39° FANTASPORTO - Pagina 2

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THE-PANAMA-PAPERS-BIGGEST-DATA-LEAK-IN-HISTORYIn concorso al 39° Fantasporto l'atteso documentario di Alex Winter The Panama Papers. Passato l'ottobre scorso allo Hamptons International Film Festival e successivamente alla Tivù americana, sbarca in Europa per illustrare la più grande truffa finanziaria globale che ha coinvolto politici e personaggi famosi. Con la voce narrante di Elijah Wood, il film intervista i principali giornalisti che hanno rischiato la vita per svelare i movimenti di denaro che veniva riciclato a Panama, e non solo. Lo scandalo, che include anche governanti del calibro di Donald Trump e Vladimir Putin, è lo specchio delle manovre di coloro che posseggono e che si sottraggono al pagamento delle tasse a scapito di milioni di poveri. Si apre con l'intervista al giornalista tedesco Bastian Obermayer che divulga informazioni di una fonte anonima, il fantomatico John Doe, che denuncia la sperimentata corruzione nel sistema globale delle finanze. Sono intervistati anche Luke Harding, Frederik Obermayer e molti altri dalle cui dichiarazioni si evince che per il riciclaggio del denaro sporco funzionava anche Londra e, cosa più drammatica, la morte di molti giornalisti coinvolti fino all'attentato del 16 ottobre 2017 nel quale perse la vita la reporter maltese anticorruzione Daphne Caruana Galizia. Il film dura 96 minuti e ha il merito di richiamare l'attenzione su uno scandalo mondiale, ma tante sono le domande rimaste senza risposta in un impianto narrativo basato su un accumulo di interviste, lontano da un'idea di regia.
In concorso anche il secondo film dell'ungherese Kàrol Mészàros, The Exploited– 85-og che indaga sulla corruzione nel mondo della polizia di Budapest. Film di finzione imperniato su un agente, una signora che soffre di panico che preferisce indagare sulle scene del crimine attraverso le fotografie e che ha una figlia adolescente ribelle che vorrebbe conoscere l'identità di suo padre. Sulla sua casa grava un'ipoteca a tre mesi e il capo della polizia le sta addosso a causa dei molti delitti insoluti, ma lei ha la fiducia di un collega che apprezza i suoi metodi e il suo intuito. Thriller di 111 minuti che mette a fuoco l'incapacità di difendersi di una donna poliziotto mettendo a rischio anche la vita dei colleghi, ma che ne sottolinea la lealtà, la dedizione e l'intuito che la guideranno nella soluzione di molti casi. Interpretata da Monika Balsaj, questa detective story che sconfina nel thriller, si lascia apprezzare per l'originalità di un personaggio mansueto sbalestrato in un film d'azione.
AlbatrossPiù contorto il film brasiliano nuovo di zecca, Albatroz diretto da Daniel Augusto e scritto da Braulio Mantovani lo sceneggiatore di Cidade de Deus. Il tema è quello del tradimento interpretato da un reporter fotografo, Simão, sposato e con due amanti. La relazione più recente è quella con Renée, una collega, durante un viaggio di lavoro a Gerusalemme. L'altra, il ritrovato amore di gioventù con Alicia, donna dispettosa che medita vendetta senza rendersi conto che il suo operare può sconfinare nella tragedia. Questo, riassumendo una vicenda assolutamente non lineare, imbastita di ripetizioni e di intermittenze, che si protrae come un puzzle durante novantasette minuti. Interpretato da Alexandre Nero, Andrea Beltrão, Mari Flor e Camila Morgado, il film si segue a fatica nei suoi lampeggiamenti pseudo sperimentali, nel suo ripetersi in interni e nell'inserzione di fotogrammi che dovrebbero aggiungere senso a una vicenda che una volta impostata la situazione sembra arenarsi. Il titolo del film è un nome di città, vera o immaginaria in un film in bilico tra sogno e realtà.