane infermiera che entra in conflitto col medico. Nell’ospedale, sorta di vecchio castello isolato da centri urbani, accadono cose strane e a volte mortali che coinvolgono anche persone vicine all’infermiera. Sembra che la volontà di Patrick agisca a distanza producendo guasti irreversibili. L’affetto dell’infermiera potrebbe attenuare l’ira del giovane, ma ormai nell’ospedale regnano caos e morte. Il lieto fine finge un ritorno alla realtá. La lunga presentazione da parte del regista non aveva fatto sperare in esiti eccezionali, e il film ne è stata la conferma durante i 100 minuti di proiezione. Scritto da Justin King, coinvolge insieme a Charles Dance, anche Rachel Griffiths e Sharni Winson.


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E’ passato nella sezione speciale del Festival Wrong Cops del francese Quentin Dupieux, noto per film quali Rubber e Wrong. Nuovamente negli Usa e con due attori di David Lynch, Grace Zabriskie e Ray Wise, ha girato un film delirante di ottantadue minuti. Poliziotti corrotti, svitati e frustrati, agiscono nel piú scorretto dei modi per molestare i cittadini. E non siamo dalle parti di Scuola di polizia. Gli agenti di Dupieux, infatti, sono duri e cinici, e hanno piena coscienza dei loro misfatti quotidiani. Cambierebbero mestiere se non potessero esercitare il potere a proprio vantaggio. Risultato, un film al vetriolo, divertente e delirante.
we-are-what-we-are-2013-mickle-remake-posterIn concorso, accanto a film giá visti a Cannes (Borgman, Only God Forgives), il nero e glaciale We are what we are (Siamo ció che siamo) dello statunitense Jim Mickle. Scorre grigia e lenta durante centosei minuti la storia di una famiglia che segue tradizioni ancestrali in un paese fuori New York. Accompagnata dalle note di un piano e da una pioggia incessante la vicenda descrive le pratiche cannibalesche di un patriarca con due figlie adolescenti che vorrebbero scappare e rifarsi una vita altrove. Piogge torrenziali scavano vecchie tombe nel bosco e ossa umane vengono alla luce. Un medico, la cui figlia è scomparsa da anni, informa lo sceriffo. Indagini hanno inizio, mentre il padre - padrone deve sviare le indagini e tenere a bada le figlie. Fará una fine orribile. Remake di un film del 2010 di Jorge Michel Grau, sposta l’azione da una tribù di cannibali a un contesto urbano, offrendo scene di orrore gotico, tipico di molti film americani.
lady gaga machete kills a pIn un’altra sezione, l’atteso film di Robert Rodriguez, Machete kills, (Machete uccide). Sala stracolma per un film che non innova ma che sembra ripetere all’infinito i modi del film d’esordio El Mariachi. Con dispendio di partecipazioni, che accanto all’immortale Machete (Danny Trejo) annovera Michelle Rodriguez, Lady Gaga, Jessica Alba, Mel Gibson, Charlie Sheen, Antonio Banderas e tanti altri, il film narra la minaccia di un milionario folle e la risposta del presidente Usa che si affida al micidiale Machete. Durante centosette minuti lo spettatore è sottoposto a un bombardamento continuo di duelli, al machete e con armi sofisticate, tra affascinanti amazzoni, milizie pubbliche e private, bande armate in un turbine di azioni e di travestimenti. Non sempre è chiaro chi uccide chi, anche se raramente i proiettili colpiscono i protagonisti: estremamente chiara, invece, la proliferazione di dialoghi che forse colpiscono più delle armi. Ironiche e riuscite alcune caricature, dal presidente Usa agli agenti segreti.
coherence1In concorso l’esordio del regista statunitense James Ward Byrkit con Coherence (Coerenza), film che forse avrebbe fatto sorridere il Buñuel di L’angelo sterminatore. E`evidente che le pretese del regista non sono altrettanto profonde, ma la sua storia di una cena tra amici che in seguito al passaggio di una cometa sdoppia casa e invitati e li terrorizza con strani messaggi risulta abbastanza confusa. Il regista ha preso spunto da una vicenda occorsa in Finlandia nel 1923 quando il passaggio di una cometa disorientò gli abitanti di una paese al punto che una donna denunciò la presenza di uno sconosciuto in casa, che risultò essere suo marito. Il film, che si apre col racconto di questo evento, è accuratamente confezionato. Gli attori, Nicholas Brendon, Emily Forster, Elizabeth Gracen, sono impeccabili, ma il mistero, chiamiamolo così, è latitante.


the congressIl 46° Festival Internacional de Cine Fantástic de Catalunya è sicuramente lo spazio perfetto per The Congress (Il congresso) dell’israeliano Ari Folman, un racconto di due ore tratto da un romanzo di Stanislaw Lem. Il film, metà con attori, (Robin Wright, Harvey Keitel, Paul Giamatti) metà d’animazione, introduce in un futuro di cloni. A un’attrice famosa e in declino è offerto un contratto ventennale che le chiede di clonare la sua immagine per girare film al computer. Durante questo tempo non dovrá piú lavorare. Dapprima indecisa, Robin Wright poi accetta a malincuore per poter accudire un figlio con problemi. Harvey Keitel è il suo agente. Le spiega che in futuro non si faranno piú film con attori in carne ed ossa, ma soltanto mediante scanner di immagini depositate. Vent’anni dopo, in un mondo virtuale, l’attrice visita la grande agenzia dell’immagine. Sembra un universo da favola, ma una ribellione armata attacca il futuristico sistema.  Favola amara sulla nostra societá in rapido e continuo mutamento, paventa situazioni avveniristiche  nelle quali un mondo robotizzato lascerá sempre meno spazio all’uomo. Interessante l’introspezione psicologica dell’agente sulle paure dell’attrice.
In due parti si puó dividere anche il film del canadese Denis Villeneuve, Enemy (Nemico). Giá in concorso a San Sebastián, il film abborda il tema del doppio. Jake Gyllenhaal, nei panni di un professore di storia dell’universitá di Toronto, scorge l’immagine di sé stesso in un ruolo secondario di un film. Quando riesce a contattare l’attore, una sorta di gemello, cade preda della paura e scappa. Il sosia, peró, credendo che l’altro abbia avuto una relazione con sua moglie approfittando dell’identitá di immagine, vuole rifarsi invitando la compagna dell’estraneo. Suspense e mistero nella prima parte durante la scoperta e la ricerca del doppio: meno interessante lo scambio dei ruoli e un finale del tutto occasionale.
rigormortis1Molto interesse, invece, ha suscitato il film di Hong Kong, Geung Si (Rigor mortis) dell’esordiente Juno Mak, cantante pop di successo. Stella del cinema popolare anni ’80, Chin Siu, attore ormai dimenticato, cerca alloggio in un quartiere malfamato per impiccarsi. Non sa di essere penetrato in un mondo di vampiri, che gli impediranno anche quest’atto estremo per coinvolgerlo in una guerra interna.  Sotto le spoglie di pensionati, di famiglie miserabili, di bambini irrequieti e di sorelle terribili, il film svolge il suo racconto di vampiri in maniera originale, senza ricorrere ai trucchi e agli stilemi del cinema occidentale. Prodotto da Takeshi Shimizu, girato in interni scuri, dai colori appena accennati, l’incubo del vecchio attore ritorna al momento iniziale, alla ricerca di un alloggio a buon mercato.
In concorso anche due film che potremmo definire di carattere sperimentale. Hooked up di Pablo Larcuén, ventisei anni, di Barcellona, è girato interamente con un iPhone. Narra  la orrorifica e cruenta avventura di due turisti americani a Barcellona. Due ragazze incontrate a una festa, li portano in un luogo dove le relazione sessuali li coinvolgono in un incubo senza fine. Più pretenzioso sq letrange couleur des larmes de ton corpsL’etrange couleur des larmes de ton corps (Lo strano colore delle lacrime del tuo corpo) dei belgi Hélène Cattet e Bruno Forzani girato in interni in una casa stile Art Nouveau. Tornando a casa, un inquilino non trova piú sua moglie. Indagando all’interno dello stabile scoprirá luoghi e inquilini a dir poco bizzarri. Faticosi i giochi ottici, caledoiscopici e via elencando.


cheap-thrillsVolge al termine l’avventura del 46° Festival Internacional de Cine Fantástic de Catalunya che sabato notte assegnerá i premi. Ben ventotto i film della sezione ufficiale, inclusi alcuni totalmente privi di idee: brutte copie di storie di adolescenti che si perdono in boschi maledetti o che trovano rifugio in case stregate o in sinistri hotel abbandonati. Si distacca da questo cliché la commedia nera Cheap Thrills (Brividi a buon mercato), esordio di un giovane sceneggiatore Usa, E.L.Katz, collaboratore di Sam Raimi. Ottantuno minuti di suspense in un crescendo con molti colpi di scena per raccontare la singolare notte di quattro persone. Craig, padre di famiglia pieno di debiti, perde il posto e si ferma in un pub per riflettere prima di raccontare tutto a sua moglie. Lì incontra un compagno di scuola che non vedeva da cinque anni. Irrequieto e inconcludente a scuola, sbandato oggi, l’ex compagno gli offre da bere. La scena cambia con la comparsa di una bizzarra coppia: giovane e bella lei, robusto uomo di mezz’etá il marito. I due sono pieni di soldi. Vogliono festeggiare il compleanno della donna offrendo dollari ai due in cambio della soluzione di alcuni quiz. Le risposte sono facili. I due cominciano a intascare le vincite, ma presto le scommesse si fanno piú audaci e i due entrano in competizione. Dopo aver sborsato mazzette di dollari, la coppia invita i due a casa, dove le scommesse cominciano a coinvolgere fisicamente gli ospiti. In una cassaforte aperta ci sono 250.000 dollari. I due tentano una rapina, ma il padrone di casa li riduce a mal partito. Ciononostante continua a fare scommesse. Da chi finisce prima un piatto di carne di cane a che si fa tagliare il dito mignolo, il film riserva un crescendo macabro che metterà a nudo il vero carattere dei due ospiti. Interpretato da Pat Healy, Ethan Embry, Sara Paxton, il film è stato calorosamente applaudito.
blind-detective-2013-movie-posterUn accenno merita anche un film apparso alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, Man tam (Detective cieco) di Johnnie To. Il regista, in concorso per Hong Kong con Rigor mortis, narra di un detective che lavora da solo avendo perso la vista. L’incontro con una giovane poliziotta alla ricerca di un’amica scomparsa, gli offre l’occasione di avviare ricerche congiunte. La  neofita impara dall’esperienza del capo e tra i due s’instaura una sorta di rapporto sado-masochistico. Film di oltre due ore, offre molteplici fuochi d’artificio tra tensioni poliziesche e inconfessati desideri amorosi filtrati dall’ironia dell’autore che dilata il thriller tra commedia e surrealtá.
sequenzaTra i cortometraggi ha sorpreso Sequence (Sequenza), sono venti minuti girati negli Stati Uniti dallo spagnolo Carles Torrens. Un giorno, un giovanotto incontra soltanto persone ostili. Scopre che tutti hanno fatto lo stesso sogno con lui sanguinario assassino. Che fare? Dovrá attendere il giorno nel quale il sogno comune avrà un altro protagonista. 


borgman posterIl 46° Festival Internacional de Cinema de Catalunya, che si è chiuso con una lezione magistrale del regista Takashi Miike, ha elargito una montagna di premi. Tante le sezioni, altrettante le giurie, molti di piú i premi.
Miglior film fantastico in concorso, Borgman di Alex van Warmerdam.
Miglior regia, Navot Papushado e Aharon Keshales per il film Big Bad Wolwes.
Miglior interpretazione femminile, Juno Temple per Magic Magic.
Miglior interpretazione maschile, Andy Lau per Blind Detective.
Migliore sceneggiatura, James Ward Byrkit per Coherence.
Migliori effetti speciali, Afflicted di Cliff Prowse e Derek Lee.
Miglior fotografia, Larry Smith per Only God forgives.
Premio special della giuria, Only Lovers Left Alive di Jim Jarmusch.
Miglior cortometraggio, The Landing di Josh Tanner.
Premio del pubblico a Jodorowsky’s Dune DI Frank Pavich.
Premio della critica José Luis Guarner, The Congress di Ari Folman
Premio Citizen Kane a un’opera prima, Upstream Color di Shane Carruth.
Il 46 Festival, che quest’anno ha incrementato del di oltre il dieci per cento la vendita di biglietti, vantava altre due importante sezioni di concorso.
Secció Noves Visions
Premio Noves Visions, Halles di Sebastián Hofmann.
Premio No Ficció, Milius di Zat Knutson e Joey Figueroa.
Premio Petit Format, Zoo di Nikolas Pleskof
Premio Especial del Jurat, Gente en sitios di Juan Cavestany
Secció Focus Àsia
Miglior film, New World di Park Hoon-Jung
Menzione speciale, Ugly DI Anurag Kashyap.
Miglior film d’animazione, The Fake di Yeon Sang-Ho.
Menzione cinema d’animazione, Anime Mirai di Kazuhide Tomonaga, Toshihisa Kalya, Shinpel Miyashita, Hiroshi Kawamata.
Miglior cortometraggio, Peau de chien di Nicholas Jacket

La giuria del Méliès d’Argent ha premiato
Enemy di Denise Villeneuve
The Colony di Jeff Renfroe
The Body (cortometraggio)
Frankenstein’s Army (menzione speciale).