Datemi tre caravelle ··

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Una cosa è sicura: Datemi tre caravelle non entrerà nella storia del musical e neppure in quella, più modesta, della commedia musicale italiana. La storia del soggiorno di Cristoforo Colombo presso la corte d’Isabella La Cattolica - la regina che sconfisse i mori, ma cacciò anche gli ebrei dalla Spagna - è un puro pretesto per un quadretto modestamente coreografato e pessimamente musicato, basato sulla melensa idea che un uomo, se impregnato di forte volontà e devozione a Dio, otterrà sicuramente gli obiettivi che si è posto. Il musical è, per definizione, quanto più lontano dal realismo, perciò ad infastidire non è tanto il pressappochismo della collocazione storica o l’approssimazione delle psicologie – Cristoforo Colombo era tutt’altro che uno stinco di santo e un idealista - quanto la banalità dello stile, la modestia delle parti cantate, la banalità delle coreografie e dei costumi. Un’ultima nota.

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Il medico dei pazzi ··

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Il medico dei pazzi ··

ImageEduardo Scarpetta, autore e attore napoletano (1853 - 1925), rappresentò Il medico dei pazzi nel 1908, un anno prima di ritirarsi dalle scene. La storia ha al centro i guai che capitano ad un giovanotto dissipato che si finge proprietario di una clinica psichiatrica, gabellando per tale una normale pensione, per giustificarsi agli occhi dello zio che ne ha foraggiato abbondantemente gli studi. La commedia ha una struttura che deve molto al teatro leggero francese di fine secolo (scambi di persona, porte da cui entrano ed escono continuamente i personaggi), innestata nella tradizione partenopea a cui si deve, in modo particolare, la soluzione accomodante finale, che qualcuno ha definito a tarallucci e vino. Carlo Giuffrè, nella veste d’interprete e regista, propone una versione di questo testo affidandolo ad una serie di macchiette, volutamente esagerate, che n’esalta gli aspetti comico – farseschi.

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Chi ha paura di Virginia Woolf?····

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Chi ha paura di Virginia Woolf?····

ImageChi ha paura di Virginia Woolf? è stato scritto da Edward Albee nel 1962 e trasferito in film, nel 1966, da Mike Nichols, interpreti Elizabeth Taylor e Richard Burton. Il testo ha un forte aggancio con i temi psicologici in voga fra gli anni cinquanta e sessanta nel teatro americano. Si pensi a Tennessee Williams (da Un tram che si chiama desiderio, 1951 a La notte dell’iguana, 1964) o a Truman Capote (da Il tesoro dell'Africa, 1953 a Colazione da Tiffany, 1961). Gabriele Lavia propone oggi una lettura originale di questo testo trasformandolo in simbolo della decadenza occidentale.

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Variazioni sul cielo····

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Variazioni sul cielo····

ImageVariazioni sul cielo è costruito su un prologo, sette capitoli e un epilogo. Mette assieme video e recitazione, musica e spiegazioni scientifiche. Più che un testo di divulgazione, è una performance, un progetto di videoarte che tocca il teatro solo lateralmente. In realtà è imparentato più con la videopoesia che non con lo spettacolo inteso in senso tradizionale. L’opera prende spunto dal libro Sette variazioni sul cielo di Margherita Hack ed è stato adattato dalla stessa astrofisica con Sandra Cavallini, che n’è anche la principale interprete.

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Il malato immaginario····

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Il malato immaginario····

ImagePer molti che s’interessano al teatro Il malato immaginario è il simbolo dell’opera e della morte di Jean-Baptiste Poquelin, detto Molière. Fu, infatti, alla quarta rappresentazione di quest’opera, il 17 febbraio 1673, che l’autore – attore si accasciò sul palcoscenico, stremato dalla fase terminale di un male che, da lì a poche ore lo avrebbe portato nella tomba. Curioso destino, per un testo che si burlava e polemizzava con la classe medica, accusata di non servire a nulla.

 

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La bisbetica domata ···

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La bisbetica domata ···

ImageWilliam Shakespeare (1564 - 1616) scrisse La bisbetica domata (The Taming of the Shrew) fra il 1590 e il 1594 prendendo spunto da un testo di Ludovico Ariosto. È un’opera particolarmente fortunata, di cui si contano moltissime rappresentazioni teatrali ad almeno una ventina fra edizioni cinematografiche e televisive. Alberto Giusta - fondatore con Jurij Ferrini dell’Unità di Ricerca Teatrale (URT), ora animatore della compagnia Gank - ne propone una versione dagli arredi scenici essenziali, interpretata da attori usciti dalla scuola di recitazione dello Stabile di Genova e rivista nell’adattamento, con battute che, ricercando una similitudine con il teatro popolare dell’epoca, abbondano in parolacce.

 

 

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Come due gocce d'acqua····

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Come due gocce d'acqua····

ImageAlessandro Benvenuti è, fra i registi d’origine toscana, uno fra i più interessanti. Nella decina di film che ha diretto è possibile gustare un impasto di malinconia e ironia che ricorda gli umori più originali e produttivi della commedia italiana classica. E’ lo stesso sapore che si rintraccia nei suoi lavori teatrali, non sempre misurati, ma sempre ben costruiti. È quanto accade anche in Come due gocce d’acqua, un testo del 1991 ora ripreso, interprete e regista lo stesso Alessandro Benvenuti. È un lavoro a due voci, l’altra è quella di Gianni Pellegrino, in cui si raccontano i difficili rapporti fra un macchinista e un elettricista che stanno montando le scene per una rappresentazione di Aspettando Godot di Samuel Beckett.

 

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Un virus nel sistema···

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Un virus nel sistema···

ImageRichard Strand è un insegnante californiano che ha al suo attivo molte commedie rappresentate con successo sia in America sia in Europa; tra queste The Bug, rappresentata la prima volta nella stagione 1988-89 ed ora riproposta da Massimo Navone con il titolo Un virus nel sistema e l’interpretazione di Enzo Iacchetti. Un operaio addetto al montaggio dei computer si presenta nella direzione della multinazionale per la quale lavora chiedendo conferma ad un suo ipotetico trasferimento. 

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Alice nella casa dello specchio ···

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Alice nella casa dello specchio ···

ImageSono molti gli spettacoli segnati dalla dominanza di un particolare aspetto: scenografia, recitazione, luci, ritmo e via dicendo. Alice nella stanza dello specchio è marcata dalla fantasia dei costumi e dal fascino della scena. Il testo è stato tratto da Emanuele Conte dai due famosi libri, Alice nel paese delle meraviglie (1865) e Attraverso lo specchio (1871), dedicati da Lewis Carroll alla bimba che, entrando in uno specchio, precipita in un mondo fantastico.

 

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L'illusione comica···

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L'illusione comica···

ImagePierre Corneille aveva trent’anni, quando, nel 1636, diede alle scene L’illusione comica (L’illusion comique). L’accoglienza fu calorosa e l’opera ebbe varie edizioni prima di precipitare in un lungo oblio. Era un caso, interessante anche se stilisticamente non del tutto riuscito, di teatro nel teatro. È un testo che, nella sostanza, appartiene alla commedia e ha ben poco in comune con Il Cid (Le Cid), la mastodontica tragedia storica che, l’anno dopo, gli darà fama e successo.

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