Cinema Jove 2007 - Pagina 4

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L’affare casuale Matsugane

Non è nuovo a Cinema Jove il regista giapponese Nobuhiro Yamashita che nel 2003 ottenne una menzione speciale col film Ramblers (Girondone) e che nel 2005 presentò Linda, Linda, Linda il suo più grande successo al botteghino. Il trentunenne regista, ora in concorso col suo quinto film, Matsugane Rancha Jiken (L'affare casuale Matsugane), ha piacevolmente intrattenuto il pubblico con una sorta di commedia nera che si offre anche ad altre interpretazioni. Ambientato negli anni novanta, momento di crisi economica per il Giappone, si apre in una provincia innevata col ritrovamento di una donna ritenuta morta. Giacente nella neve al bordo della strada, viene portata all’obitorio dove scoprono che è ancora in vita e che è caduta da una cunetta, sfiorata da una macchina in corsa. Rilasciata, raggiunge in albergo il compagno, che invece di preoccuparsi della sua assenza pretende un rapporto sessuale. Il caso vuole che incontrino al bar il giovane che ha investito la donna, e quell’incontro rivela la vera natura della coppia. Sequestrano il giovane e lo fotografano nudo per ricattarlo. Poi si installano a casa sua e lo costringono a svelare la localitá dove sono stati nascosti alcuni lingotti d’oro. Ne verranno in possesso, insieme a una testa tagliata e congelata, ma non sapranno come collocarli. Da qui inizia il conflitto tra il giovane e la coppia, che il regista descrive parallelo a quello della sua famiglia disastrata e a quello delle liti col fratello, poliziotto paranoico, il quale è fissato col problema di voler sterminare topi che invadono il villaggio, ma che nessuno ha mai visto. Il film dura 112 minuti, pieno di appunti curiosi, e di personaggi eccentrici e periferici che si muovono attorno a un omicidio con reazioni spesso imprevedibili, a volte sorprendenti. Nobuhiro Yamashita deve aver visto i film di David Lynch e tanto cinema americano, anche se il suo film mette a fuoco caratteri singolari, scene morbose con velature macabre descrivendo un quadro di vita della provincia nipponica, non di quella tradizionale ma di una che potremmo definire di Brutti, sporchi e cattivi.

Differente il racconto della grama, ma felice vita di pescatori di un villaggio del nord del Brasile, Baia Formosa,raccontata in Sonhos de peixe (I sogni del pesce), diretto dal russo Kirill Mikhanovsky in un film prodotto da Russia, Brasile, Usa. Già presentato alla Settimana della Critica di Cannes, mostra la dura vita di pescatori che s’immergono per pescare razze e aragoste. Quando pescano mangiano, quando la pesca va male si nutrono di frutta. Sebbene lontani da centri urbani, hanno un paio di televisori, e la sera, quando possono vedere la telenovela, diventa il momento centrale della loro vita. Imperniato sull’innamoramento di Jusce, pescatore diciassettenne, per la bella Ana, divoratrice di telenovelas, il film mostra la follia dell’adolescente che per conquistare il cuore dell’amata vende casa e va in cittá a comprare un televisore di 62 pollici. E`tanto grande che dovrà abbattere la porta di casa, quella della madre. Il grande schermo diventa il polo d’attrazione della comunità, ma la madre di Jusce non è contenta e mette alla porta figlio e televisore. A parte il montaggio, a volte approssimativo, la vicenda interpretata da giovani del villaggio è a modo suo esemplare e illustra bene la forza di seduzione che può avere un polpettone che s’intitola Il bacio del peccato su una comunitá che vive d’aria, sole e mare. I protagonisti: José Maria Alves, Rúbia Rafaelle Da Silva, Chico Dias.