09 Novembre 2006
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28° Festival Cinéma Méditerranée di Montpellier |
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La giuria dei critici ha assegnato il premio a sua disposizione, il secondo per importanza nel palmares del festival, a Come lombra di Marina Spada. E' un film povero di mezzi, ma di gran valore inventivo ed intellettuale. Limpiegata di unagenzia di viaggi studia il russo con un insegnante che viene da Kiev. Il docente - per il quale lei prova una certa attrazione, ma che conduce unesistenza misteriosa - le chiede di ospitare una supposta cugina, che arriva a Milano senza alcun appoggio. Lei accetta a malavoglia, poi riesce a stabilire un rapporto molto umano, quasi erotico, con la bella ucraina. Un giorno la straniera scompare, lasciando in casa tutto ciò che possiede. Qualche tempo dopo la polizia ne ritrova il cadavere. La donna è preda di una sorta dossessione, ma anche affascinata dà un fatto che da un senso nuovo ad una vita solitaria e triste.
Con questo spirito parte alla ricerca della scomparsa, un percorso che la porterà a prendere un autobus per la capitale ucraina. Il film, segnato da molti omaggi influenze al cinema di Michelangelo Antonioni, soprattutto a La notte (1961), e a quello dErmanno Olmi, appartiene a quel genere dopere capaci di costruire una forte tensione psicologica ed emotiva partendo da fatti, gesti, immagini quotidiane. Un testo davvero sorprendente per maturità e stile.Veniamo ora ad una rapida panoramica degli altri film in concorso.
Karaula (Avamposto di frontiera) del croato Rajko Grlic porta sullo schermo un racconto del giovane scrittore Ante Tomic. Il film è ambientato sulle sponde del lago Ohrid, in Macedonia, nella zona di frontiera con lAlbania. Qui, nella primavera del 1987, vivacchia una guarnigione il cui compito è tenere docchio una possibile invasione nemica, un compito noioso e inutile gli albanesi non tenteranno mai dinvadere la Jugoslavia che i coscritti assolvono condendosi frequenti scappatelle con le ragazze locali e badando più la buon cibo, al bere e al fumo che non agli impegni militari. Il piccolo distaccamento è agli ordini di un tenente ubriacone e ringhioso che, un giorno, è costretto a cercare laiuto di uno studente di medicina che sta adempiendo al servizio militare obbligatorio.
Lufficiale soffre di una malattia venerea e non sa come fare. Il soldato approfitta della situazione per prendersi frequenti permessi nella vicina città, dove intreccia una relazione con la moglie insoddisfatta del superiore. La donna progetta di fuggire con lamante, ma questi non ha alcuna intenzione di trasformare un legame occasionale in una relazione stabile. Il finale è tragico con la morte della fedifraga e larresto del graduato che sì e ribellato ad un superiore vanesio. Il film si muove sul crinale tipico del cinema balcanico post Emir Kusturica, come dire un miscuglio di violenza, ironia, disperazione. E unopera che naviga fra grandi bevute, sesso, irriverenza e timore verso il potere e indifferenza ai valori conclamati dal sistema. Lo stile non è troppo originale, le trovate registiche latitano e la storia non evita le cadute nella prevedibilità, ciò nonostante il quadro rappresenta bene un universo sullorlo del collasso, un paese che la morte di Tito, avvenuta otto anni dei prima i fatti raccontati, sta avviando alla disgregazione.
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