Transilvania International Film Festival - Pagina 8

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Transilvania International Film Festival
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ship-of-theseus-poster3Sale sempre piene, pubblico partecipe anche ai confronti con registi ed attori alla fine delle proiezioni, il piacere di avere visionato opere quasi sempre interessanti, spesso ben riuscite. Difficile trovare tanti titoli così gradevoli tutti assieme, soprattutto se si pensa che erano presenti film di cinematografie meno note come Perù, Uruguay, Tailandia, Cile e via di seguito; oltretutto moltissime erano opere prime di cui poco si era sentito parlare in altri festival. Il vincitore è stato il film indiano Ship of Theseus (Nave di Teseo) di Anand Gandhi, un’opera prima bene riuscita in cui, in oltre due ore, si raccontano tre storie distinte ma unite dal desiderio o dalla necessità di ricostruire se stessi. Una fotografa in crisi cerca se stessa nella foto che scatta, un monaco deve affrontare non il dolore altrui ma la propria malattia, un giovane agente di cambio scopre il mondo dei trapianti. Il trentenne Anand Gandhi, qui al suo primo film come regista, ha iniziato a scrivere e dirigere spettacoli a scuola all'età di 12 anni. A 19 anni, ha scritto oltre 150 episodi di due soap opera televisive, poi ha viaggiato in tutta l'India per esplorarla, conoscere persone, la scrittura, ha partecipato e anche condotto una serie di seminari su argomenti che variano dalla economia gandhiana alla fisica quantistica. Grande amante della filosofia, ha inserito nel film le sue personali esperienze di vita.
La sezione più stimolante è stata quella Shadow – Evil Shots dedicata ai cortometraggi in cui più di un titolo merita la massima attenzione con autori particolarmente giovani (alcuni ventenni) che fanno bene sperare in un cinema futuro ricco di idee. Per contro, quella più deludente era legata alla produzione locale dei cortometraggi con opere molto didattiche normalmente prodotte da Università e realizzate come compiti di fine corso da autori che spesso mancano di un vero linguaggio cinematografico. rioEccezione per il bellissimo e molto triste Rio 2016 di Bianca Rotaru, un documentario che racconta delle bambine chiuse in collegio ormai da un paio di anni e che rimarranno relegate a questo loro destino, alla fine forse di gloria, fino alle olimpiadi di Rio de Janeiro: l’infanzia loro negata è per tentare di ripetere le gesta di Nadia Comăneci mito di un paese che ricorda con orgoglio quella quindicenne che nel 1976 a Montreal aveva vinto tre medaglie d’oro nella ginnastica.
Nei film in competizione alcuni già presentati in altri festival o addirittura uno già giunto anche in Italia - Wadjda (La bicicletta verde) di Haifaa Al-Mansour vincitore del premio del pubblico – erano comunque interessanti. Su 12 titoli proposti almeno 9 meriterebbero la circuitazione internazionale.
Molto bene scelti titoli per la sezione in competizione This is the End in cui il premio era assegnato dalla FIPRESCI. La morte vista come fine di una vita, chiusura di un rapporto, il fallimento. Nonostante il tema non certo allegro, i vari film hanno ottenuto molto interesse anche da parte del pubblico che ha dimostrato di capire il filo rosso filosofico che univa ogni titolo.
Particolarmente interessante la proposta di Manasse di Jean Mihail, un film romeno del 1925, che racconta di un matrimonio combinato per bella ereditiera ebrea che vorrebbe sposare un giudice cattolico e a cui viene imposto ricco commerciante della sua stessa fede religiosa. La location per la proiezione era la corte di un antico castello che ha donato ulteriore fascino a questa proposta. L’accompagnamento musicale dal vivo è stato realizzato dai Minima, un gruppo inglese specializzato in questo tipo di operazioni.
Il tempo non è stato quasi mai clemente, mettendo a dura prova gli spettatori che avevano scelto di vedere la rassegna di film più noti nella piazza principale di Cluj. Molto adeguato il premio a Tanta agua (Tanta pioggia) di Ana Guevara e Leticia Jorge, bello davvero, ma anche assolutamente in tema col clima di questi giorni.    

ship-of-theseus-poster4PREMI

Trofeo Transilvania
a Ship of Theseus (Nave di Teseo) di Anand Gandhi (India, 2012)
Premio per il miglior regista
A Rikiya Imaizumi per Catch a Terrible Cat (Ho preso un gatto terribile) (Giappone - 2012)
Premio Speciale della Giuria
a Tanta agua (Tanta pioggia) di Ana Guevara e Leticia Jorge (Uruguay, Messico, Olanda, Germania – 2012)
Premio per la migliore fotografia
a Pankaj Kumar a per Ship of Theseus (Nave di Teseo) di Anand Gandhi (India - 2012)
Premio per il migliore interprete
a Gustav Dyekjaer Giese per Nordvest (Nord ovest) di Michael Noer (Danimarca – 2012)
Premio per il miglior cortometraggio sezione Shadow – Evil Shots
a Dood van een Schaduw (Morte di un’ombra) di Tom Van Avermaet (Belgio – 2012)
Premio FIPRESCI
a El limpiador (Il pulitore) di Adrian Saba (Perù – 2012)
Premio del Pubblico
a Wadjda (La bicicletta verde) di Haifaa Al-Mansour (Arabia Saudita, Germania – 2012)
Premio di eccellenza
all’attrice Luminita Gheorghiu
Premio alla Carriera
al regista Jiří Menzel
Premio alla Carriera
al compositore Adrian Enescu.