01 Novembre 2016
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22 Medfilm Festival Roma |
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Sito del festival: http://www.medfilmfestival.org/
Si è appena concluso il Cinemed, Festival Cinéma Méditerranéen Montpellier che ha laureato il film spagnolo Vivir y otras ficciones (Vivere e altre finzioni) di Jo Sol, che a Roma s’inaugura il 22 Medfilm Festival dal 4 al 12 novembre nelle sale del Savoy e del Macro con circa cento film tra lunghi, corti e documentari. S’inaugura venerdì 4 alle 20.00 col premio alla carriera a Gianni Amelio del quale è in programma mercoledì 9 Il primo uomo (2011) che il regista adattò dal libro di Albert Camus.
Scorrendo il catalogo emergono nove film del concorso ufficiale, denominato Amore e Psiche. Film d’apertura, alla la presenza del regista, Brooks, Meadows and Lovely Faces dell’egiziano Yousry Nasrallah. Seguono: Chouf, di produzione francese, di Karim Dridi; il franco-algerino The Trial Garden (Il giardino del giudizio) di Dania Reymond; prodotto da Algeria, Kuwait e Usa, Kindil di Damien Ounouri; Orso d’argento alla Berlinale, il film tunisino Hedi di Mohamed Ben Attia (dal Festival di Toronto); Blessed Benefit (Beato beneficio) di Mahmoud al Massad, prodotto da Germania, Giordania, Olanda e Qatar. L’Iran, paese al quale il festival dedica uno spazio con cinque lungometraggi e cinque corti, concorre con Inversion (Ribaltamento) di Behnam Behzadi. L’Italia presenta una coproduzione con l’Irlanda, L’accabadora di Enrico Pau; la Francia un film che era alla Mostra di Venezia, Jours de France (Giornate francesi) di Jérôme Reybaud. Ben dieci i lungometraggi documentari e venti i corti. Due vengono dal Libano - Geographies di Chaghig Arzoumanian e Asphalt di Ali Hammoud - Arriva dalla Spagna Informe General II – The New Abduction of Europe (Rapporto generale II – Il nuovo sequestro dell’Europa) di Pere Portabella, dalla Grecia - Next Stop: Utopia (Prossima fermata: Utopia) di Apostolos Karakasis - da Israele - Between Fences (Tra recinti) di Avi Magrabi - dall’Iran - Passengers di Mahmoud Rahmani e dall’Algeria - Atlal di Djamer Kerkar -. L’Italia presenta la coproduzione col Belgio Delta Park di Karin de Villers e Mario Brenta; la Tunisia Zaineb hates the Snow (Zaineb odia la neve) della regista Kaouther Ben Hania. Chiude una produzione della Palestina, Germania e Gran Bretagna: A magical Substance flows into me (Un’essenza magica scorre in me) di Jumana Manna. Tra le occasioni offerte dal Festival l’ingresso gratuito per tre film premiati: La pazza gioia di Paolo Virzì, miglior film e migliori attrici alla Seminci di Valladolid, Toni Erdmann di Maren Ade, coronato a Cannes, Appena apro gli occhi – Canto per la libertà di Leyla Bouzid, visto nei principali Festival di tutto il mondo cominciando da Venezia 2015. Focus Tunisia e Focus Iran permettono di gettare uno sguardo sulle produzioni recenti dei due paesi. L’iraniano Dokhtar (Figlia) di Reza Mirkarimi ha vinto due premi al Festival di Mosca. Da non trascurare la sezione Le Perle, alla scoperta del nuovo cinema italiano, dove su quattordici film tra lunghi e corti, citiamo lunghi e medi: La compagna solitudine di Davide Vigore, Monte di Amir Naderi, Triokala di Leandro Picarella, Tomba del tuffatore di Federico Francioni e Yan Cheng, Il matrimonio di Paola Salerno. Tra gli eventi speciali, Letture dal Mediterraneo, sei incontri con gli autori al Macro da domenica e venerdì.
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