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Datemi tre caravelle ·· Hot

Una cosa è sicura: Datemi tre caravelle non entrerà nella storia del musical e neppure in quella, più modesta, della commedia musicale italiana. La storia del soggiorno di Cristoforo Colombo presso la corte d’Isabella La Cattolica - la regina che sconfisse i mori, ma cacciò anche gli ebrei dalla Spagna - è un puro pretesto per un quadretto modestamente coreografato e pessimamente musicato, basato sulla melensa idea che un uomo, se impregnato di forte volontà e devozione a Dio, otterrà sicuramente gli obiettivi che si è posto. Il musical è, per definizione, quanto più lontano dal realismo, perciò ad infastidire non è tanto il pressappochismo della collocazione storica o l’approssimazione delle psicologie – Cristoforo Colombo era tutt’altro che uno stinco di santo e un idealista - quanto la banalità dello stile, la modestia delle parti cantate, la banalità delle coreografie e dei costumi. Un’ultima nota.

La serata ad inviti, che ha inaugurato le rappresentazioni genovesi, si è chiusa con una cena e una puntata in una nota discoteca, anfitrione il Ministro Claudio Scajola. Lo scopo era la raccolta di fondi a favore dell’ennesima iniziativa per i bambini ammalati. Non viene in mente a nessuno che, anziché gozzovigliare e mollare qualche centesimo per l’opera buona, sarebbe meglio riservarle i denari spesi in buffet e balli? Anche per questo sembra che la migliore definizione dello spettacolo sia quello di opera profondamente, coerentemente democristiana.
valutazione: 1 3 4 5

Regia: David Scheinmann; testo: Carmelo Pennini, Massimiliano Durante; musiche: Stefano Di Battista; scene: Riccardo Monti; costumi: Alessandro Lai; coreografie: Gloria Pomardi; interpreto: Alessandro Preziosi, Nicky Nicolai, Mario Venuti

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