Cinema Jove 2007 - Pagina 3

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Due sguardi

A volte i miracoli si compiono. E’ successo a Sergio Candel, regista valenziano residente a Madrid, che è riuscito a girare il secondo lungometraggio con diecimila euro che non aveva, ma ha dovuto farseli prestare e deve restituirli entro 4 anni.  Per questo era preoccupato alla conferenza stampa dove ha presentato in concorso Dos Miradas (Due sguardi), girato in Cile nel deserto di Atacama con due attrici, Marta Larralde e Pilar Alonso. Dopo il suo primo film, La fuerza de la gravedad (La forza di gravità, 2005), Sergio Candel è sbarcato a San Pedro de Atacama con due attrici e due tecnici e ha realizzato in 16 giorni un piccolo film che sicuramente è il più fresco e intrigante tra quelli finora visti in concorso. Storia intima, con sfumature erotiche occasionali, si apre con Sofia e Laura a letto in una casa isolata nel paesaggio desertico. Qualcosa non va nel risveglio di Laura, che si alza cercando di non svegliare l’amica. Si fa la doccia, si veste, e, senza far colazione, prende l’auto e va a San Pedro. Da li chiama al telefono Fernando: ascolta la voce ma lei non risponde. Poi compra delle mele e torna a casa dove l’amica ha preparato la colazione. C’è un’aria tesa. Quando Pilar domanda, Laura non risponde. Sembra la fine di una relazione. Laura prepara il bagaglio, ma Pilar non le dà le chiavi dell’auto, e lei parte a piedi tirandosi dietro la valigia con le ruote. Dopo un paio d’ore Pilar prende l’auto e la raggiunge sulla strada principale. E’ assetata e si è seduta sotto un albero nano. Si disputano di nuovo, poi montano in macchina e si fermano al bordo di un laghetto dove si bagnano e si riconciliano. Tonificate, tornano in auto, ma questa volta il mutismo viene da Pilar, che ha letto il diario dell’amica e ne è rimasta scossa. E glielo dice. Fermata la macchina, scendono e si rincorrono sulla sabbia. Si accapigliano, lottano, rotolano tra le dune. E’ il tramonto: stanche, rimangono sedute, un braccio intorno al collo dell’amica, e guardano l’ultima luce del giorno. Girata con i tempi giusti, piena di silenzi eloquenti, questa cronaca di una giornata particolare descrive con pochi dialoghi essenziali l’insoddisfazione di Laura, il tentativo di riallacciare forse una vecchia relazione, l’intuizione che non si può tornare indietro. Di qui la ribellione che si estende all’amica con la quale è in vacanza e che per una notte ha scoperto qualche nuova, probabile partner. E' come quando ti svegli una mattina con l’intenzione di cambiar vita e ti rendi conto che tutti i giorni sono uguali, seguono il cammino del sole, e la  sera ti trovi di nuovo con te stesso, al riparo di vecchie abitudini.