3a Mostra Cinema dello Stretto

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ImageEvento straordinario alla terza edizione della Mostra del Cinema dello Stretto (Messina 21-25 aprile). Giovedì 23 aprile, con inizio previsto alle 15,30, alle presenza del regista verrà proiettato il film Norma (2005) di Boris Airapetian, film-opera tratto dall’opera omonima di Vincenzo Bellini. Scoperto dal critico cinematografico e storico del cinema catanese Franco La Magna, che lo scorso anno ha presentato proprio durante la seconda edizione della Mostra il suo ultimo libro Vi ravviso, o luoghi ameni. Vincenzo Bellini nel cinema e nella televisione (Città del Sole edizioni, Reggio Calabria 2007), il film di Airapetian, già più volte portato in scena per l’opera di Stato armena, rievoca la tragica storia della bella sacerdotessa dei Druidi che cedendo alle lusinghe del proconsole Pollione, durante la conquista romana della Gallia, ne diviene l’amante tradendo i suoi doveri ed il suo popolo.

La Norma di Airapetian, pervasa di violenza e ascesi mistica, compendia i pregi maggiori nell’intenso uso dei primissimi piani spesso abbinati a furiosi elementi atmosferici psicologicamente usati, insieme al cromatismo, come pendant al subbuglio dei sentimenti dei protagonisti. Impeccabile l’esecuzione degli interpreti, Hasmik Papian (Norma), Gegam Grigorian (Pollione), Varduhi Khachatrian (Adalgisa), Mikhail Ovakimian (Oroveso), Alla Avetisian (Clotilde) e Varuzhan Martirosian (Flavio). Come ha dichirato Airapetian nel corso d’un’intervista: ImageIl tema più importante di quest’opera è la lotta per la liberazione nazionale e gli elementi che concorrono alla creazione di un eroe o di un’eroina…Durante la prima serie di rappresentazioni (lo stesso Airapetyan ha portato in scena una sua produzione di “Norma” per l’Opera di Stato armena, n.d.a.), non ho mai sognato di fare un film. Tuttavia mi sono presto reso conto che quest’idea mi ossessionava. Un lungometraggio è in grado di coinvolgere un pubblico più vasto che non ha occasione di vedere “Norma” in scena. Per questo motivo ho dovuto fare il produttore, sceneggiatore e regista di questo progetto.”Norma” è un’opera magnifica, ma è allo stesso tempo molto statica…Il mio scopo era quello di rendere popolare questa forma d’arte raffinata attraverso il cinema, non di fare un film a scapito dell’opera. Nel conflitto naturale tra immagine e musica ho spesso privilegiato quest’ultima. Perciò ho deciso di conservare un’atmosfera teatrale utilizzando spade false per le scene di battaglia e dei costumi manifestamente teatrali. Volevo rendere questa Gallia mitica visibile e nel contempo tangibile, girando il mio film negli angoli dove più di 2000 anni fa si sono svolti gli avvenimenti storici simili a quelli che sono descritti nell’opera di Bellini. Una buona parte del film è stata girata nel “set naturale” – e una buona parte cantata in “tempo reale” (piuttosto che simulata da una colonna sonora preregistrata) – all’interno e nei dintorni dell’antico tempio di Garni, eretto dai romani per celebrare la loro conquista dell’Armenia. Inoltre, i cantanti d’opera hanno la tendenza a guardare spesso il direttore d’orchestra o in questo caso la camera, perciò abbiamo dovuto utilizzare molta pellicola prima di riuscire a far perdere loro quest’abitudine.