40° Settimana del Cinema Magiaro 2009 - Pagina 2

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40° Settimana del Cinema Magiaro 2009
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I premi
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La fotografia di 1 di Pater Sparrow, firmata da Máté Tóth Widamon, è sicuramente di qualità e il premio che gli è stato assegnato non fa una grinza. Purtroppo non si può dire la stessa cosa del film che muove da un libro misterioso, intitolato 1, che compare all'improvviso in un’importante libreria antiquaria soppiantando tutti gli altri volumi. L'indagine poliziesca conduce a una sorta di delirio filosofico - morale di non facile comprensione. Il film è un omaggio dichiarato allo scrittore di fantascienza Stanislaw Lem (1921 - 2006), ma questo non lo salva dall'essere un prodotto sostanzialmente fallito.
Colpo di fortuna
Colpo di fortuna
Discorso sostanzialmente analogo per il riconoscimento andato al miglior sonoro con alloro, oltre a Valami Amerika 2 (Un tipo di America 2) di Gábor Herendi anche a Mázli (Colpo di fortuna) di Tamás Keményffy e a Pinprick (Punzecchiatura) di Daniel Young. Il primo, che ha ottenuto anche il premio per la migliore sceneggiatura, racconta degli abitanti di un paesino, uno dei quali buca casualmente un oleodotto consentendo ai suoi concittadini di vendere benzina sottocosto. I soldi così guadagnati dovrebbero servire, nelle intenzioni di chi a messo in noto la macchina, per migliorare la condizione complessiva del villaggio con strade e parchi ma mai costruiti. Questo nobile intento si scontra con il desiderio, che si allarga a macchia d'olio, di arricchirsi personalmente. Le liti si moltiplicano e tutto va a scatafascio. Storia tipica di una commedia che mescola blanda ironia e altrettanto lievi sfumature sociali.
Punzecchiatura
Punzecchiatura
L’altro è un classico prodotto internazionale, girato in inglese con attori britannici e magiari. La storia ha un avvio abbastanza originale, anche se irreale. Una ragazzina è affascinata da un immigrato clandestino ungherese, incontrato casualmente in un centro acquisti. Lo porta a casa e lo nasconde nello spogliatoio attiguo alla sua camera. Il tipo si fa nutrire, proteggere, irretisce la giovane, ma non disdegna la madre. Quando la giovane scopre che i due sono diventati amanti va in crisi. Tuttavia l'ex ospite segreto, ora accolto nel letto della madre con grande soddisfazione di quest'ultima, inizia a imporsi alle due donne sino ad aggredirle. Saranno salvate dall'ex marito e padre, che, dopo una baruffa a colpi di racchetta da tennis, carica l'intruso sanguinante in auto, lo medica sommariamente e lo deposita nel parcheggio del centro acquisti da cui la storia era iniziata. La parte iniziale sembra un saggio sui primi turbamenti erotici di una giovane donna, poi diventa un film sul conflitto e la gelosia fra madre e figlia, infine muta nella classica storia sull'estraneo pericoloso che piomba in una famigliola felice e la sconvolge. E' un tema visto molte altre volte e con migliori risultati, ad esempio in Il promontorio della paura (Cape Fear, 1962) di Lee J. Thompson poi rifatto, nel 1991, da Martin Scorsese (Cape Fear – Il promontorio della paura). Nel complesso il film ha una buona tenuta professionale, ma nessun merito stilistico. E' un prodotto commerciale non proprio corrivo, ma neppure particolarmente interessante.