Il cinema degli altri: la Francia - Pagina 11

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Il cinema degli altri: la Francia
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Di diverso parere

linconnu du lac posterLa prima volta che abbiamo visto Lo sconosciuto del lago (L’inconnu du lac, 2013) di Alain Guiraudie ne siamo usciti francamente disgustati non certo per l’esaltazione e il dettaglio degli atti omosessuali, ma per la pochezza estetica e stilistica dell’opera. Poi abbiamo scoperto che il Festival di Salonicco ha dedicato una personale a questo autore, che la giuria di quello di Siviglia gli ha assegnato il maggior riconoscimento, che non pochi critici, particolarmente francesi, hanno parlato di capolavoro e c’è venuto il dubbio di aver preso una cantonata. Abbiamo rivisto il film quando è uscito in Italia e siamo rimasti del medesimo parere. La vicenda si svolge su una spiaggetta lacustre per nudisti gay e nella boscaglia che la circonda. Qui si consumano incontri sessuali occasionali (debitamente ripresi in dettaglio) fra maschi di varia età ed avvenenza e si consuma un omicidio a sfondo erotico. Uno di questi giovani, che ha assistito casualmente al delitto (un prestante maschio baffuto ha annegato il compagno), s’innamora dell’omicida, stringe con lui una relazione amorosa che lo porta a rischiare di essere accusato di complicità nel delitto. Finale grandguignolesco con l’assassino che sgozza un robusto signore, non omosessuale, che si era intromesso nella storia e pugnala a morte il commissario di polizia che aveva intuito ragioni e responsabilità del delitto. Sembrerebbe una vicenda d’amore fra uomini, ma la grossolanità della messa in scena e la povertà del linguaggio la relegano al livello di un film quasi pornografico.