Festival Internazionale del Film di Cannes 2013 - Pagina 11

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Festival Internazionale del Film di Cannes 2013
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l43-cannes-130514161658 bigLeopold von Sacher-Masoch (1836 – 1905) è uno scrittore austriaco di origini spagnole e ucraine. Il termine masochismo nasce, per opera dello psichiatra austriaco Richard von Krafft-Ebing (1840 – 1902), dagli stati d’animo descritti nei romanzi di quest’autore. Fra i testi da lui pubblicati il romanzo erotico Venere in pelliccia (Venus im Pelz, 1870) ha avuto un ruolo fondamentale. E’ un testo che è stato utilizzato anche come prodotto pornografico e, per questo censurato. Roman Polanski ha preso spunto  da un testo teatrale dell'americano Davis Ives (1950), messo in scena nel 2011, per La Vénus à la fourrure (La venere in pelliccia) in cui due soli interpreti si affrontano sulla scena di un teatro parigino piuttosto malandato. Lui è un drammaturgo che ha adattato per il palcoscenico il romanzo e ha deciso di dirigere lo spettacolo, stanco dei continui tradimenti che altri registi riservano a testi che lui ama o ha scritto. Lei, Vanda, è un’attrice, volgarotta e prosperosa che si presenta in ritardo ma equipaggiata di tutto il necessario, all’audizione indetta per scegliere la protagonista dello spettacolo. Dapprima il teatrante mostra irritazione e vorrebbe andarsene senza ascoltarla, poi cede e qui avviene il miracolo: quella donna sboccata e grossolana si rivela una figura ideale per suggerire al drammaturgo modi diversi di leggere il testo, intonazioni da dare al copione, addirittura battute da mutare o inserire nel dialogo. La prova si trasforma così in una sorta di seduta psichiatrica in cui è messo in discussione l’ideale femminile dell’uomo, fatte emergere le sue pulsioni profonde, ribaltati i ruoli dei due protagonisti. Adesso è l’attrice a guidare la danza e il regista ad accettarne ritmi e movimenti. Ne emerge una sorta di radiografia dell’anima maschile nei confronti dei sentimenti suscitati dall’ideale femminile. E' un miscuglio di voglia di dominazione e tendenza alla sottomissione, aggressività e ritrosia. E' un film molto bello, girato in maniera straordinaria cui danno un contributo fondamentale Emanuelle Seigner (nella vita moglie del cineasta) e Mathieu Amalric.
only-lovers-left-alive-posterIn un mondo futuro neppure i vampiri avranno vita facile, il sangue degli uomini è talmente contaminato che non va bene neppure a loro. Inoltre gli umani si sono ormai trasformati, nella grande maggioranza, in zombi. I vampiri sopravvissuti sono diventati una sorta di memoria dell’intera storia: possono testimoniare della vita di grandi scrittori del passato o sono essi stessi personaggi mitici, come Christopher Marlowe, (1564 – 1593) che parla di William Shakespeare (1564 – 1616) come di uno zombi illetterato. Only Lovers Left Alive (Solo gli amanti saranno lasciati vivere) di Jim Jarmusch è poco più che un giochetto moderatamente spiritoso, immerso in atmosfere notturne e ambientato a Detroit (il cui centro assomiglia davvero a una città morta) e a Tangeri. Il regista ha detto di essersi ispirato al libro The Diaries of Adam and Eve (Il diario di Adamo ed Eva, 1893 / 1905), di Mark Twain (1835 – 1910) e che la sua intenzione era di realizzare una storia d’amore i cui protagonisti erano schiacciati dai veleni che inquinano il mondo moderno. Sarà certamente così, ma per lo spettatore è difficile cogliere questa realtà annegata com’è in un flusso di battute, immagini difficilmente comprensibili, personaggi bislacchi, atmosfere oscure.