18 Febbraio 2007
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38a Settimana del Film Magiaro |
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Il cinema ungherese celebra la rivolta del 1956.
Budapest - Il 2006 ha segnato il cinquantesimo anniversario della rivoluzione ungherese (23 ottobre 11 novembre) del 1956, una rivoluzione schiacciata dai carri armati del Patto di Varsavia e seguita da una lunga scia di repressioni e impiccagioni, arrivare sino agli albori degli anni sessanta. Era ovvio che, fra ricordi e celebrazioni, sinserisse anche il cinema con un ventaglio di titoli che vanno dai disegni animati, ai film narrativi, ai documentari. La 38ma edizione della Settimana del Cinema Magiaro ha testimoniato questa tensione mai sopita con opere di diverso valore, ma unite da un comune senso della memoria nazionale e dellomaggio alle migliaia di caduti, il cui numero è tuttora frutto dipotesi.
Fra i film narrativi merita una segnalazione particolare Mansfeld dAndor Szilágyi, dedicato ad un giovane che non si è rassegnato alla sconfitta e che due anni dopo, con alcuni amici, sequestra un poliziotto. E unazione dimostrativa, poco più che una ragazzata, come finiscono col capire gli stessi inquirenti, ma che serve al potere per inscenare un processo-simbolo teso a dimostrare la pericolosità dei fascisti controrivoluzionari. E' un dibattito senza difesa e si chiude con la condanna a morte del giovane Péter Mansfeld che si è assunto ogni responsabilità. Il film, ispirato ad un personaggio realmente esistito, ha il taglio della classica opera di denuncia politica ed è realizzato molto bene, ma innova poco a livello di stile. E' molto meglio il disegno animato che Danila Kostil ha dedicato alla stessa tragedia, In memoriam, in cui si ripercorre, in pochi minuti, il Calvario del giovane con disegni straziati commentati da brani della sentenza di condanna a morte. Un piccolo gioiello di pietà e intelligenza.