Cinema Jove 2007 - Pagina 5

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Cinema Jove 2007
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2 giorni a Parigi

Per quanto il cartello sia tenuto dalla Coppa America con l’imminente sfida Alinghi-New Zealand, il Festival Internacional de Cine Cinema Jove ha compiuto il suo dovere instaurando da quest’anno anche una sezione per i giovani talenti iberoamericani, patrocinata da IberTalent, sostenuta dall’università internazionale di Valencia. Analoga a quella di Sundance e del Talent Campus di Berlino, IberTalent sostiene e produce film al di qua e al di là dell’Atlantico sostenendo progetti giovani e interessanti, soprattutto rendendo possibile la realizzazione in paesi latini con grosse difficoltà di approccio alla produzione cinematografica. Negli ultimi tre giorni di Cinema Jove, paralleli ai tre giorni del Mercado del corto, IberTalent ha presentato con successo alcuni film realizzati nell’ultimo anno. E non resta che la chiusura con Deux jours à Paris (Due giorni a Parigi), il film di Julie Delpy, presente alla premiazione. La giuria internazionale presieduta dal regista ceco Jiri Menzel e composta da Menahem Golan, Gabriella Hamori e la scrittrice Carmen Amorata, ha dato una menzione speciale a Dos miradas (Due sguardi) di Sergio Candel sottolineando che il film è costruito intorno all’importanza dell’immagine. E potremmo dire, ritornando su quanto già pubblicato, che i miracoli continuano a compiersi, e non per il premio: del tutto meritato, ma per lo schivo Sergio Candel, miracolato per aver realizzato il suo secondo film, e ora apprezzato da un regista quale Jiri Menzel, premio Oscar per il film Ostre sledované vlaky (Treni strettamente sorvegliati, 1966).      

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Lavoro da uomini
L’ultimo ad essere stato presentato in concorso, il finlandese Myehn Tyő (Lavoro da uomini) del trentaquattrenne Aleksi Salmenperä, è quello che ha vinto la Luna de Valencia de Oro, dotata di 18.000 euro. Secondo film dopo Lapsia ja aikuisia - Kuinka niitä tehdään? (Bambini e adulti: come sono fatti?, 2004), che nel 2005 venne candidato all’Oscar, questo film del 2007 mette in evidenza la vita infelice di una piccola famiglia finlandese. Juha lavora in fabbrica, sua moglie soffre di depressione, il figlio sta terminando le scuole elementari e sogna auto fuoriserie. Per risollevare le sorti della famiglia, l’uomo decide di trovarsi un secondo lavoro presso una pompa di benzina, ma questo non basta. Quando un amico gli suggerisce alcuni incontri galanti ben retribuiti, lui accetta anche se si tratta di partner anziane o disabili che spesso non richiedono neanche prestazioni sessuali. Tuttavia incontra anche donne prepotenti e litigiose, ma riesce a cavarsela, sempre coperto dall’amico che inventa scuse per giustificare le sue assenze a casa. Un giorno che accetta controvoglia di esibirsi in uno spogliarello nella casa di alcune amiche che vogliono festeggiare, cade dal tavolo e batte la nuca. Portato in ospedale, riceve la visita dell’amico e della moglie alla quale, questa volta, non sarà facile mentire. E quindi decide di dirle la verità: è facendo quello che ha fatto che ha potuto comprare una nuova auto e una nuova lavatrice. La moglie, che si sentiva trascurata e che stava preparando una vacanza insieme all’amico del marito, reagisce male. Lui tenta di avvelenarsi e perde conoscenza. Mentre è in attesa dell’ambulanza, la moglie prende un martello e gli spacca il malleolo. Si salverà, ma ne avrà per sei mesi più la riabilitazione. Eppure quando esce dall’ospedale, la moglie gli sorride e gli tende una mano. Film cupo che ben descrive quanto miseria più depressione costituiscano una miscela esplosiva in un paese dove la notte invernale sembra senza fine. Assegnando il premio, la giuria l’ha definito: un dramma con spunti umoristici, una commedia intelligente che provoca sorrisi complici, ma agrodolci.

I 6.000 euro collanti al premio per il miglior cortometraggio sono andati al rumeno Lampa Cu Calicula (Il tubo con il cappello) di Jude Radu, un road-movie sui rapporti padre - figlio e sull’importanza delle piccole cose della vita, fra cui…la televisione.