54ma Semana Internacional de Cine de Valladolid - Pagina 4

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54ma Semana Internacional de Cine de Valladolid
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Stigmati
Stigmati

Seppure tentati da un sole quasi estivo, 22-24 gradi, i cinefili continuano ad affollare le sale della 54° Semana Internacional de Cine. In concorso non ha convinto un altro film spagnolo, Estigmas (Stigmati), del quarantenne esordiente Adán Aliaga che ha portato sugli schermi il fumetto degli italiani Mattotti e Piersanti. Girato in bianco e nero, rispettando la volontá degli autori, è interpretato dal lanciatore del peso Manolo Martínez nei panni di un povero cristo, cameriere in un bar di un paesetto sperduto. La comparsa di piaghe alle mani induce la madre della sua ragazza, una vecchia indovina che si guadagna la vita leggendo il futuro, a esibirlo come essere trascendente. La scomparsa delle piaghe, il matrimonio e l’aggressione da parte di balordi, spinge marito e moglie a isolarsi e a guadagnarsi la vita lontano dal paese. Un’alluvione metterá fine alla loro esistenza.

Mente sporca
Mente sporca

Debole anche il film belga Dirty Mind (Mente sporca),  del fiammingo Pieter Van Hees sul cambio di personalitá di uno stuntman. Timido e impacciato, Diego (Wim Helsen), diventa disinibito e intraprendente causa un colpo alla testa ricevuto cadendo in malo modo da una finestra. I medici fanno di tutto per restituirgli il carattere originale, ma lui si trova a suo agio nei nuovi panni, si fa chiamare Tony e accetta di far tesoro della nuova situazione.

Casanegra
Casanegra

Tra cinema commerciale, film negro e tentativo di comporre un quadro fuori cliché della vita a Casablanca, Casanegra del marocchino Nour-Eddine Lakhmari, 45 anni, residente a Oslo. In realtá il film ha molto delle serie Tv per cui potrebbe essere tagliato o allungato a piacimento. Ventenni, disoccupati e di bell’aspetto, Karim e Adil vorrebbero farsi una posizione. Karim affida a due bambini la vendita di sigarette rubate. Adil, invece, è vittima di un padrino padrone che brutalizza la madre. Sogna di emigrare in Svezia e mantiene i contatti con un mafioso. Karim riesce a far presa su una signora che ha un negozio di antiquariato. Adil, dopo un colpo fortunato, libera la madre. Poi tentano la grande truffa su invito del mafioso. Falliscono. La vittima, peró, è il mafioso. Loro mettono su un affare e rimangono nella loro Casanegra.

Adamo risuscitato
Adamo risuscitato

Dall’America due film: uno d’autore, Adam Resurrected (Adamo risuscitato), di Paul Schrader, e un film che sta per essere distribuito in Spagna, opera seconda di Max Mayer, Adam. Interpretato da Jeff Goldblum e da Willem Dafoe, il primo è coprodotto con Germania e Israele, e si svolge in un ospedale nel deserto dove vengono riabilitati ex deportati nei campi nazisti. Dal romanzo di Yoram Kaniuk narra di un brillante artista del varietá berlinese, sopravvissuto ai campi accettando di comportarsi come cane di un ufficiale nazista. Perderá moglie e figlia, e verrá criticato per essersi salvato la pelle, ma la sua intuizione permetterá di recuperare alcuni pazienti difficili.

Adamo
Adamo

Adam (Adamo), invece, è una commedia romantica su un giovane (Hugh Dancy), affetto dalla sindrome di Asperger. Tendente all’isolamento, Adam è un ingegnere spaziale. Orfano, proprietario di un appartamento, vive una nuova esperienza quando arriva un’inquilina giovane e bella, (Rose Byrne). Di classe agiata, la ragazza porta una ventata nuova nella vita del giovane e rischia di sconvolgerne le abitudini. Il padre, superficiale uomo d’affari, non vede di buon occhio il loro rapporto. Peró finisce in carcere, mentre i due prendono strade separate senza perdersi di vista. In evidenza l’incontro tra persone completamente diverse e, come in altri film, quello di due solitudini in un’altra cittá.

Sodatino
Soldatino

Di tutti questi film, tuttavia, il piú apprezzato è un film danese, giá visto fuori concorso al Festroia: Lille soldat (Soldatino) di Annette K. Olesen. Interpretato da Trine Dyrholm, narra di una ragazza che torna delusa dal fronte e tenta di inserirsi nel mondo del lavoro. Accetta di guidare uno dei camion del padre che sposta merci attraverso il paese, fino a scoprire che si tratta soltanto di una facciata che nasconde un traffico di persone e di sfruttamento della prostituzione. La solidarietá femminile con la donna del padre, che a lei confida di dover provvedere al mantenimento di una figlia in Africa, le offre un’occasione di lotta. La regista affronta un fenomeno attuale e diffusissimo in Europa ricordando nondimeno che le istituzioni europee non fanno nulla per arginarlo.