26° Trieste Film Festival - Pagina 3

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26° Trieste Film Festival
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03-Tigers--1Nel suo singolare panorama di cinema dell’Est, il festival ha presentato fuori concorso l’anteprima italiana del film di Danis Tanović Tigers (Tigri), che uscirà da noi dopo la presentazione alla rassegna di Toronto. Noto per l’impegno politico fin dal suo primo film (No Man’s Land, 2001) con cui ha vinto il Premio Oscar 2002 per il miglior film in lingua non inglese, il regista bosniaco denuncia i ricavi miliardari di una multinazionale del latte in polvere venduto in Pakistan a povera gente che, non disponendo di acqua potabile, preparava una bevanda letale per i neonati. Tra docufilm e finzione ricavata da fatti reali, il film narra del giovane Ayan che non riuscendo a vendere medicinali pakistani nel suo paese riesce però a farsi assumere da una multinazionale e a crearsi in un paio d’anni una posizione invidiabile. Fornito dai suoi superiori di mazzette e di kit promozionali da distribuire a pioggia, diventa il primo rappresentante della multinazionale. Sarà un amico medico, di ritorno da Karachi, a informarlo delle morti e delle malformazioni provocate nella provincia dal latte in polvere. Padre di un bambino resta profondamente colpito dalla visione di corpicini disidratati: rinuncia all’incarico, presenta le dimissioni e decide di battersi per la salute dei neonati. Dall’incontro con una troupe di giornalisti nasce il progetto di un documentario. Per quanto tallonato da sgherri dell’azienda vola in Germania dove stampa e Tv stanno preparando una grande campagna di denuncia. E’ giunto il momento della verità, ma durante la riunione a Berlino con avvocati, produttori e giornalisti risulta evidente che la diffusione del film provocherebbe danni irreversibili agli editori da parte di una multinazionale il cui potere supera quello di molti governi. Ayan dovrà esiliarsi in Canada, dove tutt’ora vive. Scritto dal regista con Andy Paterson, è un film di denuncia sempre in bilico tra realtà e finzione, tra ciò che si può dire e ciò che è meglio evitare, un racconto a volte didattico che abbraccia gli ultimi cinque lustri per ricordare che la potenza del business ha scavalcato qualsiasi remora morale.
film.org.pl dfba1b7919901502019d2e90c8caa404Giovedì, dopo la premiazione, il pubblico potrà assistere all’anteprima italiana di una grande produzione polacca, Miasto 44 (Varsavia 44) del giovane Jan Komasa. E’ un film spettacolare di oltre due ore che descrive la rivolta di Varsavia nel 1944. Il regista lo definisce una storia d’amore, di gioventù e di lotta. In effetti questa superproduzione mette in scena le vicende di tre giovani, Stefan, Biedronka e Kama che malgrado l’occupazione nazista riescono a vivere con allegria il superamento dell’adolescenza. Dopo la morte del padre, Stefan abita col fratello minore e con la madre alla quale ha promesso di non immischiarsi in attività politiche. Con l’estate e con l’avvicinarsi dei russi, però, cominciano le rivolte contro l’occupante e Stefan non riesce a non unirsi ai giovani armati. Da questo momento, pur narrando vicende personali, cronache di passioni e di atti coraggiosi, il film descrive con dovizia di effetti speciali scontri, fughe e bombardamenti per strade e anfratti di Varsavia. Ne risulta un film di guerra con migliaia di comparse, che illustra stragi, vendette ed esecuzioni sempre seguendo la storia personale di Stefan, l’incontro con Biedronka, il loro perdersi di vista e il rincontrarsi fino alla resa dei rivoltosi. Dopo il film di Zanussi, e con Ida (2013) di Paweł Pawlikowski candidato all’Oscar, un'altra opera del nuovo cinema polacco.
121105Un accenno merita anche il film visto all’inaugurazione, Dve Zensciny (Due donne) di Vera Glagoleva, per sottolineare come il festival, che si chiude con un dirompente film di guerra, si era aperto con la storia d’amore, di passioni e di tradimenti nata da un testo di Ivan Turgenev scritto nell’Ottocento. Il pubblico, infatti, è rimasto incantato dal disordine sentimentale di Natal’ja Petrovna, (Anna Astrachanceva), splendida padrona di casa della magione di campagna dove vive col marito e col figlio, e dove la sua attenzione è rivolta a un nuovo e giovane istitutore e a un amico tornato da una viaggio all’estero. L’uno e l’altro sono innamorati di lei, ognuno a modo suo, e la passione di della donna esplode come un temporale estivo. Turba tutti. Poi gli ospiti si congedano, ma anche l’estate e le intemperanze finiscono.