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Brooks plaquette LD-page-001Inaugurato al cinema Savoy il 22mo Medfilm Festival che si protrarrà fino a sabato 12. Nella sala affollata, dopo alcuni premi ad associazioni che operano per l’accoglienza dei profughi, il Gran Premio del Festival, quello alla carriera di un regista che nei suoi film ha illustrato problemi e volti del Mediterraneo, è stato assegnato a Gianni Amelio. Il regista, visibilmente emozionato, ha ricordato il suo approccio col Mediterraneo a partire dal 1994 quando girò Lamerica fino al recente Il primo uomo, dal libro di Albert Camus per il quale spese due anni tra Tunisia e Marocco prima di cominciare la lavorazione. Dopo il cerimoniale protrattosi per circa un’ora, il primo film in concorso, Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan, liberamente tradotto: Ruscelli, prati e volti attraenti del regista egiziano Yousry Nasrallah che esordì nel 1953 con Marcides e che, nel 2015, partecipò al Medfilm Festival con Baad el mawkeaa (Dopo la battaglia). Il regista, impressionato dall’affollamento della sala, ha voluto dichiarare che sicuramente il pubblico non era presente per il suo film ma per assistere alla premiazione di Gianni Amelio. Belqas, tra Alessandria e Porto Said, è un centro agricolo collegato ad alcune attività industriali. Qui si svolgono i preparativi per la festa la cui organizzazione è affidata a Yehia e ai suoi due figli, Refaat e Galal, che gestiscono una società specializzata in ricevimenti per matrimoni. Il film si apre con i preparativi per il pranzo, quindi fa marcia indietro per mostrare le vicende personali delle persone che lavorano con la famiglia di Yehia, cuochi famosi in tutta la Provincia. Il committente della festa è Farid, giovane intrallazzatore che vorrebbe controllare il paese e dintorni. Protagonisti invece, sono Refaat e Galal, cuochi provetti, e soprattutto le donne del paese che visibilmente riescono a tirare quasi tutti i fili del racconto. Refaat, leale e appassionato, s’innamora di Shadia, al suo ritorno dagli Emirati dopo un matrimonio fallito, ma non ha il coraggio di dichiararsi. Galal, sciupafemmine corteggiato da nubili e sposate, è nel mirino di Karima. Refaat è stato testimone del matrimonio clandestino di due coetanei, cosa che fa infuriare Farid e che sfocia in uno dei pochi momenti drammatici del film. Sorta di commedia che mette in scena l’eterna lotta tra il bene e il male, ha il merito di far emergere il potere che le donne esercitano su una società tradizionalmente maschilista. All’insegna di cibo, sesso, amore e libertà, Yousry Nasrallah ha scritto e diretto una commedia di circa due ore nella quale sembra divertirsi a mettere in dubbio l’autorità degli uomini mostrando una galleria di signore che quando detengono il potere economico impongono direttamente la propria volontà, e quando non lo detengono tessono sapientemente le loro tele per imbrigliare i maschi. E c’è qualcosa di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux (1688 – 1763), in questo ex critico cinematografico laureato in scienze politiche che si serve di un gruppo di attori affiatati, già visti negli altri suoi film, quali Menna Shalaby e Bassem Samra, e delle new entry Laila Eloui, Ahmed Daoud, Alaa Zenhom, per intrattenere parlando di cibo, spezie e relazioni clandestine. Dopo il passaggio nei Festival di Locarno e di Toronto, questa è l’anteprima italiana.