16 Giugno 2007
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Cinema Jove 2007 |
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![Image Image](http://cinemaeteatro.com/images/stories/cinema/affiche_doigts_dans_la_tete_1974_1.jpg)
Tra le sorprese del 22 Festival Internacional de Cine Cinema Jove, tre profili di cineasti che hanno dato una marcia in piú ai film a cavallo del Duemila. Lomaggio piú completo è quello al regista francese Jacques Doillon che simpose allattenzione internazionale nel 1974 col film Les doigts dans la tête (Le dita nella testa). Con la collaborazione dellInstitut Francés e con la Filmoteca di Valencia, il Festival ha allestito una retrospettiva di oltre venti film, da Lan 01 (L'anno 01), del 1973, a Raja, del 2003. Emerso dopo gli anni della Nouvelle Vague, Jacques Doillon ha esteriorizzato rabbia e sentimenti dei giovani utilizzando interpreti sconosciuti sul grande schermo accanto a personaggi famosi quali Michel Piccoli, Isabelle Huppert, Jane Birkin, Pascal Greggory. Il secondo omaggio è per un cineasta che nasceva quando Jacques Doillon si accingeva alla sua prima regia, il danese Nicolas Winding Refn, anno 1972.
Il 35enne regista di Copenhagen, dopo aver studiato negli Usa, ha girato sei film che hanno fatto il giro del mondo, da Pusher (Spacciatore) del 1996 a Gambler (Giocatore) del 2006. Collaborando con professioonisti quali Brian Eno, John Turturro e Larry Smith (direttore della fotografia di Eyes Wide Shut), lenfant terrible del cinema danese ha offerto un volto inconsueto del cinema europeo. Terzo ospite lamericano Kyle Cooper, esperto di animazione ed effetti visivi, il cui lavoro principale, peró, è quello dei titoli di testa dei film: ne vanta almeno 150 che vanno da Mission Impossible a Spider Man. Cinefilo convinto, Kyle Cooper ha appreso molto dai registi e dagli autori delle colonne sonore dei film ai quali ha collaborato. Dopo tre giorni di Festival, e in attesa dellapertura del Mercato del Corto, si sono visti tre film della sezione ufficiale. Il primo, fuori concorso, è De Espalda al Mar (Dietro il mare), del 35enne valenziano Guillermo Escalona Ponce. Circa novanta minuti per raccontare una giornata estiva di tre donne sulla spiaggia di Valencia in attesa delleclisse totale di sole. Simile a una domenica mattina, torrida e deserta, la giornata trascorre a fatica sotto un sole cocente.
![Image Image](http://cinemaeteatro.com/images/stories/cinema/ajde, dan.jpg)
Secondo film, il giá citato Reprise (Ripresa) del norvegese Joachim Trier. Terzo, lesordio di un 25enne regista croato, Matija Kuklovic, con Ajde. Dan ... Prodjl (Giorni lenti). Perplesso il pubblico, annoiato qualche critico dinanzi a un film in bianco e nero di un centinaio di minuti nel quale venti personaggi si producono in primo piano con sequenze di grandi teste lamentandosi della vita a Zagabria, parlando di espatriare in paesi che offrono migliori possibilitá di vita e, ciononostante rimanendo tranquilli seduti al bar, in casa vedendo la televisione o, per alcuni, recitando a teatro. Tranquilli è un modo dire. In realtá ci sono accesi scontri verbali, parolacce per sottolineare proteste, liti e riappacificazioni, ma niente cambia in una sorta di fatalismo nel quale non si esce dal mondo conosciuto. Piú psicodramma radiofonico che film, è stato girato da un giovane che per anni si era dedicato alla pallacanestro. Oggi è previsto in concorso un film nero giapponese Matsugane Rancha Jiken (L'affare casuale Matsugane) di Nobuhiro Yamashita. Ne riparleremo.
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